ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75-76-77
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

FISH & CHIPS FESTIVAL 2017 - Il programma della seconda edizione

22/12/2016

0 Comments

 
Foto
​Il Fish & Chips, evento internazionale di cinema erotico di Torino, si è imposto nel 2016 come la più bella novità dell'affollato panorama festivaliero italiano. Quattro giorni in cui, a pochi passi dalla Mole Antonelliana, si sono visti cortometraggi, documentari e lungometraggi capaci di esplorare molte delle mille sfumature del sesso, dalle più soft a quelle più hard, senza alcun tipo di censura e discriminazione. Una manifestazione, pensata e guidata da uno staff composto in gran parte da donne, che ha saputo finalmente veicolare anche il cinema a luci rosse sul grande schermo in un paese, il nostro, da sempre ostaggio di moralismi da quattro soldi e imbarazzi a dir poco ridicoli. Il tutto con disarmante semplicità, gioia e sincerità d'intenti.  
La prima edizione, svoltasi a gennaio 2016, è partita con l'anteprima nazionale del discusso Love di Gaspar Noé, per poi proporre opere di notevole interesse, tra le quali ad esempio Afrodite Superstar, omaggio alla regista/attrice Candida Royalle, Love Hard, doc incentrato sul mondo del BDSM, e Schnick Schnack Schnuck, irresistibile "commedia porno" tedesca, divertente ed estremamente eccitante.
​La seconda edizione, che potrà contare tra i propri sostenitori anche la famosa piattaforma Pornhub, avrà luogo dal 19 al 22 gennaio 2017, sempre al Cinema Massimo di Torino, e scorrendo le prime anticipazioni del programma appare chiaro che non mancheranno nuovamente visioni assai fantasiose e intriganti.
Il film d'apertura sarà Belladonna of Sadness, di Eiichi Yamamoto, anime psichedelico e underground dall’erotismo esplicito, liberamente ispirato al saggio «Satanismo e stregoneria» dello storico francese Jules Michelet, sull’oppressione della donna nel tardo Medioevo, con una protagonista per molti emblema del femminismo per la sua volontà di assecondare i desideri del proprio corpo. Il film venne presentato alla Berlinale nel 1973 e sarà ora riproposto, per la prima volta in Italia, in versione restaurata in 4k. Nei successivi giorni ci sarà poi spazio per omaggi a due “signore del porno”: Giuliana Gamba, prima donna a sperimentare il genere hard in Italia come regista, sceneggiatrice e produttrice (tra le sue opere Pornovideo e La lingua di Erika) e Marilyn Chambers, pornostar americana amatissima negli anni Settanta (sin dal suo esordio nel film Behind the Green Door, 1973, applaudito a Cannes) e volto indimenticabile per gli appassionati di horror grazie alla sua interpretazione in Rabid di David Cronenberg. Si vedranno inoltre lungometraggi in concorso, corti (con tanto di apposita sezione XXX) e documentari.
​
Appuntamento dunque a Torino, per 4 giorni di erotismo in piena libertà. Come sempre dovrebbe essere. 

Alessio Gradogna

Tutte le news e il programma completo sul sito ufficiale del festival.

Sezione di riferimento: Festival Report

0 Comments

BIOGRAFILM 12 - Porno e libertà (Porn to be free), di Carmine Amoroso

14/6/2016

0 Comments

 
Immagine
​Dopo la cena riservata alla stampa nella superba cornice del Sympò una folla di spettatori si accalca davanti al cinema Lumiére per una delle più attese proiezioni di questa dodicesima edizione del Biografilm. Porno e libertà esplode come una bomba al festival e lo fa con una colorata girandola di personaggi ironici e dissacranti. Presenti in sala il regista Carmine Amoroso, Danastable, Helena Velena e Giuliana Gamba; in un’atmosfera rivoluzionaria e senza peli sulla lingua ha inizio la visione di questo interessante mosaico che si propone di raccontare, del porno, l’aspetto ideologico e politico, il grande impatto che ha avuto sui tempi. Film distribuito in Italia da I Wonder Pictures, è già stato comprato in molti paesi del mondo comprovando quanta curiosità abbia suscitato anche all’estero la nostra storia di erotismo all’italiana.

