Non fa eccezione questo film, scabroso già nelle prime scene, quando la telecamera inquadra il volto furibondo di una donna intenta a malmenare un ubriaco. Nel corso della colluttazione i capelli biondi della donna si rivelano posticci ed ecco che l’immagine incisiva e grottesca di una splendida signorina calva ci fissa dallo schermo. Un incipit impietoso, alla Fuller, per una storia avvolta da diversi misteri che richiederanno una certa pazienza.
Eppure, contrariamente a quanto ci aspetteremmo dal regista, Il bacio nudo vive nell'arco di alcune scene un repentino cambio d’atmosfera. Ritroviamo quella donna e il suo nome è Kelly (Constance Towers), prostituta algida, castigata in un tailleur mentre scende dal pullman che l’ha condotta nella ridente cittadina di Grantville. Fiore all’occhiello dell’America buonista, Grantville deve la sua fama a un grande ospedale ortopedico per la cura degli handicap infantili e da svariate generazioni vede la famiglia Grant assurgere al ruolo di forza benefattrice che consola gli umili, sovvenziona attività e si erige a paladina della legge.
Griff (Anthony Eisley) è lo sbirro locale, un comandante un po’ sopra le righe dai modi bruschi e un tantino amorali: impiega poco a mettere gli occhi sull’attraente forestiera che si presenta come rappresentante di champagne e in breve si ritrova avvinghiata a lui sul divano. Per Kelly pare impossibile nascondere il passato di prostituta e dopo la “degustazione di champagne” – che Griff giustifica con fare strafottente dicendo “Avevo proprio sete” – i due si salutano con freddezza, decisi a non rincontrarsi.
È allora che la coscienza di Kelly comincia a gridare. Stanca di quella professione ingrata, prende le valige e va alla ricerca di un futuro rispettabile. Lo trova presso una vecchia signora che le affitta una stanza e le accorda fiducia. Una nuova vita, una nuova opportunità, un teatro totalmente nuovo dove cimentarsi e mettersi alla prova. Il nome di quel teatro è Grantville, dove i bambini giocano spensierati nei giardini e perfette casalinghe anni Cinquanta attraversano la strada in eleganti abiti a fiori. Un piccolo, buon pezzo di provincia americana, dove Kelly inizia a credere realmente di essere fuggita al suo passato fangoso.
Appare quindi chiaro che Fuller abbia deciso di proporre una storia drammatica, densa di sentimenti e speranza, a tratti stucchevole. Quando Kelly trova lavoro presso l’ospedale ortopedico si assiste a un vero e proprio picco di buonismo: è la grande metamorfosi insperata di una prostituta. Kelly è un’abile infermiera, dolce e autoritaria coi bambini, dotata di una bellezza sobria, composta, virginale. Un bel paravento sui suoi precedenti.
Per quanto Griff resti nell’ombra tenendo d’occhio Kelly (e spesso rinfacciandole il passato) lei prosegue nella sua opera di purificazione personale, fra i commenti entusiasti degli abitanti di Grantville. Non manca a questo quadro idilliaco l’arrivo di un amore incantevole. Non un uomo a caso, ma lo stesso Grant (al quale si deve il nome del paese), che mette gli occhi sulla bionda taciturna e la conquista con colte citazioni, poesie di Lord Byron e grandi prove d’amore.
Grant (Michael Dante) è un ricco rampollo di origini italiane, Kelly sembra un’irreprensibile infermiera; in breve decidono di sposarsi, noncuranti dell’ostilità di Griff. Quando la futura sposa confessa a Grant i trascorsi nel mondo della prostituzione, lui sembra ancora più intenzionato a sposarla, contro ogni aspettativa del pubblico.
Ci si domanda che ne sia stato del brusco Fuller. Dei suoi linguaggi atipici e immediati. Ma proprio quando i fiori d’arancio disperdono la loro fragranza e la scelta di un abito da sposa pare l’unico pensiero della prostituta pentita, l'autore fa capolino fra le scene, colpisce e affonda lo spettatore con uno dei più ingegnosi e perfidi colpi di scena che mai abbia riservato allo schermo. Dopo un’ora di film arriva il violento scossone che manderà in frantumi la delicatezza raccontata sino a quel momento.
Il bacio nudo è un lavoro simile al suo titolo: è scabroso, ferisce a pelle e nervi scoperti, blandisce il cuore con vane promesse e giunge al culmine di una raffinata storia rosa rivelando tutto il marciume annidato fra le bianche casette di Grantville. Diventa illustrazione di un incubo di degrado umano, forse il peggiore. Le perversioni vengono a galla e si è quasi indotti a dire “Avrei dovuto capirlo prima”. Avremmo dovuto, sì, ma ora sta a Kelly fare giustizia nella terra degli ingiusti.
E Fuller, dopo averci illusi con canti e veli da sposa, rimane il regista nero e violento di sempre.
Come piace a noi.
Maria Silvia Avanzato
Sezione di riferimento: Vintage Collection
Scheda tecnica
Titolo originale: The Naked Kiss
Anno: 1964
Durata: 90'
Regia: Samuel Fuller
Sceneggiatura: Samuel Fuller
Fotografia: Stanley Cortez
Montaggio: Jerome Thoms
Musiche: Paul Dunlap
Attori: Constance Towers, Anthony Eisley, Michael Dante, Virginia Grey, Patsy Kelly