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IL VIAGGIO DI ARLO - Emozioni giurassiche

2/12/2015

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A pochi mesi dall’uscita di Inside Out, un film epocale per la storia del cinema d’animazione e non solo, arriva sui nostri schermi – stavolta in contemporanea mondiale – un nuovo titolo della Pixar. L’uscita de Il viaggio di Arlo è stata preceduta da una certa attesa, mista a grande curiosità da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, per verificare se il celebre e acclamato studio d’animazione del patron John Lasseter fosse definitivamente uscito dal breve periodo d’impasse creativa manifestatosi con Cars 2 e Ribelle e con un prequel, Monsters University, che non aveva entusiasmato e convinto fino in fondo, specie se paragonato al folgorante Monsters & Co. Ebbene, ora si può tranquillamente affermare che la piccola crisi artistica in cui era incappata la Pixar è solo un lontano e sbiadito ricordo.
​
Arlo, piccolo, spaurito e giovane apatosauro, vive in una fattoria insieme ai genitori, al fratello e alla sorella, che dimostrano maggior coraggio di lui e si presentano decisamente più robusti e predisposti al duro lavoro nei campi. In seguito a un tragico avvenimento e ad una serie di fatalità, Arlo si troverà costretto a intraprendere un lungo viaggio in cui dovrà fare i conti con le sue paure più profonde.
Diretto da Peter Sohn, già autore del delizioso corto intitolato Parzialmente nuvoloso, il sedicesimo lungometraggio della Pixar ha un andamento narrativo classico e tradizionale che poggia le sue basi su un’idea geniale sviluppata in modo originale e, per certi versi, spiazzante. 
Il viaggio di Arlo si presenta come un romanzo di formazione tenero e avvincente, supportato da un livello tecnico quantomeno portentoso e sbalorditivo, contraddistinto da scenari e paesaggi naturali suggestivi e incontaminati resi con un tale realismo fotografico da risultare veri e autentici (dinosauri a parte si fatica non poco a immaginare che le montagne, i fiumi, gli alberi e le praterie non siano ripresi e filmati dal vivo). 
Non capita poi tutti i giorni di assistere a un film d’animazione con protagonista un piccolo dinosauro che d’un tratto si apre ad atmosfere da western d’altri tempi, con i T-Rex al posto dei cowboys. Diverse le sequenze memorabili: di grande impatto ad esempio l’attacco aereo degli pterodattili che piombano sulle prede dall’alto nascosti e immersi nelle nuvole, quasi una libera citazione da Lo squalo con una prospettiva capovolta che vede le nuvole al posto del mare. Notevole il ribaltamento dei ruoli proposto, di cui è meglio non svelare troppo per non rovinare la sorpresa agli spettatori, ma che dimostra ancora una volta il coraggio e l’audacia del team Pixar nello sperimentare e perseguire nuove idee che si distaccano nettamente dai lavori degli altri studios d’animazione statunitensi. 
Alla fine il messaggio arriva forte e chiaro a grandi e piccini: il viaggio iniziatico del giovane protagonista lo porterà ad affrontare le sue paure e ad uscire più forte, consapevole e coraggioso che mai, oltre che arricchito in seguito alla scoperta di un mondo che non conosceva. Durante la visione ci si diverte e commuove come non mai. Impossibile non farsi scendere qualche lacrimuccia al cospetto dello struggente epilogo. 
Il tratto di matita che contraddistingue e caratterizza i personaggi principali è morbido e tondeggiante, rassicurante e di facile presa sugli spettatori più piccoli; i colori sono vividi e luminosi, la colonna sonora funge da puro accompagnamento alle meravigliose immagini che scorrono sullo schermo, rinunciando a farsi notare più di tanto o a rimanere impressa nella memoria. Nota di merito per l’ottimo doppiaggio italiano, che rinuncia a nomi di grido per affidarsi a professionisti del settore seri e preparati.
Dopo Inside Out la Pixar sforna un’altra opera intensa e toccante, che ha dalla sua un cuore e un’anima autentica e trova in Peter Sohn, qui al debutto nel lungometraggio, un nuovo autore da aggiungere alla sua folta e talentuosa equipe.

Boris Schumacher

Sezioni di riferimento: Film al cinema, Animazione


Scheda tecnica

Titolo originale: The good dinosaur
Anno: 2015
Regia: Peter Sohn, Erik Benson, Meg LeFauve, Kelsey Mann e Bob Peterson
Sceneggiatura: Peter Sohn
Motaggio: Stephen Schaffer             
Musiche: Jeff e Mychael Danna    
Durata: 100’
​Uscita italiana: 25 novembre 2015

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