Nessuna volgarità. Il porno attraversa questo film come un’onda spumeggiante, solletica e travolge, è la grande scoperta che lancia i primi vagiti fra gli anni 50 e 60 per poi conoscere un trionfo negli anni 70. Ogni singola scena sarà perfettamente in armonia con un discorso più ampio, discorso che va ben oltre la sola pornografia. La zona d’ombra risiede nel pensiero secondo il quale a “porno” corrisponda “brutto” o “sporco” o “scadente”. È Lasse Braun (regista scomparso nel 2015) a guidarci inizialmente in questo viaggio, parlando di quei primi tentativi di portare nel paese un genere irriverente da tutti condannato. Perché impedire al porno di arrivare in Italia e fare rivoluzione? Non è forse vera cultura quella che lascia lo spettatore stupefatto? E quale genere meglio del porno sa creare turbamento nel pubblico?
Secondo Giampiero Mughini, l’Italia si è trovata a lungo ostaggio di una duplice gabbia: la religione cattolica e un comunismo ammantato di puritanesimo. Anche Giuliana Gamba spiega quanto il porno si sia dimostrato necessario per rompere gli schemi e ammette i suoi primi film, dei quali mai aveva parlato pubblicamente. 
L’anima che percorre il film, strizzando l’occhio dal silenzio, è il visionario intellettuale e businessman Riccardo Schicchi. Il suo obiettivo imprigiona ogni paese attraverso qualche potente immagine femminile: di Goa ricorda una ragazza che si lavava in una cascata, dell’Afghanistan una donna che allattava. Notato da Buttafava e Dario Baldi (Epoca e Panorama) avvicina l’obiettivo all’erotismo e quando la rivista Man viene sequestrata lui si presenta in via Bissolati 54 e parla con il direttore. Nasce così un’amicizia, ed ecco le fondamenta di questa rivoluzione che spingerà gli occhi davanti alle forme femminili, i corpi, e vorrà scavalcare il concetto di modella e arrivare a quello di donna, conosciuta intimamente attraverso l’immagine. Sarà la Ford Agency di New York a lanciare Schicchi nel mondo della fotografia erotica.
Lasse Braun continua a sbalordire gli italiani con i cartoni di Sinè e con alcuni filmati 35 mm a luci rosse spediti a Cannes e proiettati per tre notti presso l’Olimpia, un cinema da 800 posti. A lui spetta il compito di portare in questo paese grandi quantità di quella merce bollente che indigna i benpensanti. La segretaria di Playmen racconta l’incantevole incontro con una bionda ragazza ungherese arrivata in redazione assieme ai suoi fratelli, affamati e in disperata ricerca di impiego. Quella ragazza povera, nelle parole di Schicchi, è descritta come “un’irragionevole, spontanea e selvaggia creatura” e sarà lui stesso a svelarle il mondo fatto di foreste in cui passeggiare e bagni notturni in mare. Le creerà quindi attorno una leggenda, rendendola icona, rendendola Cicciolina.
Radio Luna è la prima emittente che diffonde la voce di Cicciolina; nelle radio italiane si impone a tarda notte quel suono flautato che invita al piacere. Il porno scende in campo distruggendo argini, facendo discutere. Anche fra le pagine di Playmen arrivano i primi scatti audaci, quei “peli pubici” sono il segnale di un massiccio passo in avanti nel campo della libertà di espressione. I linguaggi si fanno espliciti, Lidia Ravera racconta i porci con le ali, Porpora Marcasciano ci accompagna nel 1977 con il Living Theatre di Judith Malina che parla a sua volta sullo schermo.
​
Degli anni 70 si mostrano anche i limiti, quelli della rivoluzione imperativa: se prima si promuoveva l’immagine della ragazza di rigidi costumi, negli anni 70 l’ondata di liberazione sessuale è talmente violenta che quasi ci si sente “diverse” nell’evitare la promiscuità. Spezzoni di documentario danno a voce a ragazze in rivolta, perché “se non vai a letto con tutti ti etichettano come borghese”. È una ribellione al centro di una ribellione più grande. 
Il poeta Antonio Veneziani torna con la memoria al Festival di Castelporziano mentre il critico cinematografico Marco Giusti ricorda quei cinema a luci rosse che in breve tempo scalzarono il cinema tradizionale, registrando affluenze incredibili. Si ha la fortuna di seguire Vincenzo Sparagna all’interno del MAM (Museo dell’Arte Malvista), bizzarro archivio di tesori segreti, dove troneggiano anche alcune opere di Pazienza. C’è Achille Bonito Oliva pronto a definire l’arte come “indecisa a tutto e pertanto capace di utilizzare tutto”.
Dopo questa lunga chiacchierata con coloro che hanno visto la nascita del porno e le vere ragioni della sua esistenza, si comprende la capacità sovversiva del genere. Si torna a un’epoca in cui la visione di quei film era innovativo traguardo reso accessibile a tutti, intellettuali compresi. C’è una bellezza incredibile in questi assaggi di filmati che inquadrano Cicciolina e molte altre: l’attenzione per il colore, i volti stupendi, i corpi naturali, i veli, le coroncine di fiori. Anche Marco Pannella dice la sua, è impressionante vederlo sullo schermo a poco tempo dalla sua morte e, così come per Schicchi, Braun e la Malina, si ha la sensazione che questi eroi non siano mai morti ma si trovino da qualche parte, a condurre altre battaglie.
Scivolare in questo film di lustrini, bolle di sapone, ragionamenti e invettive è un’esperienza affascinante, che porta a contatto con la grande forza pulsante che ha unito le persone. Quasi rimpiangiamo quegli anni di nudità nei prati, schiavi oggigiorno di un porno “comunemente tollerabile”, incanalato, classificato, controllato e condizionato, che nel 2016 non fa più scalpore.
Oggi si compie l’errore di non riconoscere alla pornografia il peso e l’importanza che ha avuto per le generazioni. A monte ci sono anni di lotte, ammirazione per il corpo umano, voglia di libertà e ingiustizie subite, tecnica e studio sul set, fra denunce, censura, sequestri e carcere.
Il porno è storia, per quanto molti non siano pronti ad ammetterlo.
Il porno, grazie a questo film, è libertà.

