Altro evento speciale è un muto, il tedesco Diverso dagli altri di Richard Oswald (1919), considerato il primo film a tema omosessualità, un lavoro “politico” contro il paragrafo 175 che la puniva come crimine. Prodotto subito dopo l'abolizione della censura, fece sì che tornasse; i nazisti tentarono di farlo sparire, ma la versione incompleta e rimontata sopravvissuta non ne annulla la forza. In chiusura ci sarà invece l'ungherese Six Dance Lessons in Six Weeks, che vede il ritorno di Gena Rowlands, vedova che prende lezioni di danza da un ragazzo gay.
I lungometraggi inediti sono spalmati in almeno tre sezioni. Tra i titoli in concorso l'australiano Drown, sulle fortissime tensioni tra due bagnini di un team, “tra Point Break e Brotherhood”; un bagnino è anche protagonista dell'esteticamente ambizioso Futuro Beach di Karim Aïnouz, storia di morte, amore e presenze che ritornano tra Fortaleza e Berlino; How to Win at Checkers (Every Time), coproduzione di un regista thailandese, ruota intorno al rapporto fra tre fratelli orfani, di cui il maggiore è compagno di un uomo ricco; l'olandese Summer di Colette Bothof narra, in un paesino dall'atmosfera plumbea, del liberatorio amore di una giovane outsider per una ragazza che giunge da fuori; il filippino The Commitment mostra la crisi tra due uomini in concomitanza col matrimonio della sorella di uno di loro e complice la difficoltà di essere gay nel paese; il francese L'art de la fugue di Brice Cauvin è una commedia con protagonisti tre fratelli tra cui il gay Antoine, l'unico quasi “equilibrato”.
Concorrono al “Premio Queer”, tra gli altri, il tedesco The Chambermaid Lynn di Ingo Haeb, su una cameriera d'albergo che fruga nelle vite altrui e scopre il mondo di una dominatrix; Je suis à toi aka All Yours di David Lambert, sull'anomalo rapporto tra un ragazzo che si offre in cam e il pasticcere che lo chiama a vivere con sé; Never, sul legame tra una giovane cantautrice lesbica e un ragazzo etero, con Zelda Williams, la figlia di Robin, e Zachary Booth; lo spagnolo Hidden Away di Mikel Rueda, che “ricorda il cinema di André Téchiné”, con protagonisti un clandestino marocchino e un ragazzo che si scopre gay con difficoltà; The Blue Hour di Anucha Boonyawatana, con due uomini e i loro incontri in luoghi con una “dimensione horror”.
Fuori concorso lo svizzero What's Between Us di Claudia Lorenz, in cui una donna scopre l'omosessualità del marito durante una vacanza; il sudcoreano A Girl at My Door, con protagonista una poliziotta che protegge, in un villaggio e suscitando sospetti, una ragazza molestata; Stand, diretto semiclandestinamente in Ucraina dal francese Jonathan Taieb, su un gay che assiste a un'uccisione omofoba e resta ossessionato dalla ricerca dei colpevoli. In programma anche l'ultimo film interpretato da Robin Williams, Boulevard di Dito Montiel, in cui l'attore è un uomo ammogliato ma omosessuale che carica in auto un affascinante marchettaro, mentre The Smell of Us di Larry Clark, che batte bandiera francese, vede la partecipazione di Michael Pitt e ha degli skater come personaggi.
Interessanti alcuni ritratti: Tab Hunter Confidential, in cui l'”attore velato”, cantante e sex symbol americano si racconta e The Material Boy, mockumentary di e con Luizo Vega, sedicente figlio segreto di Madonna. In altra sezione, Seed Money-The Chuck Holmes Story narra del fondatore della Falcon, casa hard gay nella San Francisco degli anni '70.
Si omaggia il regista israeliano Amos Guttman, scomparso nel 1993, autore del primo film nazionale che trattava di omosessualità, Drifting, proiettato con Bar 51, Amazing Grace e due tributi diretti da altri, tra cui l'episodico Guttman X 5. Tornando alla macrosezione “Extra”, in “Km 0: gli italiani” si notano Palermo Tribe dei Manetti Bros., sul gay pride del 2013, Torri, checche e tortellini di Andrea Adriatico, che torna al 1982 e alla prima volta in cui un'amministrazione europea concesse uno spazio – Cassero di Porta Saragozza a Bologna – ai gay e Non so perché ti odio - Tentata indagine sull'omofobia e i suoi motivi, tra Sentinelle in piedi e le parole di un assassino per omofobia.
Non manca il cinema d'animazione: in “Extra” c'è una serie di corti tematici di Max Croci, e una sezione è tutta composta da nuovi cortometraggi disegnati.
Quest'anno alcune proiezioni saranno introdotte da brevi esibizioni musicali ad opera di nomi quali gli Eugenio in Via di Gioia, Marie and the Sun, Cosimo Morleo. Peccato, ancora una volta, per la mancanza dei biglietti giornalieri tra le modalità di ingresso.
Alessio Vacchi
Sezione di riferimento: Festival Reportage
Tutto il programma del festival sul sito ufficiale
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