Venendo al muto, il focus sul cinema di un secolo fa, “Cento anni fa. Intorno al 1914”, si è strutturato in programmi tematici (pacifismo e guerra, dive, l'antichità...) e si è esteso agli anni vicini. Tra gli highlights il restauro della serie Fantômas di Louis Feuillade e Cabiria proiettato al teatro Comunale, con le sue tronfie didascalie dannunziane e orchestra e coro diretti da Timothy Brock.
Importante restauro muto Addio giovinezza di Augusto Genina, che avrebbe dovuto dirigere Nino Oxilia: il festival ha proposto diversi titoli di questo regista, dalle qualità di messinscena invidiabili nel cinema italiano d'epoca e con un'attenzione ai personaggi femminili, sofferenti, interpretati da star – qui e ne Il focolare domestico Maria Jacobini, in Fior di male (diretto con Carmine Gallone) Lyda Borelli – .
Si sono approcciate personalità misconosciute, come il regista tedesco Werner Hochbaum e Rosa Porten. Mostrati infatti pochi film muti sopravvissuti fra quelli diretti, sotto lo pseudonimo Dr. R. Portegg, dalla Porten (anche attrice) e da Franz Eckstein. Melò e commedie che ruotano intorno a temi sociali, divisioni di classe, amore e denaro, come Wanda's Trick, con la sua intelligente protagonista. Un'altra, più importante, regista omaggiata è Germaine Dulac , femminista che credeva nel cinema come sinfonia visiva e veicolo per idee di emancipazione, tra film più sentiti (La folie des vaillants) e più commerciali, come Antoinette Sabrier, di cui è pregevole la tesa parte finale.
Fra i “Ritrovati e restaurati”: Le jour se lève (con tagli censori d'epoca in coda), A Hard Day's Night introdotto da Richard Lester, Sayat Nova (Il colore del melograno) di Sergej Parajanov, i film con James Dean, Il gabinetto del dottor Caligari in un nuovo restauro dai negativi originali, quello dall'estetica meno “laccata” del solito (e va bene così) di Matrimonio all'italiana – ovazione del pubblico quando la Loren-Filumena Marturano rivela al neomarito di essere viva e vegeta – e quello discusso di Per un pugno di dollari . Dalla Cina il dramma Stage Sisters, godibile anche se nell'ultima parte gravato da un propagandismo smaccato. Ma anche cortometraggi: quelli di/con Jacques Tati, compreso il poco visto Gai dimanche, e tre con Peter Sellers, di cui alcuni scritti da Mordecai Richler.
Ancora cinema italiano con un omaggio a Riccardo Freda , da Aquila nera, con Rossano Brazzi bandito contro un Gino Cervi usurpatore, a L'orribile segreto del dr. Hichcock, e la prima parte della sezione “L'Italia in corto”, con episodi da film collettivi: scelta più originale il segmento di Riccardo Fellini dal film Storie sulla sabbia.
Ne “Il cinema in guerra contro Hitler” il documentario riscoperto Hitler's Reign of Terror che nel 1933 cercava di essere monito contro il führer, e The New Adventures of Schweick, farsa russa con protagonista uno sciocco soldato sballottato tra i tedeschi e i partigiani, con un Hitler ridicolizzato che spara ai suoi soldati. Peccato doverlo seguire con la traduzione in cuffia degli interpreti in cabina: possibile che per i film in sala Scorsese non si possa evitare?
Dopo i cechi dell'anno scorso, “La Nouvelle Vague polacca e il Cinemascope” ha proposto titoli noti, come l'incompiuto Paseżerka ma anche un musical, Adventures with a Song. Andando più lontano, classici indiani degli anni '50, tra cui il noto Mother India di Mehboob Khan, e “Il Giappone parla! I film della Shochiku” che ha permesso di vedere, per il terzo anno, film degli anni '30, anche inediti da noi, di registi come Mizoguchi e Ozu.
Prosegue l'attenzione della Cineteca verso Charlie Chaplin : tra le iniziative, la presentazione della seconda tranche di comiche della sua carriera, girate nel 1915 per la Essanay, che vedono una maturazione e definizione di Charlot – è un lavoro di restauro ancora in progress, anche se pare già di notare, come rilevato su alcuni forum per le altre comiche, alcuni missing bits, secondi che sembrano mancare e si notano perché indeboliscono alcune gag – .
Piazza Maggiore a parte, le serate più belle sono però state quelle in piazzetta Pasolini, con un vecchio proiettore a carbonella. Così si è visto Sangue bleu, film drammatico di Oxilia con Francesca Bertini che la Cineteca ha appena pubblicato in Dvd.
Da segnalare infine, nei documentari, Sperduti nel buio, sull'omonimo, leggendario film italiano perduto, con lo studioso Denis Lotti in viaggio a indagare sul tragitto delle pellicole del Centro Sperimentale trafugate dai nazisti.
Alessio Vacchi
Sezione di riferimento: Festival Reportage