Maria Silvia Avanzato

Sezione di riferimento: Festival Reportage

Articoli correlati - Speciale Biografilm 2016:    Yo Yo Ma and the Silk Road Ensemble
                                                                                              Inside the Chinese Closet
​                                                                                              Ma Ma - Tutto andrà bene

Scheda tecnica

Anno: 2015
Regia: Carmine Amoroso
Musiche: Fabrizio Fornaci
Sceneggiatura: Carmine Amoroso
Durata: 78'
Uscita al cinema: 24 giugno 2016
Con: Riccardo Schicchi, Lasse Braun, Giuliana Gamba, Giampiero Mughini, Marco Pannella, Ilona Staller.

0 Comments

 FISH & CHIPS - Love Hard, di Gala Vanting e Aven Fray 

19/1/2016

0 Comments

 
Immagine
Sesso fuori dai canonici confini, oltre ciò che la mente può imbrigliare in giusto e sbagliato, buono o cattivo. Sesso vissuto semplicemente assecondando le proprie naturali pulsioni e seguendole fino in fondo, senza precludersi niente e senza rinnegarsi. Con il coraggio di esplorare le parti più oscure custodite nel profondo di sé, e riuscendo attraverso la loro espressione a trovare luce per accettarsi liberamente, totalmente. Per trovare soddisfazione, completamento, realizzazione, non solo fisica, ma mentale ed emotiva. 
Sesso come un viaggio, in cui l'importante non è la meta ma il concetto stesso del viaggiare, per andare a scandagliare il fondo dell'anima, scegliendo poi i lati estremi dell'essere e del suo manifestarsi fisico in modo intenso e coerente col proprio sentire. Ma sesso legato, anche, indissolubilmente ed inevitabilmente, all'idea di arte come valore assoluto, in cui tutto, dentro e al di fuori di esso, lo è e lo diventa. Al di là delle remore mentali e morali dovute a fattori culturali e politici, variabili ed esterni, ma molto spesso anche auto-imposte. 
A grandi linee questa è l'anima essenziale dell'erotismo e dell'amore, con tutte le loro sfumature psicologiche, raccontate attraverso il filtro delle pratiche BDSM, che si impongono come filo rosso di una tessitura che si dipana e sceglie di aprirsi al mondo con una visuale profonda, intimista e colorata da una concezione libera e totale della sessualità, in ogni sua sfumatura e possibilità. Dove l'acronimo BDSM sta per Bondage e Disciplina (B & D), Dominazione e Sottomissione (D/s o Ds), Sadismo e Masochismo (S&M o SM). Pratiche caratterizzate sempre dalla consapevolezza della consensualità, dalla fiducia e dal rispetto reciproci, per essere tali, e basate sul principio di causare o subire uno stress, una tensione fisica e mentale-emotiva dolorosa, da cui trarre un intenso piacere, appagante non solo fisicamente ma di riflesso anche a livello mentale ed emotivo.

