Impossibile non sentirsi solidali verso il piccolo Philippe, il bambino che è nato fra le ombre: il padre, diplomatico, ha mille impegni che gli impongono di chiudersi alle spalle la porta di casa. La mamma “sta per tornare” e sarà bene farsi trovare coi capelli ben tagliati; ma di lei non si vedrà pressoché mai il viso. Nel dedalo di pavimenti lucidi e imponenti scaloni della villa, Philippe ha due soli amici: il maggiordomo Baines e Napoleone, una biscia trovata in giardino. Ma se il secondo è sfuggente e abituato a scivolare nel fogliame, il primo è una solida certezza che zittisce le ombre di casa. Baines è una fresca boccata di avventure per la mente assetata di magia del piccolo Philippe. L’uomo, fra una mansione e l’altra, solleva il coperchio di un incredibile vaso di Pandora: tratteggia un passato emozionante, fra catture di tigri e uccisioni di rivali in battaglia. Ogni racconto affascina Philippe sopra ogni cosa. Sono favole a fin di bene e innocenti bugie, quelle che il maggiordomo inglese snocciola ogni giorno e, per Philippe, Baines non è soltanto un maggiordomo inglese ma un idolo irrinunciabile.
Tuttavia, se da un lato Baines riporta luce nelle stanze di una villa troppo grande e troppo vuota, dall’altro Mrs Baines, sua moglie, la governante, semina il terrore. Nella visione frenetica, vivace e irruenta di Philippe non c’è spazio per quella megera segaligna dai rimproveri velenosi: nemica di Napoleone, nemica del marito e autentica carceriera. Non si può restare composti sulla sedia e subire le sue sfuriate: per Philippe è più facile perdersi con Baines allo zoo, vivere una mattinata di racconti stupefacenti o vederlo seduto al tavolino di un Cafè in compagnia di quella giovane segretaria. “Lei è mia nipote” assicura Baines al piccolo Philippe “ed è meglio non farne parola con Mrs Baines”. Così il segreto, una nuova e inesplorata ombra, entra in punta di piedi nel piccolo mondo di Philippe.
Idolo Infranto è un film di porte socchiuse e occhi che sbirciano nelle serrature, di nascondino e nascondigli, capace di catturare dettagli e trascinarci nella visione caleidoscopica e furtiva di cui solo un bambino è capace. Philippe ci guida nei meandri del labirinto di marmo dove si annidano le ombre di una solitudine infantile, ruba ingenuamente spezzoni di un segreto e si misura col peso delle promesse fino a scontrarsi con la visione annebbiata e incomprensibile di un delitto. Quello di una donna cattiva che rotola inesorabile lungo le scale, circondata dall’alone sempre più nero di un segreto ormai troppo radicato. Ansiogena è la scena in cui Philippe viene svegliato nel cuore della notte da una furtiva e minacciosa Mrs Baines, una disperata moglie accecata dalla gelosia e certa di essere a un passo dal segreto di suo marito.
Idolo Infranto è un'opera di pressioni scatenate rivolte a un bambino, e per questo toccanti e fastidiose, ma ripetute e inesorabili. Autentico capolinea dell’ingenuità, si rivela rapido, tenero e affollato di spettri della coscienza.
Ereditare il segreto di Baines significa cullare dolcemente l’idolo frantumato del piccolo Philippe, avvertendo la costante tensione dei funamboli. In bilico sul filo teso fra fiducia e sospetto, guardando in basso, verso il grande vuoto oscuro dell’amicizia e i suoi vincoli.
Tutto un altro sapore, rispetto alla torta di mele.
Maria Silvia Avanzato
Sezione di riferimento: Vintage Collection
Scheda tecnica
Titolo originale: The Fallen Idol
Anno: 1948
Regia: Carol Reed
Sceneggiatura: Graham Greene, Lesley Storm, William Templeton
Fotografia: Georges Perinal
Musiche: William Alwyn
Durata: 95'
Uscita in Italia: --
Interpreti principali: Bobby Henrey, Ralph Richardson, Michèle Morgan, Sonia Dresdel