Il romanzo di Lewis aveva già avuto alcune trasposizioni cinematografiche in passato: possiamo ricordare quella con Franco Nero del 1972, diretta da Adonis Kyrou e sceneggiata da Luis Bunuel, e volendo anche quella spostata verso i lidi dell'hard del 1996, per la regia di Joe D'Amato. Dominik Moll, regista di padre tedesco e madre francese, ha deciso tre anni fa di comporre una nuova rielaborazione del testo, affidando il ruolo principale a Vincent Cassel, per un film uscito nelle sale francesi a luglio 2011, con discreti esiti di pubblico e critica, e rimasto inedito in Italia; una rilettura appassionata e meritevole di attenzione.
Moll, anche autore della sceneggiatura con Anne-Louise Trividic, collaboratrice del compianto Patrice Chéreau, per il quale ha scritto opere di rilievo come Intimacy e Gabrielle, non si limita a una fedele riproposizione; compiendo uno scarto non lieve rispetto alla materia letteraria, dipinge infatti Ambrosio come un uomo alle prese con una tragedia intima e nefasta, da cui è impossibile fuggire. Nel romanzo Lewis evidenzia a più riprese la radicalità manichea dello stesso Ambrosio, all'inizio simbolo di completa devozione all'istinto del Bene, tanto da generare la totale adorazione da parte dei suoi interlocutori, per poi all'opposto cadere senza alcun ritegno tra le fauci dell'orrore supremo. Nel film la sua figura assume contorni più sfumati, rarefatti, tralasciando ogni connivenza ascetica per concentrarsi invece sull'interiorità di un uomo qualunque alle prese con il potere ammaliatore del Male. Il Monaco diviene quindi un simulacro della debolezza umana, un essere inadeguato alla virtù e incapace di sottrarsi all'esiziale richiamo dell'abominio, una vittima della sua stessa fragilità.
Per portare a termine l'idea di base Moll sceglie una messinscena sulfurea, silenziosa, a tratti sussurrata, durante la quale lunghe sequenze immerse nella penombra si alternano a improvvisi e illusori squarci di luminosità. Nel languido disegno di morte che straripa dai tremori di Ambrosio, il gusto del melodramma si alterna a momenti di puro horror, in un gioco di Eros e Thanatos che non disdegna puntate (talvolta eccessive) nei territori del fantastico, in un contrappunto stilistico non sempre incastonato a dovere ma senz'altro a suo modo originale.
Vincent Cassel, che si è proposto personalmente per il ruolo incontrando all'inizio molte perplessità da parte del regista, riesce a conferire al suo Monaco dolente il senso di una disgrazia incontrovertibile, recitando con toni il più possibile dimessi. Accanto a lui si lascia ancora una volta ammirare Déborah François, irresistibile per bravura e sensualità, nonostante il suo volto appaia per lunghi tratti coperto da una maschera androgina. Quando però il viso all'apparenza angelico che la contraddistingue torna alla luce, l'interprete di Populaire (Tutti pazzi per Rose) regge senza alcun timore il confronto con il carismatico compagno di scena, confermandosi ancora una volta come la migliore tra le giovani attrici francesi salite alla ribalta in questi ultimi anni. Intorno a loro, in ruoli talvolta sacrificati rispetto al romanzo, troviamo una fresca e innocente Joséphine Japy, un demoniaco Sergi Lopez, una crudele Geraldine Chaplin nella parte della Madre Superiora, e anche Roxane Duran, vista nelle sale italiane in 17 filles.
Ammaliante dal punto di vista scenografico, preciso nella ricostruzione degli ambienti spagnoli che fanno da sfondo alla vicenda, Le Moine opera forse fin troppo di sottrazione rispetto alla materia d'origine, limitandosi ai canonici novanta minuti di durata quando ci sarebbe stato spazio per ulteriori approfondimenti. Il lavoro di Moll, per quanto imperfetto, risulta comunque ricco di spunti e offre un nuovo volto, amaro e sofferto, a un personaggio entrato con pieno merito nel fiume dell'immortalità.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: La vie en rose
Scheda tecnica
Titolo originale: Le Moine
Regia: Dominik Moll
Sceneggiatura: Dominik Moll, Anne-Louise Trividic (dal romanzo di Matthew Gregory Lewis)
Musiche: Alberto Iglesias
Fotografia: Patrick Blossier
Anno: 2011
Durata: 101'
Attori: Vincent Cassel, Déborah François, Josephine Japy, Geraldine Chaplin, Sergi Lopez, Roxane Duran