Out of the Furnace è il secondo film di Scott Cooper ; dopo Crazy Heart, con uno straordinario Jeff Bridges vincitore del premio Oscar, ritorna con un thriller dai toni cupi e drammatici arricchito da un ottimo cast. Il risultato è una storia character driven, in cui le scelte e la caratterizzazione dei personaggi sono il fulcro della vicenda.
L’ ambientazione è una sperduta cittadina industriale della Pennsylvania, dove una fotografia fatta di atmosfere desolanti e case rovinate rende palese e denuncia la crisi e l’immobilismo sociale ed economico tipico dell’arco temporale che va da W.Bush all’arrivo carico di false speranze di Obama. È evidente un sottinteso politico nella fredda analisi di una società dissestata da anni di malgoverno, in cui il tessuto sociale è rappresentato da un’umanità dignitosa abbandonata dalle istituzioni e da un sistema fittizio presente solo nei mass media, ma ben lontano dalle reali problematiche del vivere quotidiano in un contesto duro e violento. Unica forma di giustizia: la vendetta.
Da sottolineare una messa in scena tecnicamente valida e le buone interpretazioni da parte dei protagonisti che rappresentano la base solida su cui poggia il film: Christian Bale intenso e credibile nel ruolo di un uomo che accecato dalla vendetta muta la propria personalità, Woody Harrelson impeccabile come villain di turno e Casey Affleck che incarna la rabbia e l’impotenza dei reduci, tutti intrappolati in una realtà sempre più violenta dove le regole e le leggi non hanno nessuna tutela reale. Il resto del cast, che comprende attori come Willem Dafoe o Forest Whitaker, si limita a una semplice presenza.
Le musiche malinconiche ricordano il western, genere del resto caro a Scott Cooper, interprete in veste di attore di Broken Trail e Get Low, mentre fra le pellicole di riferimento ci sono sicuramente il moderno The Fighter di David O. Russell, per il forte nichilismo realista che troviamo in una dura ambientazione suburbana e per lo stesso interprete (Bale), nonostante lo stravolgimento del ruolo da redento a redentore. Un riferimento più esplicito è sicuramente al Cacciatore di Michael Cimino, citato nella scena di caccia e nelle dinamiche del rapporto fra i due fratelli. La coppia Bale-Affleck ricorda De Niro-Walken e, pur non raggiungendo la stessa intensità interpretativa, si fa motore dell’azione con due performance d’impatto, antitetiche ma ugualmente efficaci.
Out of the Furnace non si distingue però per l’originalità. Tematiche come la crisi economica, l’alienante lavoro in fabbrica, la voglia di riscatto, i bassifondi, i caratteri antitetici dei fratelli, la sete di vendetta sono usuali nei film di genere; la sensazione è quindi quella del già visto. Sotto l’aspetto narrativo le svolte del film sembrano inevitabili e diventano facilmente prevedibili a causa di una sceneggiatura rigida, permeata da un pessimismo di fondo che non ammette alternative o sviluppi diversi.
Rimane comunque intatta una confezione estetica di malinconica bellezza, e l’immagine della fornace, strumento di sopravvivenza dell’intera comunità, si fa metafora di un mondo infernale da cui è impossibile uscire.
Luigi Locapo
Sezione di riferimento: Film al cinema
Scheda tecnica
Titolo originale: Out of the Furnace
Anno: 2013
Uscita in Italia: 27 Agosto 2014
Regia: Scott Cooper
Sceneggiatura: Scott Cooper, Brad Ingelsby
Fotografia: Masanobu Takayanagi
Montaggio: David Rosenbloom
Durata: 116’
Interpreti principali: Christian Bale, Casey Affleck, Woody Harrelson, Willem Dafoe, Forest Whitaker, Zoe Saldana, Sam Shepard.