La motivazione, però, nell’era della secolarizzazione delle ideologie autentiche e appassionate, non può che essere l’ultimo dei motori scatenanti: i prestigiosi scudieri del crimine di Louis Leterrier sono infatti prezzolati per conto del ricco artigiano Michael Caine e non si sottraggono dal far emergere la matrice mercenaria di ciò che portano a compimento. Negli anni della grande crisi economica che non risparmia nessuno, l’insicurezza collettiva non può d’altronde essere rappresentata al cinema se non attraverso il crollo verticale di ogni credo, anche nell’heist movie. E naturalmente c’è dell’altro: il venir meno delle certezze coincide infatti, in Now You See Me, con un collasso delle coordinate spazio-temporali che non potrebbe trovare raffigurazione migliore dei trucchi di magia, votati per antonomasia ad astrarre le cose chissà dove, a farle sparire, a depistare e ad ingannare. È la diretta rispondenza di un potere economico reso sempre più elitario fino a comportare l’immaterialità odierna dei flussi di denaro, ormai legati ai grafici, non meno misteriosi di certi bluff di un Jesse Eisenberg che ci tiene ad essere “il più abile in ogni stanza”, proprio come avveniva in certe sensazionali scene legali in interni di The Social Network.
Il regista Louis Leterrier, cineasta di bottega che quando ha tra le mani del materiale che non sia aberrante sa bene come confezionare discreti prodotti medi che accontentino sia gli studios che il pubblico (l’ottimo risultato al botteghino americano di questo film ne è la prova), insegue e trova una quadratura ritmica e un baricentro invidiabili. Il suo è infatti blockbuster di puro entertainment estivo, luccicante e ludico quanto basta. Un cinema che nel bene e nel male, nelle forzature così come nei passaggi pretestuosi, riesce comunque a far riscoprire il piacere concreto di un intrattenimento cerebrale che sa bene come mantenere viva l’attenzione dello spettatore. Riuscendo con malizia a fargli credere di essere intelligente e di possedere una mente agile anche laddove - e capita spessissimo - si tratta solo di mera superficie e non c’è nulla da vedere oltre.
Il trucco insomma c’è e si vede anche, a dispetto delle pretenziose tag-line secondo cui più avvicineremmo lo sguardo e meno saremmo in grado di capire. In realtà, a fare le pulci a Now You See Me (cosa assolutamente inutile e gratuita), si intravedono anche le crepe e le fragilità di un film costruito in provetta in ogni sua componente, dal casting al taglio generale che strizza l’occhio a Steven Soderbergh e ai vari Ocean’s con l’intenzione di fornirne una versione più politica (paroloni) e sintonizzata sull’attualità. Non fatevi dunque ingannare dalla presenza emblematica di Michael Caine: il film di Leterrier ovviamente non è The Prestige e neanche The Illusionist e anche solo un accenno a qualsivoglia accostamento, specie col primo dei due film appena citati, risulterebbe a dir poco bislacco.
Semmai a Now You See Me, che si concede sequenze di reality show che sembrano rubate a un incrocio tra gli Hunger Games e una pubblicità di Christian Dior, andrebbe riconosciuto il merito - si stabilisca fino a che punto riduttivo - di aver saputo temperare l’ambizione dentro un film forse più compito e sorvegliato di svariati prodotti analoghi, ma in fin dei conti apprezzabile nella messa in campo non troppo presuntuosa di certe dinamiche, altrove ben più manipolate e irritanti.
Davide Eustachio Stanzione
Sezione di riferimento: Film al cinema
Scheda tecnica
Regia: Louis Leterrier
Sceneggiatura: Ed Solomon, Boaz Yakin & Edward Ricourt
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: Robert Leighton, Vincent Tabaillon
Scenografia: Peter Wenham
Anno: 2013
Durata: 116’
Interpreti: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Michael Caine, Morgan Freeman