ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
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CANNES 67 - Leviathan, di Andrei Zvyagintsev

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In corsa per l'Oscar come miglior film non in lingua inglese, l’opera del regista Zvyagintsev è un affresco-allegoria della Russia odierna, in cui corruzione e uso spregiudicato e machista del potere infliggono dolore e condizionano le vite dei cittadini. 
Emanuel Carlo Micali


CANNES 67 - Winter Sleep, di Nuri Bilge Ceylan

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Nuri Bilge Ceylan realizza il suo film più cupo, ambizioso e magniloquente, ma anche il più argilloso: il fascino compositivo del regista turco lascia il posto a un’opera rassegnata e meccanica, che s’inoltra tra le pieghe della Storia senza incidere. Palma d'Oro a Cannes.
Davide Eustachio Stanzione

CANNES 67 - Sils Maria, di Olivier Assayas

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Il film di Olivier Assayas, presentato in concorso a Cannes e proiettato anche a Locarno, è un'opera sul tempo e le sue radici, sui confini tra passato e presente, nonché una fluida riflessione sul cinema e la vita, ma soprattutto sulla loro delicata, geometrica fusione.
Davide Eustachio Stanzione

CANNES 67 - Mommy, di Xavier Dolan

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Xavier Dolan entusiasma ancora pubblico e critica, ponendosi secondo molti come il vincitore morale dell'ultimo festival di Cannes. Mommy risulta la sua opera più studiata e meno istintiva, ma conferma comunque, una volta di più, l'enorme talento del canadese.
Alessio Gradogna

CANNES 67 - Party Girl, di Amachoukeli, Burger, Theis

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Il film d'apertura di Un Certain Regard, premiato con la Caméra d'Or per la miglior opera prima. Un lavoro intriso di forte autobiografismo, sincero e delicato, che ci racconta il bisogno di vita di una donna nata per volare nel cielo della libertà.
Alessio Gradogna

CANNES 67 - Relatos Salvajes (Storie pazzesche), di Damian Szifron

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Il film dell’argentino Damian Szifron, passato in Concorso all’ultimo festival di Cannes ma decisamente sottovalutato da molti, è in realtà una magnifica e cattivissima requisitoria a episodi sulla natura infima e predatoria dell'umanità e del mondo contemporaneo.
Davide Eustachio Stanzione

CANNES 67 - Deux jours, une nuit, di Jean-Pierre e Luc Dardenne

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Con la loro ultima opera, passata in concorso a Cannes, i Dardenne continuano a perseguire un'idea di cinema politico e militante aggiornato ai tempi della crisi, regalandoci un ulteriore, preziosissimo tassello del loro cinema umanistico e umanissimo.
Boris Schumacher

CANNES 67 - I premi: vince Winter Sleep di Ceylan

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Il turco Nuri Bilge Ceylan si aggiudica la Palma d'Oro con il fluviale Winter Sleep. Riconoscimenti anche per Alice Rohrwacher, Xavier Dolan, Godard, Julianne Moore e Timothy Spall. Ecco il palmarès completo.
Davide Eustachio Stanzione

CANNES 67 - Maps to the Stars, di David Cronenberg

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Il nuovo lavoro di David Cronenberg, in concorso a Cannes 67, spiazza e diverte attraverso il racconto di un universo paranoide, in cui Hollywood e il divismo sono il pretesto per inscenare in forma macabra la crisi di personalità del nostro tempo.
Davide Eustachio Stanzione

CANNES 67 - Le meraviglie, di Alice Rohrwacher

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L'unico film italiano in concorso a Cannes 67 segna un’involuzione nel cinema della giovane Alice Rohrwacher. La vicenda parzialmente autobiografica di Gelsomina e delle sue sorelle, figlie di apicoltori, non convince e non avvince.
Davide Eustachio Stanzione

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