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WHILE WE'RE YOUNG - Giovani si diventa

10/7/2015

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Josh (Ben Stiller) è un filmmaker, un purista della ricerca e dell’immagine, e sono otto anni, ormai, che lavora a un documentario sulla storia e l’economia americana. Ha sette ore di girato, eppure sembra incapace di dare taglio e forma alla propria idea. La carriera di Josh è sospesa in un limbo di indeterminatezza, è un ibrido, proprio come la sua relazione con Cornelia (Naomi Watts).
Josh e Cornelia sono una coppia stabile e innamorata che stenta però a trovare una propria identità in un ambiente sociale che impone regole e norme a ogni fascia d’età. La mancanza di figli ha inciso nel rapporto di coppia e nei rapporti con le coppie di amici. Inoltre, il padre di Cornelia è un famoso documentarista la cui ombra ha sempre castrato le ambizioni professionali di Josh, disposto al fallimento pur di essere responsabile della propria impresa. Cornelia e Josh sono due quarantenni senza una vera collocazione sociale, familiare e relazionale. Mentre i loro coetanei sono assorbiti dal ruolo di genitori e tendono a riunirsi con chi può condividere le emozioni della genitorialità, Josh e Cornelia sono sempre più estranei a quel mondo e a disagio in un contesto che naturalmente li respinge.
L’incontro con due ventenni, Jamie (Adam Driver) e Darby (Amanda Seyfried), porterà un cambiamento importante nella percezione che Josh e Cornelia hanno di sé e nelle rispettive aspettative.

Noah Baumbach (Frances Ha), stavolta alle prese con un budget importante, con un cast di attori di serie A e una storia convenzionale, trasforma il soggetto in una riflessione piuttosto filosofica (benché non ambiziosa) sul cinema, sulle immagini e sul concetto di verità, di autenticità.
Sono decenni che il cinema si interroga e categorizza le generazioni. C’è stata prima la generazione ‘x’, poi sono arrivati i teenager incompresi, quindi la generazione ‘y’. Continuamente in esplorazione di gruppi etnici, razziali e sociali, il cinema è passato dall’analisi più o meno superficiale dei trentenni in crisi esistenziale alla crisi dei quarantenni economicamente già risolti, ma non per questo meno problematici.
While We’re Young trova in italiano una traduzione solo in apparenza simile, eppure quantomeno sbagliata. Giovani si diventa non è solo errato dal punto di vista della traduzione letterale, ma anche per i contenuti stessi del film. Giovani non si diventa affatto, l’età non è un’illusione e il divario generazionale non è un’opinione. Il senso, piuttosto, è in quel “while”, nel finché che segna il confine tra il divertente e il ridicolo, tra l’indossare un cappello di pezza o una cravatta, tra il corso di hip-hop e le lezioni di musica al nido. Tra l’autoindulgenza e l’autocritica. Nel ritratto della nuova middle-class americana, Baumbach aggira il rischio degli stereotipi per ragionare sulle diverse prospettive di vita, sul modo di pensare, vivere, sentire le cose.
Jamie è un documentarista rampante, avido di conoscenze e molto consapevole di sé; è sposato con Darby, agisce senza riflettere, ha una straordinaria energia ed è privo di ideologie. Jamie è letteralmente il figlio dei tempi, un hipster la cui conoscenza naviga tutta in rete, legato come un feticista a simboli del passato: canzoni cult e film anni ‘80, Rocky III, corse in bicicletta, improbabili raduni new age, collezione di VHS e gara di citazioni cinematografiche. Jamie è ancora arso da un senso di onnipotenza tipico dei suoi vent’anni.
Josh trova in Jamie l’entusiasmo e la determinazione che gli è sempre mancata per raggiungere i risultati e il successo. E mentre Josh elargisce il suo sapere con ingenuità e rinnovata fiducia nel proprio lavoro, Jamie il narcisista assorbe, ruba, rielabora. Jamie è l’anima nera di questa società post-postmoderna, feroce, già riciclata e priva di etica.
While We’re Young è quasi un Eva contro Eva che, inaspettatamente, finisce col toccare non solo il tema dei rapporti familiari e personali, ma la relazione tra maestro e allievo, con la serie di inevitabili delusioni morali. Inoltre, ed è forse questo l’aspetto più interessante, il sottotesto del film indaga il concetto di autenticità. Josh il documentarista maniaco della purezza e della verità cerca, nei propri film come nella vita, un senso di trasparenza – nelle azioni e nei pensieri – che però viene continuamente a mancare. Nessuno è più sincero, nessuna immagine è davvero pura e nessun film è privo di contaminazioni, di alterazioni. 
Non a caso, While We’re Young ci parla di documentari, e il primo riferimento che ci viene dato è proprio quello di Nanook, opera capitale del pioniere del genere, Robert Flaherty. Quella è la bibbia della verità per il purista. E non è più riproducibile, nel mondo di affetti facili e persone ignoranti, di un universo in cui conta sempre e solo l’intrattenimento piuttosto che l’oggettività. Forse conta solo essere veri per se stessi e non lasciarsi corrompere.
Josh e Cornelia sono gli ultimi eroi di questa società inesorabilmente contaminata. Perché solo chi fallisce, chi lascia il campo e si conserva puro fuori dagli schemi può davvero vincere.

Francesca Borrione

Sezione di riferimento: Film al cinema


Scheda tecnica

Titolo originale: While We’re Young
Regista: Noah Baumbach
Sceneggiatura: Noah Baumbach
Interpreti: Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver, Amanda Seyfried
Durata: 97'
Anno: 2014
Musiche: James Murphy
Uscita italiana: 09/07/2015

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