ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75-76-77
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

COURMAYEUR NOIR FEST 2015 - Nozze d'argento in salsa noir

7/12/2015

0 Comments

 
Immagine
Traguardo importante e ragguardevole, quello del Courmayeur Noir in Festival, che nel 2015 raggiunge i 25 anni di vita, confermandosi come una delle manifestazioni di genere più longeve. Dall'8 al 13 dicembre, nella splendida cornice della città valdostana, si alterneranno come sempre proiezioni di film, anteprime, omaggi, diversi incontri con gli scrittori e tavole rotonde, in un mix di cinema, televisione e letteratura che traghetterà gli spettatori tra le mille sfumature del noir.

Per quanto concerne la parte meramente cinematografica, sette saranno i film in competizione nel concorso ufficiale. Il titolo di maggiore spicco è senz'altro il plumbeo A Most Violent Year, di J.C. Chandor, con Jessica Chastain. Al suo fianco si vedranno l'americano Traffickers, girato quasi come un documentario, l'interessante fanta-thriller britannico Brand New-U, il belga D'Ardennes, lo spagnolo Anacleto (tratto da un fumetto degli anni Sessanta), il canadese Into the Forest e Mi gran noche, la più recente follia di Alex de la Iglesia, “immenso rituale dionisiaco dove gli spettatori si scopriranno parte della pantomima” (per usare le parole dello stesso autore). 
Il fuori concorso prevede una serie di eventi speciali tra cui Cold in July, tratto da un romanzo di Joe R. Lansdale e molto amato dai fans, Once We Were Children, doc incentrato proprio su Lansdale e Bridge of Spies (Il ponte delle spie), anteprima nazionale del nuovo, attesissimo lavoro di Steven Spielberg, in uscita al cinema il 16 dicembre. Durante il festival ci saranno poi omaggi, realizzati in collaborazione con l'Istituto Luce, a Orson Wells, Frank Sinatra e Anthony Quinn, tutti e tre nati esattamente cento anni fa.

Nutrito è anche il panorama televisivo, fin dalla serata di apertura, in cui si vedranno in anteprima il primo episodio della nuova mini serie di X-Files e si tornerà nei territori da incubo dell'indimenticabile Twin Peaks, con la proiezione della puntata pilota che nel 1990 diede il via a un'opera entrata nella leggenda. La sezione proporrà anche un inedito film spin-off tratto dalla serie CSI e il primo episodio di una nuova serie francese, Cherif, che sarà successivamente trasmessa sul canale Giallo. 

Come sempre al Noir Festival ampio spazio sarà inoltre dedicato alla letteratura. Come è facile intuire, il protagonista di questa edizione sarà Joe Lansdale, a cui sarà assegnato il prestigioso Raymond Chandler Award nella serata dell'11 dicembre. Nello stesso giorno, al pomeriggio, l'autore americano parlerà al pubblico del suo nuovo romanzo, Honky Tonk Samurai. Da sottolineare anche le presentazioni dei cinque romanzi candidati al Premio Scerbanenco e una tavola rotonda intitolata “Notte italiana. 40 anni di crimini e politica, dall´omicidio Pasolini a Mafia Capitale” con la presenza di Carlo Lucarelli, David Grieco, Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo.

Tra gli ospiti che arriveranno in Valle d'Aosta ci saranno Veronica Pivetti (madrina della serata d'apertura), Dario Argento, Maya Sansa e Teresa De Sio (protagonista di un reading musicale nella serata finale).  

Appuntamento a Courmayeur, per festeggiare i primi 25 anni di un evento sempre bello e a suo modo unico. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: Festival Report

