Dunque niente Auditorium, niente cinema San Marco, almeno ancora per quest’anno, ma dal 24 aprile al 2 maggio un’edizione nella quale nonostante tutto si sprecano i motivi di interesse. A partire come sempre dal concorso lungometraggi, con 7 film in anteprima nazionale, tra i quali, sulla carta, intrigano molto ad esempio i belgi Ghost Tropic (viaggio di una donna nella Bruxelles notturna con variegati incontri lungo la strada) e Une vie démente (coppia alle prese con una madre malata da accudire) e il rumeno/ungherese Spirál (dramma psicologico ambientato in una vecchia casa sulla riva del lago). Non manca poi la consueta sezione Visti da Vicino, con documentari indipendenti (molti di coproduzione francese o di provenienza nordica) dedicati a un eterogeneo spettro di tematiche.
Accanto alle due parti competitive, ecco aggiungersi omaggi di varia natura. Europe, Now!, altro segmento ormai storico del BFM, è stavolta incentrato sulla francese Mia Hansen-Løve (ben conosciuta dal pubblico cinefilo per Eden, Un amour de jeunesse e L'avenir con Isabelle Huppert) e sul portoghese João Nicolau, autore di John From (visto nel 2015 al Torino Film Festival) e Technoboss (già selezionato in concorso a Locarno 2019). La retrospettiva è invece rivolta al maestro tedesco Volker Schlöndorff, con opere significative come Il tamburo di latta (Palma d’Oro a Cannes), Morte di un commesso viaggiatore, La mer à l’aube e Un amour de Swann. Ulteriori panoramiche sono inoltre indirizzate a Jerzy Skolimowski (6 titoli tra cui 11 minuti e Essential Killing), ai film d’animazione a passo uno in plastilina di Izabela Plucińska, a Márta Mészáros e alla splendida Agnès Varda (5 film tra cui Le bonheur e Les glaneurs et la glaneuse).
Infine, opportunità ad hoc per bambini e ragazzi delle scuole nella sezione Kino Club (su tutti lo strepitoso The Secret of Kells di Tomm Moore), Q&A virtuali con registi e tecnici, grandi classici (L’uomo che sapeva troppo di Hitchcock in doppia versione), suggestioni che incrociano cinema e arte contemporanea, masterclass, eventi speciali e ulteriori piccole chicche sparse in un programma davvero apprezzabile in rapporto alle infinite difficoltà del periodo.
In attesa quindi di tornare a respirare dal vivo l’aria di Bergamo, luogo quasi magico dove nel corso del tempo è stato possibile vedere indimenticabili pellicole di ogni epoca e incontrare personaggi meravigliosi come Robert Guédiguian, Ariane Ascaride e Jean-Pierre Léaud, il BFM resiste, combatte e ancora una volta mette a disposizione un cartellone di prima qualità.
Sul sito ufficiale del festival i dettagli relativi alle piattaforme coinvolte e alle modalità di abbonamento e fruizione.
Alessio Gradogna
Sezione: Festival Report
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