Così, tra silenzi e incomprensioni, rabbia inespressa e malcelato disprezzo, Tito e César, insieme, iniziano uno sgangherato viaggio on the road lungo le strade dell'America Centrale. Durante il percorso incontreranno Yadia, donna in fuga da una vita che non le appartiene, e impareranno un po' alla volta a venirsi incontro, nel difficoltoso tentativo di cementare un rapporto sempre e da sempre rimasto appeso alle apparenze e all'incomunicabilità.
Diretto dall'ecuadoregno Juan Sebastian Jacome, buon sceneggiatore qui al suo esordio come regista, e selezionato per il concorso lungometraggi al Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano, Ruta de la luna setaccia con una certa ironia di fondo sentieri già ampiamente battuti, destinati a porre in esame un ostico tentativo di riconciliazione familiare. Tanto diversi nello spirito quanto nel fisico e nelle abitudini, Tito e César, opposti che (non) si attraggono, nuotano in mari inquinati dalla reciproca diffidenza, acuita da una lontananza intellettiva e culturale sedimentata nel corso degli anni e mai risolta. L'affascinante Yadia, soggetto perturbante della vicenda, appare dal nulla e compresa la situazione tenta di avvicinarli, salvo rendersi conto in fretta di come l'operazione sia assai dura. I muri di omertà faticano a crollare, le resistenze virili hanno la meglio. Resta il potere ammaliatore del viaggio, il senso atavico della scoperta, la caccia primigenia all'emancipazione e all'accettazione di sé (per Tito), contrapposta alla strenua volontà di non arrendersi a un fisico giunto alla resa dei conti (per César).
Tra malinconia e ironia, siparietti abili a strappare un sorriso e tentativi di riflessione esistenziale, il lavoro di Jacome, senza scendere troppo in profondità, trova spunti d'interesse nella costruzione di un alone nostalgico che ammanta il velo da commedia di un film stratificato e tutto sommato riuscito, se si eccettua un finale molto (troppo) frettoloso. Il merito va a una scrittura libera e frizzante, e alla discreta efficacia degli attori principali: Jimmy David Suarez, personaggio perfino kaurismakiano per la caustica tragicità che lo divora, e Luis Antonio Gotti, agonista nell'anima, deciso a condurre una vita spericolata in barba alle imposizioni dei dottori, fino alla fine. A modo suo.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Festival
Scheda tecnica
Regia: Juan Sebastián Jácome
Sceneggiatura: Juan Sebastián Jácome, Rocco Melillo
Anno: 2012
Fotografia: Magela Crosignani
Musica: Xavier Müller
Interpreti: Yimmi David Suárez, Luis Gotti, Victoria Greco
Durata: 75 min.