0 Comments

COURMAYEUR NOIR 2013 – On The Job, di Erik Matti

14/12/2013

0 Comments

 
Immagine
Il mondo è marcio. Non ci sono più speranze. Né amicizie. Né amore. Resta soltanto il lavoro, strumento indispensabile per possedere i soldi in tasca e un posto nella società. Non importa se bisogna sporcarsi le mani nel sangue e porre fine alla vita del prossimo: è necessario farlo, senza rimorsi né tremori. Il lavoro arriva prima di ogni altra cosa.
Manila, caos metropolitano: due carcerati escono dalla prigione di notte, di nascosto, assoldati da un sicario senza scrupoli per eliminare gli sventurati di turno; dopodiché, il mattino dopo, rientrano in cella. Due poliziotti danno loro la caccia; nel frattempo il più giovane dei due scopre che alcuni alti funzionari di Stato sono implicati in una lunga serie di misfatti.
Quattro personaggi principali, numerosi altri di contorno, in una giostra impazzita che travalica ogni senso morale per rotolare senza pietà nel fango della morte. Storie che viaggiano in parallelo e poi si intersecano, tessere che cadono una a una senza freni, uomini senza futuro in costante pericolo di attacco e vendetta. Una guerra quotidiana, combattuta senza distinzione tra le luci del giorno e il buio della notte; un conflitto in cui si ammazza in strada in mezzo alla folla, si spara e si uccide in una cucina mentre nella stanza accanto si celebra una festa con bambini e musiche allegre, si abbraccia un fedele compagno per poi infilargli un coltello nel cuore due secondi dopo.
Tutto questo è On The Job, tesissimo noir filippino diretto da Erik Matti e presentato al Festival di Courmayeur dopo il passaggio alla Quinzane di Cannes e la vittoria del premio della giuria al PiFan. Penalizzato da una programmazione un po' troppo tardiva (le 23.30) che ha limitato il numero di presenze in sala, il film di Matti ha comunque permesso al pubblico di addentrarsi nella spietata desolazione incubale di una realtà straniante e straziante, in cui la comunione degli affetti è ogni giorno sacrificata nel nome del lavoro, unico collante capace di far sentire importanti i propri interpreti, altrimenti ridotti a figurine senza corpo in un universo che divora se stesso in ogni istante tra polvere e corruzione.
Secondini venduti, mogli fedifraghe, politici divorati dalla sete di potere; fiducia calpestata, maschere di eterna finzione, rapporti familiari sacrificabili; ricerche e inseguimenti, evasioni e ritorni, maestri dell'omicidio e allievi indisciplinati; promesse di cartapesta, legami che scoppiano come tenere bolle di sapone: On The Job è un viaggio nel nero della contemporaneità, condotto con uno stile di regia dirompente che sa miscelare con talento l'atrocità del racconto e la fantasia compositiva di una messinscena che corre per 120 minuti, senza accusare praticamente mai momenti di stanchezza e autocompiacimento.
L'opera di Erik Matti, accompagnata da scelte musicali ad ampio spettro capaci di issarsi a ottimo corollario della parte visiva, e da buone prove attoriali tra cui spicca quella di Joel Torre, risulta dunque tanto devastante nei contenuti quanto appassionante alla fruizione, tanto disperata e soffocante nel racconto quanto imponente nel ritmo. Un film convinto dei suoi mezzi, centrato negli obiettivi e solido nello sviluppo, in cui il suo autore sa dipingere con tonalità grintose l'Apocalisse di un tempo offeso e umiliato. Là, negli esterni (le rumorose strade di Manila) così come negli interni (le celle sovraffollate, le riunioni dei corrotti, perfino gli ospedali), gli eroi hanno una volta per sempre deposto le loro virtù, lasciando spazio al trionfo della dissolutezza, specchio di un Inferno solitario in cui non si può fare altro che lottare, tradire e morire.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: Festival


Scheda tecnica

Regia: Erik Matti
Sceneggiatura: Erik Matti, Michiko Yamamoto
Fotografia: Ricardo Buhay III
Montaggio: Jay Halili
Musiche: Erwin Romulo
Attori: Joel Torre, Piolo Pascual, Gerald Anderson, Joey Marquez
Anno: 2013
Durata: 121'