Il tema è ben trattato nel film di produzione australiana Love Hard, di Gala Vanting e Aven Fray, presentato in concorso al Fish & Chips Festival di Torino. Un lavoro che trova la sua espressione sotto una forma ibrida di documentario/ritratto, secondo la stessa definizione degli autori, proponendo una carrellata di protagonisti reali, autentici e intensi, che diventano al tempo stesso interpreti, personaggi e collaboratori nella costruzione dell'opera, portando all'interno di essa il loro vissuto.
Nel doc trovano respiro e spazio storie viscerali e intrise di totale complicità, partecipazione, auto-consapevolezza e ironia, conoscenza reciproca, sguardi persi nello specchio di altri occhi che li accolgono e rimandano al proprio senso d'identità, immensa e infinita tenerezza nel prendersi cura l'uno dell'altro anche e soprattutto nel vivere le esperienze più dure e violente. Vediamo così scorrere sullo schermo i visi e le emozioni di Ivan e Charlie, Nyo, Amy e Scott, Miss Gen, Aloysious, Georgia e Kathy, raccogliendo e ascoltando le loro testimonianze.
Le tinte scelte dai registi sono forti e intense, tese a rendere la veridicità delle emozioni e delle situazioni, ma anche allo stesso tempo sfumate, per riuscire a vagliare e descrivere le mille e infinite sfaccettature dell'animo dei protagonisti. Un lavoro riuscito, proposto con intelligente delicatezza nonostante i temi trattati e la crudezza di alcune immagini. Un film di durata limitata (47') che avrebbe meritato di essere approfondito di più, data la vastità dei suoi contenuti e della tematica rappresentata.

​Le storie delle persone coinvolte e alcuni inserti video sono disponibili sul sito ufficiale.

Amanda Crevola

Sezione di riferimento: Festival Report


Scheda tecnica 

Regia: Bobby Harrington, Gala Vanting
Soggetto: Gala Vanting
Attori: Aloysius, Amy, Charlie, Miss Gen, Georgia, Ivan, Kathy, Nio
Anno: 2014
Durata: 47'

0 Comments

FISH & CHIPS - Schnick Schnack Schnuck, di Maike Brocchaus

17/1/2016

0 Comments

 
Immagine
Dal 14 al 17 gennaio si è svolta a Torino la prima edizione del Fish & Chips Film Festival, evento unico nel suo genere in Italia, dove si sono potute esplorare tante diramazioni del sesso e dell'erotismo. La manifestazione si è fatta apprezzare sotto tutti i punti di vista: dall'organizzazione, attenta e puntuale sin da subito, ai contenuti, estremamente diversificati e interessanti, capaci di regalare allo spettatore visioni eccitanti e di portare (finalmente) anche il porno su grande schermo, in un contesto “normale”, senza volgarità e con totale naturalezza, come sempre dovrebbe essere e come mai, soprattutto in Italia, è stato. 
Da parte nostra non possiamo che fare i complimenti allo staff (composto quasi unicamente da donne) e augurarci che il festival abbia lunga vita e cresca sempre di più, perché in questo paese c'è davvero bisogno di appuntamenti così, liberi e culturalmente rilevanti, per combattere le repressioni bigotte che purtroppo ancora ci circondano. 

Uno dei titoli più sorprendenti tra quelli inseriti nel concorso del Fish & Chips, composto da film e documentari provenienti da varie parti del mondo, è stato il tedesco Schnick Schnack Schnuck (corrispettivo del nostro “sasso carta e forbice”), secondo lungometraggio della giovane Maike Brocchaus. Protagonisti della vicenda Felix ed Emma, coppia fidanzata. Lui vorrebbe andare ad Amsterdam per assistere a un concerto, lei è costretta a restare a casa per impegni di lavoro. I due così si separano momentaneamente, senza sapere che nelle ore successive andranno incontro a esperienze conturbanti e impreviste. Felix incontra l'amico Kai, con il quale finisce a casa di due ragazze alquanto disinibite, mentre Emma scopre su internet alcune foto sensuali di Magda, vecchia amica che non vede da tempo, la contatta e si trova a sua volta al centro di un'avventura ad altissimo tasso erotico.
Presentato come commedia sexy, il film in realtà si immerge senza alcuna paura nell'hard più esplicito, orchestrando una storia di improvvisi e reciproci tradimenti con tono leggero e gradevole, riuscendo nell'impresa, tutt'altro che semplice, di trasportare il porno all'interno della messinscena, con assoluta genuinità e chiarezza d'intenti. 
​
Durante gli 85 minuti di durata assistiamo così all'evolversi e all'alternanza delle scappatelle di Emma e Felix, attraverso un percorso parallelo destinato poi a incrociarsi nella parte finale. C'è spazio per tutto: masturbazione, cunnilingus, fellatio, inserti lesbo, penetrazioni in primo piano, utilizzo di sex toys, sesso di gruppo e rapporti espliciti tra uomini: scene in tutti i casi prive di inutili trivialità e inserite in un contesto filmico leggero e intelligente, divertente e mai forzato, interpretato da persone normali come potrebbero essere quelle che incontriamo nella vita di tutti i giorni, a passi lontani dalla finzione plastificata di troppo cinema a luci rosse.
Il significato della vicenda, piuttosto palese, si indirizza verso l'opportunità di esplorare fino in fondo la propria sessualità, anche negli aspetti più nascosti e reconditi, senza doversi scontrare con moralismi da quattro soldi, a patto ovviamente che ci sia sufficiente complicità con il proprio partner e rispetto per la persona a cui si vuol bene. Un'affermazione espressa con ottimi risultati dalla Brocchaus, abile a comporre la sua opera veicolando, un po' come nell'intento di tutto il festival torinese, uno spumeggiante e condivisibile messaggio di libertà mentale ed espressiva, nel nome del sesso e di tutte le traiettorie stuzzicanti che gemono di piacere in un mondo in cui si racchiudono infiniti motivi di scoperta e godimento.  

