ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75-76-77
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

THE BAY - Morte di una nazione

10/4/2013

1 Comment

 
Immagine
Ci voleva la classe di un veterano come Barry Levinson, classe 1942, per ridare linfa vitale al found footage: un sottogenere nato dalle ceneri di The Blair Witch Project, o, se si preferisce, da quelle del ”famigerato” e oramai storico Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato. Un fenomeno, questo dei P.O.V. (Point Of View, o handycam movies), che negli ultimi anni si è dimostrato come una delle galline dalle uova d’oro del cinema americano contemporaneo, soprattutto in ambito strettamente horror. 
Ma non è tutto oro quel che luccica, dal momento che buona parte dei titoli prodotti si sono rivelati una stanca reiterazione di idee e stilemi all’acqua di rose, figli di un pensiero di cinema quantomeno povero e abusato. Con qualche (ottima) eccezione: il capolavoro romeriano Diary of the Dead innanzitutto, vera e propria messa in scena di uno scacco cognitivo dinanzi alla frammentazione delle immagini, un saggio teorico sull’impossibilità di dare una rappresentazione compiuta al Reale che ci circonda; ma anche, in maniera minore, i pur ottimi [REC] di Jaume Balaguerò e Chronicle di Josh Tank. 
The Bay si muove all’interno delle medesime coordinate, ma anziché affrontare il genere attraverso la lente della riflessione teorica, preferisce puntare dritto ai contenuti: il virus non è più l’immagine (come in Diary of the Dead), bensì è dentro di noi, radicato all’interno della nostra comunità (società); agli occhi – telecamere, cellulari, skype e quant’altro – non resta quindi che registrarne le conseguenze. Barry Levinson utilizza così le moderne tecnologie per guardare innanzitutto al cinema del passato: da Lo squalo di Steven Spielberg al grande horror politico degli anni Settanta e Ottanta, quello che si trasformava in punto vista sporco e deformante della realtà sociale di tutti i giorni. L’horror scomodo, non riconciliato, lontano dalle mode del pensiero dominante: l’horror che si poneva innanzitutto l’obiettivo di raccontare l’Uomo e la fragilità delle infrastrutture da lui create.  
E al passato The Bay ci guarda davvero: un film dove tutto è già successo, qualche anno fa, in una località costiera del Maryland. Un piccolo porto marittimo dove le famiglie si recano in vacanza per festeggiare il 4 luglio, una sorta di isola felice in cui l’americano medio ripone tutta la fiducia e la speranza insite nel celeberrimo sogno del Grande Paese. Ma è un sogno che a poco a poco assume le sembianze di un incubo: il livello di tossicità delle acque, causato dalle scriteriate politiche aziendali del luogo, genera un parassita che comincia a prendere il controllo delle persone, trasformando la festa nazionale in una mattanza incontrollata. Oggi, a distanza di qualche anno, un’aspirante giornalista sopravvissuta ai fatti tenta di mettere insieme le testimonianze di quella giornata, grazie all’utilizzo di tutto il materiale audiovisivo rinvenuto.
The Bay diventa così il racconto della disfatta di una Nazione, divorata al suo interno proprio nel momento di massimo splendore, quello in cui si appresta ad autocelebrare se stessa (la festa dell’indipendenza): per la prima volta nella sua carriera, Levinson usufruisce degli stilemi dell’horror per dipingere un affresco nero e pessimista dell’America, governata da un caos strisciante che dilaga liberamente senza che nessuno riesca a porvi rimedio. Ed è un caos che nasce dall’interno: nessuna minaccia terroristica, nessun intervento esterno; il cancro è già insito dentro di noi, irrimediabilmente. Attraverso il cinema, non si può far altro che mettere in scena l’inarrestabile proliferare delle metastasi. 
Utilizzando le caratteristiche proprie del found footage, The Bay effettua il disperato tentativo di far vedere ciò che non esiste, ciò che non è stato mostrato: un passato (seppure molto prossimo), raccontato attraverso gli strumenti del futuro digitale; è in questa contraddizione che risiede il cuore del film, permeato di una visione apocalittica su un mondo, il nostro, che non morirà per mano degli alieni o altro. Semplicemente, finirà quando non rimarrà più nessuno in grado di vedere.

Giacomo Calzoni

Sezione di riferimento: Into the Pit


Scheda tecnica

Titolo originale: The Bay
Anno: 2012
Regia: Barry Levinson
Sceneggiatura: Michael Wallach
Fotografia: Josh Nussbaum
Musiche: Marcelo Zarvos
Durata: 84’
Uscita in Italia: --
Interpreti principali: Kristen Connolly, Anthony Reynolds, Kether Donohue, Christopher Denham.

1 Comment
    SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine


    ​INTO THE PIT


    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    Abigail Breslin
    A Dark Song
    A Girl Walks Home Alone At Night
    Aharon Keshales
    Andrew Parkinson
    Arnold Schwarzenegger
    Barry Levinson
    Begotten
    Berberian Sound Studio
    Boris Karloff
    Brian Yuzna
    Buddy Giovinazzo
    Burying The Ex
    Byzantium
    Carnival Of Souls
    Catriona Maccoll
    Cult Da Riscoprire
    David Cronenberg
    Dolls
    Donald Pleasance
    Douglas Buck
    Elias Merhige
    Existenz
    Gemma Arterton
    George Romero
    Horror Americano
    Horror Canadese
    Horror Orientale
    Howard Philip Lovecraft
    Il Serpente E L'arcobaleno
    Il Signore Del Male
    Jack Arnold
    Jeepers Creepers
    Jennifer Jason Leigh
    Joe Dante
    John Carpenter
    Jude Law
    Kalevet
    La Casa Nera
    La Notte Dei Morti Viventi
    Le Colline Hanno Gli Occhi
    L'esorcista
    Little Deaths
    L'ultima Casa A Sinistra
    L'ultimo Uomo Della Terra
    Maggie
    Navot Papushado
    Neil Jordan
    Nightmare
    Oscar Insanguinato
    Peter Strickland
    Rabies
    Radiazioni Bx
    Ray Milland
    Richard Matheson
    Richard Stanley
    Robert Eggers
    Robert Englund
    Roger Corman
    Scream
    Sean Hogan
    Simon Rumley
    Society - The Horror
    Stuart Gordon
    Takashi Miike
    Theatre Of Blood
    The Bay
    The Children
    The Sacrament
    The Theatre Bizarre
    The Whisperer In Darkness
    The Witch
    Ti West
    Toby Jones
    Tom Savini
    Under The Shadow
    Victor Salva
    Vincent Price
    Visitor Q
    Wes Craven
    William Friedkin

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.