0 Comments

COURMAYEUR NOIR 2013 - Wakolda, di Lucia Puenzo

13/12/2013

0 Comments

 
Immagine
Il mostro è qui. A un passo da te. Nella tua casa. Ma tu non lo sai. Rimani immobile, affascinato, incuriosito. Sempre di più. Perché lui è bello, carismatico, elegante, ricco, colto. Arriva dalla Germania, ma conosce bene la tua lingua. Può aiutare tutta la famiglia, chiede poco o nulla in cambio. Allora lo lasci fare. Stai sbagliando, ma non te ne rendi conto. Perché il mostro è bravo a camuffare se stesso.
Patagonia, 1960. Una famiglia vuole aprire un hotel affacciato sul lago. Il padre sogna di mettere in piedi anche una piccola attività di bambole fatte a mano. Un giorno lungo una strada semi deserta incontrano un uomo distinto, che li segue con l'auto per un tratto del percorso, salvo poi ripresentarsi alla loro porta qualche giorno dopo, con tanti soldi in tasca e il desiderio di affittare una stanza dell'hotel per sei mesi. L'uomo, un dottore, prende a cuore la situazione della giovane Lilith, dodicenne con un corpo non del tutto sviluppato e una statura nettamente troppo bassa per la sua età, a causa della quale i compagni di classe non fanno altro che denigrarla. Il medico vorrebbe sperimentare su di lei una nuova cura ormonale in grado di farla crescere in poco tempo. La madre acconsente, tenendo nascosta la notizia al padre, contrario. La cura ha inizio, mentre poco alla volta l'uomo tedesco diventa quasi un membro aggiunto della famiglia. Sino a quando la sua reale identità esce allo scoperto.
Scelto come candidato argentino per i prossimi premi Oscar, e assoluto trionfatore ai Sur (una sorta di David di Donatello del paese sudamericano) con ben dieci premi vinti tra cui il titolo di miglior film, Wakolda segna il ritorno al lungometraggio di Lucia Puenzo, già autrice dell'apprezzato XXY e dell'ottimo El Nino Pez. Tratto da un romanzo scritto dalla stessa regista, il film pone in gioco il complesso tentativo di mescolare noir, riflessione storica e coscienza civile, attraverso una narrazione asciutta e sobria che dispone sul tavolo le carte con notevole fluidità accompagnando lo spettatore in una storia ipnotica.
Il dottore misterioso che tesse le fila della vicenda altri non è se non Josef Mengele, famosissimo ufficiale nazista scappato in Sudamerica dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e il processo di Norimberga, come tanti altri suoi famigerati colleghi. La Puenzo svela quasi subito l'identità del mostro, e imposta la pellicola chiedendosi per quale motivo l'Argentina in quegli anni abbia dato con tanta leggerezza ospitalità a questi criminali, dando vita così a pericolose colonie post-naziste. Per sviluppare il quesito, pur senza cercare facili risposte, l'autrice incastra al centro della scena uno di questi nemici dell'umanità, Mengele, facendo ruotare intorno al perno centrale tutta una serie di figure semplici, forse anche stereotipate, utili però per comprendere come il carisma di questi eleganti signori tedeschi potesse conquistare senza troppo sforzo il cuore di persone spinte dalla buona fede e ignare dell'abbraccio mortale a cui rischiavano di andare incontro.
Ancora ossessionato dall'orripilante idea della razza perfetta, Mengele individua nella piccola Lilith e nella sua famiglia i simboli di una purezza da ricostruire e rigenerare con ogni mezzo: risolvere il problema di crescita della ragazzina, aiutare la madre (incinta) a partorire, studiare nei minimi dettagli la fisionomia autoctona del padre; quaderni su quaderni da compilare, dati su dati da accumulare per inseguire un sogno impossibile, da portare avanti dovendosi ingraziare in tutti i modi la famiglia stessa e tutto il paese circostante, almeno fino a quando chi gli dà la caccia non lo troverà e lui sarà costretto a fuggire altrove, per rincominciare ancora daccapo.
Wakolda, presentato in anteprima a Courmayeur e in uscita nei cinema a maggio 2014, è un riuscito e dolente atto d'accusa in cui la Puenzo lavora per sottrazione, insinuando nel pubblico certezze graduali, allontanandosi con coraggio da ogni forma di lezione a tema per appoggiare invece sulla bilancia oscillazioni positive e negative di figure simboliche rappresentanti di un'epoca in cui le apparenze (e le connivenze) potevano celare qualsiasi verità. Il suo film, avvalendosi dell'ottima interpretazione di Alex Brendemühl, totalmente trasformato sullo schermo, scava con sicurezza e sapienza negli occhi di vetro di bambole perfette ma con il cuore meccanico, per sbirciare senza arroganza tra le fotografie di un passato che purtroppo tanto somiglia al presente.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: Festival