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: Festival Report


Scheda tecnica

Regia: Maike Brocchaus
Sceneggiatura: Maike Brocchaus, Soren Storung
Attori: Felix Anderson, Jana Sue Zuckerberg, Elia Légère, Jenz, Dana, Lotta Hambut
Anno: 2015
Durata: 84'

0 Comments


    FESTIVAL

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    Abel Ferrara
    Aki Kaurismaki
    Alberto Signetto
    Alex De La Iglesia
    Alfred Hitchcock
    Almas En Juego
    Amnesia
    Amy Winehouse
    Anderswo
    Anna Karina
    Ariane Ascaride
    Ariane Labed
    Bergamo Film Meeting
    Biografilm Festival
    Buster Keaton
    Chaika
    Charlie Chaplin
    Chroniques D'une Cour De Récré
    Cinema Erotico
    Cinema Francese
    Cinemambiente
    Cinema Muto
    Cinema Ritrovato
    Cord
    Courmayeur Noir Festival
    Crying Fist
    Dakota Fanning
    Deep Dark
    Die Saat
    Dirk Bogarde
    Documentari
    Dylan Thomas
    Edgar Reitz
    Elijah Wood
    Erik Gandini
    Fabrizio De André
    Femen
    Festival Cinema Africano
    Festival Del Cinema Europeo
    Festival Di Cannes
    Festival Di Venezia
    Festival Reportage
    Finding Vivian Maier
    Fish & Chips Festival
    France Odeon
    Fritz Lang
    Garnet's Gold
    Giornate Del Cinema Muto
    Go Forth
    Grey Gardens
    Indiecinema
    Ingrid Bergman
    In Uno Stato Libero
    Io Danzerò
    Iris
    I Segreti Di Kabiria
    It Is Not Over Yet
    Jalanan
    Jean Renoir
    Jean Vigo
    Jesse Eisenberg
    John Barrymore
    Joseph Cotten
    Julianne Moore
    Kelly Reichardt
    Korea Film Fest
    Kristen Stewart
    Lab 80
    La Californie
    La Dune
    Léa Seydoux
    Leave To Remain
    Linsday Lohan
    Living
    Love Hard
    Love Hotel
    Lucca Film Festival
    Lucia Puenzo
    Madonna
    Marie Heurtin
    Marlon Brando
    Mathieu Amalric
    Milos Forman
    Modris
    Monica Guerritore
    Montage
    Naciye
    New World
    Niels Arestrup
    Night Moves
    Oliver Stone
    On The Job
    Orlando Festival
    Orson Welles
    Os Maias
    Parasol
    Parfums D'Alger
    Paul Schrader
    Penelope Cruz
    Porno E Libertà
    Ravenna Nightmare Festival
    Rendez-vous
    Robert Guediguian
    Robin Williams
    Ruta De La Luna
    Sacro Gra
    Schnick Schnack Schnuck
    Sguardi Altrove Festival
    Sicilia Queer Filmfest
    Silmatera
    Sion Sono
    Solveig Anspach
    Sophia Loren
    Steven Knight
    Still Alice
    Stray Dogs
    The Canyons
    The Music Of Strangers
    The Sailor
    Toby Jones
    Tokyo Idols
    Torino Film Festival
    Torino Film Lab
    Torino Glbt Festival
    Torino Underground Cine Fest
    Toz Bezi
    Tsai Ming Liang
    Valeria Golino
    Valérie Donzelli
    Victor Fleming
    Vincent Rottiers
    Vittorio De Sica
    Wakolda
    Walking With Red Rhino
    Wedding 93
    Willem Dafoe
    Xavier Dolan
    Zomer - Summer


    ​SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.