Mio fratello, all’altra sponda dell’abisso, è il mio contrario: riservato e ombroso, attraversa quel leggendario periodo della vita nel quale la voglia di confidarsi scarseggia. Così ti risponde “no”, “niente”, “adesso devo andare”, cambia profumo e taglio di capelli, sviluppa braccia da minatore e alla domanda “perché hai braccia da minatore?”, sono gli altri a rispondere per lui. “Si è messo in testa di fare cento flessioni al giorno”, ti dicono. Ci sarà di mezzo una ragazza? Meglio non saperlo, noi sorelle maggiori siamo troppo anziane per certe cose.
Nei pressi di Barcellona, a pochi passi dal mare, nel tempio immacolato e romantico di una grande villa tutta archi e bifore, la giovane ereditiera Kim Prescott (Anne Baxter) sta per sondare l’abisso che la separa dal fratello Ward, corridore automobilistico tragicamente morto qualche mese prima. Si è appena conclusa una festa alla villa, la bella Kim saluta l’amato zio Chandler e sorride, così come è solita sorridere dalle pagine di giornale con il collo carezzato da qualche prezioso. Veste una nuvola di seta bianca e sta attraversando il giardino deserto, quando una figura emerge dal buio e la saluta. “Ciao Kim”.
Un affascinante sconosciuto (Richard Todd) la fissa dall’intrico delle piante, Kim indietreggia e minaccia di chiamare la polizia. Lui pare stupito e inizia a canzonarla. “È questo il modo di accogliere tuo fratello?”
Lo sconosciuto si insedia nella villa, le sue foto compaiono nelle cornici e ha una memoria di ferro che gli permette di raccontare i dettagli dell’infanzia di Kim. Ricorda ogni cosa, filastrocche, favole, nomi, vacanze del passato: quell’uomo ha tutte le carte in regola per essere il defunto Ward Prescott, eppure Kim non lo riconosce. Se suo fratello è morto in un incidente stradale e tutti i giornali ne hanno parlato, perché credere all’estraneo che ora invade la villa sostenendo di non essere mai morto?
L’impossibile collezione di prove di Kim non basta a persuadere la polizia spagnola, ogni archivio ufficiale è scomparso, ogni indagine o tentativo di fuga sfuma nel nulla. In breve, Kim si ritrova ostaggio in casa sua assieme al presunto Ward Prescott e alla sinistra servitù che si è portato appresso: una prigionia luccicante, fatta di ampi saloni e giardini che si sporgono sul mare, cattività consumata fra drink e sdraio esposte al sole, nella felice cartolina di un’unità famigliare inesistente, fra sospetti e minacce. Il telefono è isolato e nemmeno lo zio Chandler può accorrere in aiuto di Kim, così ella è spinta al delirio dalle tortuose manovre psicologiche dei suoi nuovi carcerieri.
Ben presto, il fratello ritrovato e i servitori iniziano a parlare di preziosi diamanti nascosti e di un testamento che Kim deve ad ogni costo firmare. Quindi è accusata di aver passato un periodo in una clinica psichiatrica e uno spicchio d’ombra le strazia i connotati. Soldi, omicidio, pazzia. Un filo di gas che prende la gola, il sospetto inizia a opprimere la bella ereditiera e le mura della villa sembrano crollarle addosso. Lo sconosciuto è lì con un motivo, vuole toglierla di mezzo e diventare l’unico erede della fortuna dei Prescott.
Un film di genialità assoluta, capace di contorcersi fra luce e ombra, resuscitando i morti e offrendo in una rapida sequenza di scene tutti gli ingredienti più gustosi del noir. Una piccola perla firmata da Michael Anderson e incastonata nel diadema del grande cinema sommerso; un monumento di inganni che sorge solido al centro della malinconia.
C’è, fra i due “fratelli per caso”, una silenziosa nostalgia che attinge all’infanzia perduta, il senso evocativo dei ricordi e poi, puntuale, lo schianto contro il muro delle bugie. Anne Baxter è una leonessa, trionfa nel ruolo di una Kim combattiva e testarda. Richard Todd, che avevamo imparato ad odiare in film del calibro di Paura in Palcoscenico, è il bello e malvagio della situazione. Diabolico commento musicale giocato sulle melodie morbide e irruenti del tango e del flamenco. Insolita l’ambientazione, luminoso paradiso terrestre che risucchia gli oscuri protagonisti e plasma una pellicola di taglio sottilmente esotico. Il finale è il vero piatto forte, spiazzante, una fucilata al cuore: questo è il tipico film che ci tornerà spesso in mente, destando ogni volta le stesse vivide sensazioni.
Non rimane che procurarsi il dvd originale e lasciarlo scivolare nelle fauci del lettore mentre vostro fratello, quello vero e ufficiale, va in discoteca a vivere il suo presente.
Per i cattivi fratelli del passato, c’è già Acqua alla gola.
Maria Silvia Avanzato
Sezione di riferimento: Vintage Collection
Scheda tecnica
Titolo originale: Chase a Crooked Shadow
Regia: Michael Anderson
Sceneggiatura: David D. Osborn, Charles Sinclair
Attori: Richard Todd, Anne Baxter, Herbert Lom
Anno: 1958
Durata: 87'