Scheda tecnica

Regia: Lucía Puenzo
Sceneggiatura: Lucía Puenzo (dal romanzo omonimo)
Attori: Àlex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti
Musiche: Daniel Tarrab, Andrés Goldstein
Fotografia: Nicolás Puenzo
Anno: 2013
Uscita in Italia: 8 maggio 2014 (con il titolo The German Doctor)
Durata: 94'

0 Comments


    FESTIVAL

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    Abel Ferrara
    Aki Kaurismaki
    Alberto Signetto
    Alex De La Iglesia
    Alfred Hitchcock
    Almas En Juego
    Amnesia
    Amy Winehouse
    Anderswo
    Anna Karina
    Ariane Ascaride
    Ariane Labed
    Bergamo Film Meeting
    Biografilm Festival
    Buster Keaton
    Chaika
    Charlie Chaplin
    Chroniques D'une Cour De Récré
    Cinema Erotico
    Cinema Francese
    Cinemambiente
    Cinema Muto
    Cinema Ritrovato
    Cord
    Courmayeur Noir Festival
    Crying Fist
    Dakota Fanning
    Deep Dark
    Die Saat
    Dirk Bogarde
    Documentari
    Dylan Thomas
    Edgar Reitz
    Elijah Wood
    Erik Gandini
    Fabrizio De André
    Femen
    Festival Cinema Africano
    Festival Del Cinema Europeo
    Festival Di Cannes
    Festival Di Venezia
    Festival Reportage
    Finding Vivian Maier
    Fish & Chips Festival
    France Odeon
    Fritz Lang
    Garnet's Gold
    Giornate Del Cinema Muto
    Go Forth
    Grey Gardens
    Indiecinema
    Ingrid Bergman
    In Uno Stato Libero
    Io Danzerò
    Iris
    I Segreti Di Kabiria
    It Is Not Over Yet
    Jalanan
    Jean Renoir
    Jean Vigo
    Jesse Eisenberg
    John Barrymore
    Joseph Cotten
    Julianne Moore
    Kelly Reichardt
    Korea Film Fest
    Kristen Stewart
    Lab 80
    La Californie
    La Dune
    Léa Seydoux
    Leave To Remain
    Linsday Lohan
    Living
    Love Hard
    Love Hotel
    Lucca Film Festival
    Lucia Puenzo
    Madonna
    Marie Heurtin
    Marlon Brando
    Mathieu Amalric
    Milos Forman
    Modris
    Monica Guerritore
    Montage
    Naciye
    New World
    Niels Arestrup
    Night Moves
    Oliver Stone
    On The Job
    Orlando Festival
    Orson Welles
    Os Maias
    Parasol
    Parfums D'Alger
    Paul Schrader
    Penelope Cruz
    Porno E Libertà
    Ravenna Nightmare Festival
    Rendez-vous
    Robert Guediguian
    Robin Williams
    Ruta De La Luna
    Sacro Gra
    Schnick Schnack Schnuck
    Sguardi Altrove Festival
    Sicilia Queer Filmfest
    Silmatera
    Sion Sono
    Solveig Anspach
    Sophia Loren
    Steven Knight
    Still Alice
    Stray Dogs
    The Canyons
    The Music Of Strangers
    The Sailor
    Toby Jones
    Tokyo Idols
    Torino Film Festival
    Torino Film Lab
    Torino Glbt Festival
    Torino Underground Cine Fest
    Toz Bezi
    Tsai Ming Liang
    Valeria Golino
    Valérie Donzelli
    Victor Fleming
    Vincent Rottiers
    Vittorio De Sica
    Wakolda
    Walking With Red Rhino
    Wedding 93
    Willem Dafoe
    Xavier Dolan
    Zomer - Summer


    ​SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.