Da questa città posizionata a sud-est della Tunisia salpano i barconi diretti a Lampedusa a seguito del crollo del regime di Ben Ali. Durante i giorni della rivoluzione tre giovani tunisini, Walid, Aladdin e Noureddine, creano qualcosa di incredibile. Senza mezzi ma con tanta voglia di fare la differenza danno vita alla web-tv con lo scopo di fornire informazione indipendente, in modo da offrire un’alternativa a quella filtrata del regime. Questo nuovo canale, denominato Zarzis TV, offre quindi un’informazione reale, spesso cruda e violenta, a causa dei filmati integrali che documentano l’effettiva situazione in cui versa il Paese. Il nuovo mezzo utilizza soprattutto le interviste ai migranti in attesa di prendere il largo, lasciando spazio alle loro paure ma anche alla speranza. La loro opera continua anche dopo il crollo del regime e soprattutto dopo la partenza del quarto fondatore Bashir, che come quasi tutti i suoi coetanei prende la via del mare con destinazione finale Parigi. I tre giovani rimasti a Zarzis cercano di portare avanti un’informazione libera, volta a convincere i ragazzi della loro generazione a non lasciare il Paese, bensì a rimanere per costruire un futuro migliore per la Tunisia, un avvenire pieno di speranza.
In questo documentario di forte impatto le immagini girate dai fondatori di Zarzis TV si fondono con quelle di Paola Piacenza e coprono il lasso di tempo che va dallo scoppio della rivoluzione alle prime elezioni libere. La giornalista del Corriere della Sera si è recata più volte a Zarzis e ad ogni viaggio trovava i tre ragazzi profondamente cambiati, come lei stessa ha affermato: “La loro relazione evolveva così come la mia nei loro confronti. A tratti mi sono scontrata con loro e ho preso le distanze, ho sperimentato la mia autonomia rispetto al contesto, finché ho sentito che il percorso che i tre fondatori di Zarzis Tv avevano compiuto in questi mesi, e di cui ero stata testimone, coincideva con quello della parabola rivoluzionaria”.
Attraverso la sua opera la regista utilizza un ulteriore mezzo di comunicazione, la web tv, per documentare un grande evento storico. Ma non si ferma qui. La bravura della giornalista è stata quella di accompagnare questo racconto con le emozioni dei tre giovani, in un viaggio attraverso le loro vite, arrivando ad avvicinarsi ai loro sogni e alle loro speranze: “Ho lasciato che lo sguardo dei miei tre personaggi fosse la mia guida, finché non mi sono resa conto che il film apparteneva a tutti e quattro”.
Eva Sampietro
Sezione di riferimento: Festival
Scheda tecnica
Regia: Paola Piacenza
Anno di produzione: 2012
Durata: 74’
Tipologia: documentario