Antenna Research, una grande azienda informatica e videoludica, sta per lanciare sul mercato un nuovo videogioco: eXistenZ. Il giorno della presentazione ufficiale è presente un gruppo di tester a cui è affidato il compito di provare per la prima volta le reali potenzialità del gioco, ma un gruppo di ribelli al soldo della causa “realista”, contrario alla finzione che il gioco offrirebbe, cerca di attentare alla vita della sua creatrice. L’attentato fallisce e la donna è affidata alle inesperte mani del giovane Ted Pikul, il quale dovrà salvaguardarne l’incolumità.
A una trama piuttosto stringata e lineare – non esente da qualche colpo di scena, mera concessione spettacolare – si contrappone una messa in scena ideologica e allegorica pari a un vero e proprio rebus percettivo. I minuti iniziali del film sembrano infatti decisivi per la comprensione delle intenzioni di David Cronenberg: eXistenZ inizia in una chiesetta di periferia, probabilmente sconsacrata, dove sta per avvenire la presentazione della simulazione virtuale creata da Allegra Geller. Il gioco in questione è presentato tramite una vera e propria fruizione inaugurale affidata a dodici persone, i cosiddetti tester.
Il relatore di Antenna Research introduce la protagonista come «la dea del game pod», quasi a sottolineare l'aura sacrale dell'evento stesso. Cronenberg ci offrirebbe, così, un percorso allegorico che porterebbe a un nuovo ordine, o, comunque, a provocare una crisi del vecchio. Una dea, dodici apostoli depositari del suo verbo, e una chiesa sconsacrata (non potrebbe essere altrimenti dato che il vecchio ordine mai accetterebbe il nuovo); tutto ciò “sacralizza” la novità del gioco/film eXistenZ, considerato nuovo ed epocale. L’incaricato alla presentazione aggiunge: «abbiamo speso una fortuna per sviluppare eXistenZ, ma sappiamo anche che non si tratta di una scommessa priva di rischi... temiamo che sia troppo intellettuale, troppo complesso, troppo impegnato, troppo artistico […]».
Punto focale dell’opera del regista canadese è il personaggio Allegra Geller, attraverso il quale si può analizzare il film con maggiore profondità. Il ruolo di Allegra, nelle vesti di game designer, è quello dell'artista che propone la scoperta e l'esplorazione delle nuove forme di verità sotterranee veicolate alla dinamica della virtualizzazione. Vi è un passaggio importante del film che ci mostra meglio il suo ruolo e, più in generale, la dinamica dell'artista che ha a che fare con il virtuale: nella sequenza della stazione di servizio, Gas chiede a Ted se avesse mai giocato ad ArtGod; la risposta di Ted è ovviamente negativa, dato che non possiede nessuna bioporta. Gas aggiunge che, dal suo punto di vista, il gioco è molto spirituale. ArtGod vuol dire “Dio dell'arte” e, spesso, Gas dice la frase «Dio il meccanico» in riferimento al fatto che nel gioco Dio può essere un qualsiasi giocatore come il suo creatore.
Allegra, dunque, rappresenta il ruolo del nuovo artista che, secondo il filosofo francese Pierre Lévy, non narrerebbe più una storia, ma che diventa architetto dello spazio degli eventi, ingegnere di miliardi di possibili storie che aderiscono al virtuale. Soprattutto nel momento in cui l'esserci diventa opprimente, quando la sostanza delle cose diventa limitante, l'artista, a costo di essere perseguito, ha il compito di ristabilire l'ordine rendendo percepibile quel «balzo vertiginoso» verso la virtualizzazione.
David Cronenberg, nel suo lavoro più influenzato da McLuhan, interpretato da Jude Law e Jennifer Jason Leigh, si lascia quindi il medium televisivo, ormai sorpassato e ri-mediato, alle spalle, per analizzare gli ambienti simulati del virtuale, “spazi” in cui vi è l’imminente rischio della mutazione e della perdita del corpo fisico in favore di un congiungimento in un ipotetico contenitore «elettrico», l’unione mediatica con il grande demiurgo. Questo abbraccio non può che condurre i nuovi corpi alleggeriti degli utenti alla insperata fusione con il creatore (Allegra Geller): algoritmi che, perduto il loro corpo, non fanno altro che riunirsi nel corpus virtuale di una eucarestia dalla sacralità cristiana.
Come afferma McLuhan stesso in una intervista – sempre in riferimento alla nuova “era elettrica” –, «in senso cristiano, questa non è che una nuova interpretazione del corpo mistico di Cristo; e Cristo è, dopotutto, l’estrema estensione dell’uomo».
Emanuel Carlo Micali
Sezione di riferimento: Into the Pit
Scheda tecnica
Titolo originale: eXistenZ
Anno: 1999
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Fotografia: Peter Suschitzky
Musiche: Howard Shore
Durata: 97’
Uscita in Italia: 05/01/2000
Attori principali: Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm