
Siamo nell’aprile del 1945; la seconda guerra mondiale è ormai giunta alle sue battute finali, ma in Germania le truppe alleate continuano a dover fare i conti con la strenua e disperata resistenza dell’esercito tedesco. Il sergente americano Don 'Wardaddy' Collier, al comando di un carro armato Sherman, soprannominato Fury, ha appena perso il suo assistente macchinista. Al suo posto arriva Norman Ellison, giovane recluta senza alcuna esperienza in campo militare, al fronte da poche settimane con la mansione di dattilografo. Il resto della loro unità è composta da Grady “Coon-Ass” Travis, Boyd “Bible” Swan e Trini “Gordo” Garcia. Norman ha un animo sensibile e delicato ma sarà costretto suo malgrado a fare i conti con l’orrore della guerra, ad imparare a uccidere per sopravvivere e a fare squadra con i suoi nuovi compagni, guidati dal granitico sergente Wardaddy, in missioni sempre più rischiose e disperate.
A conti fatti si può senz’altro affermare che Fury sia una delle opere più mature e compiute di David Ayer, capace qui di realizzare un film a tutto tondo, incentrato su una pagina del secondo conflitto mondiale poco frequentata dal cinema hollywoodiano. Nel mettere in scena una guerra per così dire giusta e necessaria per liberare il mondo dall’oppressione nazista, il regista non evita di mostrarci le violenze compiute dall’esercito americano, come le esecuzioni a sangue freddo e i soprusi nei confronti di donne e civili. Con grande umanità e sensibilità Fury ci fa vedere tutto questo, ci mostra un popolo tedesco afflitto e martoriato in uno scenario desolante di morte e distruzione.
Tenendosi lontano dai facili schematismi, Ayer vuole far comprendere al pubblico che alla fine in guerra si diventa tutti uguali, si viene privati della propria umanità e identità fino a non distinguere più i “buoni” dai “cattivi”. Emblematica in tal senso la lunga e magistrale sequenza ambientata in un appartamento abitato da due donne tedesche dove irrompe l’unità americana, costretta a fare i conti con le inevitabili tensioni interne al gruppo, in bilico tra gesti di civiltà e comportamenti brutali scaturiti anche dai tragici e devastanti ricordi legati allo sbarco in Normandia.
In Fury non mancano gli atti di estremo eroismo (la disperata missione finale), così come non mancano gli inaspettati gesti di pietà e umanità da parte di chi combatte nelle fila del peggiore dei nemici. Si lotta per sopravvivere, si combatte fianco a fianco con i propri compagni, che al fronte rappresentano al tempo stesso la famiglia e gli amici, ovvero tutto ciò che si ha di più caro in quel drammatico frangente.
Ayer si dimostra attento a ogni minimo dettaglio e preciso e scrupoloso nel restituire sullo schermo gli scontri a fuoco, filmati con estremo realismo in tutta la loro furia selvaggia e forza distruttrice. A dir poco impressionante e ricco di pathos, grazie anche al ricorso a musiche cupe, ossessive ed enfatiche, il combattimento tra carri armati, con l’imponente cingolato tedesco superiore a livello tecnico-militare a quelli americani. Un dettaglio non da poco che lo spettatore già conosce, per merito di una didascalia iniziale in cui vengono sottolineate le ingenti perdite subite durante l’avanzata in territorio nemico dalla truppe americane a causa di questa disparità di mezzi e armamenti.
Decisamente indovinati gli interpreti principali: Brad Pitt è perfetto nel ruolo del coriaceo e dolente sergente a capo dell’unità, mentre Logan Lerman nei panni del giovane Norman conferma tutto il talento messo in mostra un paio d’anni fa nell’intenso e notevole Noi siamo infinito, a riprova che nelle sue corde c’è una spiccata predilezione per i personaggi fragili dotati di grande sensibilità. Completano la squadra Shia La Boeuf, Michael Peña e Jon Bernthal, tutti a loro agio e ben calati nelle rispettive parti.
Girato con grande profusione di mezzi e impeccabile professionalità, il film di Ayer - avvincente, compatto e coeso per tutta la sua durata - è destinato a diventare uno dei titoli di riferimento del genere bellico del nuovo millennio.
Boris Schumacher
Sezione di riferimento: Film al cinema
Scheda tecnica
Titolo originale: Fury
Anno: 2014
Regia e sceneggiatura: David Ayer
Fotografia: Roman Vasyanov
Musiche: Steven Price
Interpreti principali: Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña e Jon Bernthal
Durata: 134’
Uscita italiana: 2 giugno 2015