«Io bevo, lei prende le pillole» è il compromesso raggiunto tra Beverly Weston (Sam Shepard) e sua moglie Violet (Meryl Streep); entrambi lo sanno, ma a volte lei, nonostante i sedativi e gli psicofarmaci, sbotta e forse è anche per questo che lui si assenta da casa per un tempo più o meno lungo. Purtroppo la vita sullo schermo del bravissimo Shepard è breve, ma sarà proprio la morte del suo personaggio a innescare i meccanismi di disvelamento dei segreti della famiglia.
Il merito dell'ultimo lungometraggio di Wells sta nell'aver dato un grande respiro al testo originario scritto da Tracy Letts, vincitore del Premio Pulitzer. Spesso un buon testo per la scena può essere schiacciato o appiattito dalla macchina da presa, riducendo il tutto a mero teatro filmato; ci sono però le eccezioni che confermano la “regola”, come Carnage di Roman Polanski (tratto dall'omonima pièce di Y. Reza) e la pellicola in questione. Noi, in Italia, non abbiamo potuto ancora ammirare una rappresentazione di August: Osage County, ma d'altro canto riconosciamo la forte matrice teatrale da cui il regista di The Company Men è partito per dar vita alla propria visione del paesaggio umano.
Quello che avviene nell'hic et nunc di una messa in scena, sul grande schermo può acquistare un maggior afflato grazie alla possibilità di girare in esterni; ne I segreti di Osage County sono proprio quelle scene a suggerire un senso profondo del luogo, permettendo allo spettatore di immergersi ancor più in una dimensione culturale frutto di quella spaziale. Il testo originale e il film mettono a tema un doppio senso di sopravvivenza: a un livello generale ci fanno intuire le difficoltà della popolazione nel vivere lì; nel particolare ci calano nella realtà della famiglia Weston.
Ci si può seppellire in casa? Per i coniugi Weston la risposta è sì, basta iniziare a schermare le finestre così da non poter distinguere il giorno dalla notte. Ibsen docet: gli spettri vengono a galla incarnandosi in tutto ciò che è irrisolto tra madri e figlie e ogni altro rapporto di parentela.
Barbara (Julia Roberts), Ivy (Julianne Nicholson) e Caren (Juliette Lewis), le figlie di Beverly e Violet, si ritrovano a fare i conti con ciò da cui erano fuggite, a parte Ivy, immolatasi alla causa di restare a prendersi cura dei genitori, almeno finché qualcosa non scatta anche in lei. Tutto ruota intorno alla figura della madre, a cui (forse) poteva dar voce e corpo solo la Streep. «Cercavo la lite e tu me l'hai servita sul piatto d'argento»: dice una Barbara carica di rabbia. I confronti-scontri tra madre e figlia si scolpiscono nella mente per l'energia teatrale che sprigionano, raddoppiata da una messa in quadro che guida elegantemente lo sguardo spettatoriale. Wells costruisce, infatti, delle immaginarie linee di tensione tra i personaggi (come se fossimo in teatro) e, al contempo, cerca il contrasto visivo tra interno ed esterno, tra le distese assolate (un plauso va alla fotografia di Adriano Goldman) e quella casa claustrofobica. Ogni dettaglio scenografico è teso a rimarcare il gioco interno-esterno, persino lo specchio assume un valore simbolico e di filo rosso sottile dove i gesti e le posture della figlia richiamano quelli della madre.
Assistendo alla distruzione del mito della famiglia e della sorellanza tenera torna subito in mente Tennessee Williams (in particolare “Lo zoo di vetro”), abile nello smascherare le dinamiche anche più (inconsciamente) subdole o le proiezioni che una madre può avere; così lo sceneggiatore di Killer Joe mette a nudo i segreti, i desideri, i rimpianti, i giochi ricattatori di donne e uomini che non possono – e non vogliono - essere legati da un vincolo di sangue. Un cast da Oscar ci sbatte in faccia la cruda realtà della famiglia; ognuno di loro, chi più chi meno, si volta verso l'orizzonte e percorre quelle strade apparentemente infinite come se fossero dei punti di fuga. Ma dove porteranno?
Maria Lucia Tangorra
Sezione di riferimento: Film al cinema
Scheda tecnica
Titolo originale: August: Osage County
Anno: 2013
Regia: John Wells
Sceneggiatura: Tracy Letts
Fotografia: Adriano Goldman
Montaggio: Stephen Mirrione
Scenografia: Nancy Haigh, David Gropman
Durata: 130'
Uscita in Italia: 30 gennaio 2014
Interpreti: Ewan McGregor, Julia Roberts, Meryl Streep, Juliette Lewis, Dermot Mulroney, Sam Shepard