È la fine del secolo. L’intera storia si dipana nel corso di una notte di mezza estate, in una residenza di campagna irlandese: Julie (Jessica Chastain), figlia di un conte, intreccia un tenace gioco di seduzione con John (Colin Farrell), cameriere del padre di Julie e già fidanzato con Kathleen (Samantha Morton), cameriera nella stessa villa. Il tentativo non è solo il capriccio di una viziata aristocratica, ma la moneta di scambio per l’accesso alla sfera delle sensazioni per Julie, e il capovolgimento di una regola sociale per John, il quale, da sempre, si dichiara innamorato della ragazza.
Il nodo si fa sempre più stretto dopo che la seduzione è avvenuta e il legame -non più platonico- è stato scoperto: quali le conseguenze sociali, familiari, nonché personali, per Julie e per John? Scontrandosi con le regole di una società pensante, classista e crudele, i personaggi saranno obbligati a rivedere se stessi al di fuori del proprio contesto di vita, a vedere infrangere le reciproche illusioni e a decidere se cedere o meno al compromesso e al ricatto che la società impone a chi si ribella.
Ovviamente tutto giocato sul dialogo e sui personaggi, Miss Julie tenta un recupero essenziale del testo teatrale respingendo con forza qualsiasi concessione di matrice squisitamente cinematografica. Si tratta di un lavoro di revisione testuale e di allestimento scenico sicuramente di pregio e interesse, ma che, nonostante l’impegno, non riesce a colpire nella dimensione che invece per natura gli appartiene, cioè quella del film. Così presa dal rispetto rigoroso e quasi sacro del dramma di Strindberg, Liv Ullman sembra disinteressarsi del mezzo che sta utilizzando; la macchina da presa diventa allora solo lo strumento della ripresa, e in certi momenti sembra quasi di assistere alla riduzione televisiva di un classico della letteratura, nella ormai collaudata tradizione di BBC e ITV.
È in parte un’occasione persa, perché di certo la scelta di attori di nome, a proprio agio con i period dramas e al tempo stesso con dei volti così moderni, lasciava presupporre una impostazione diversa e meno manichea. Ma sia Jessica Chastain che Colin Farrell rimangono bloccati nell’interpretazione della giovane capricciosa e tragica e del valletto scontroso e volitivo; entrambi si impegnano in modo ammirevole per riportare ogni parola di Strinberg alla vita, in un contesto che permetta anche allo spettatore di coglierne la profondità sociale e psicologica. Tentano, ma la regia rimane sempre un po’ ferma, esitante, a volte incerta se lasciare semplicemente la scena agli attori o invece cercare di fermare, con qualche intenso primo piano, l’emozione del momento.
Se si confronta questo adattamento con quello operato da Mike Figgis nel 1999 si nota immediatamente la differenza nella concezione della dimensione spaziale e temporale. Nella versione di Figgis abbiamo due attori, Saffron Burrows e Peter Mullan, impegnati nella creazione di una tensione sessuale tra i personaggi che dipende in larga parta anche dalla differenza di classe tra i due: Figgis usa Strindberg per fare cinema e compie una scelta ‘politica’ di interpretazione del testo teatrale che, forse, manca nella versione di Liv Ullman. Nella Miss Julie della meravigliosa attrice bergmaniana, la concentrazione è tutta rivolta alla composizione, al quadro d’insieme, alla purezza del dialogo, alla bellezza dei volti degli attori e alle loro emozioni. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un dramma sentimentale, e se la componente romantica può esserci, è comunque subordinata alla complessità delle dinamiche sociali (e anche politiche) che dominano l’intreccio originale. La decisione di usare luci naturali, esaltare i rumori, i suoni, i sospiri, paga in termini visivi (non mancano certo paesaggi suggestivi e scene di innegabile ricercatezza stilistica), ma non restituisce la potenza espressiva della Miss Julie di Strinberg, né riesce a catturarne la contemporaneità.
Liv Ullman ha saputo leggere August Strindberg. Forse ciò che manca è proprio l’impronta che distingue un regista da un autore.
Francesca Borrione
Sezione di riferimento: Film al cinema
Scheda tecnica
Regia: Liv Ullman
Sceneggiatura: Liv Ullman
Fotografia: Mikhail Krichman
Montaggio: Michal Leszczylowski
Interpreti: Colin Farrell, Jessica Chastain, Samantha Morton
Durata: 130 min.
Anno: 2014
Uscita italiana: 19/11/2015