ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75-76-77
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

BEKAS - In viaggio verso la felicità

26/3/2015

0 Comments

 
Picture
La parola «Bekas» è molto rispettata in curdo: ha diversi significati, tutti legati all’abbandono, alla solitudine, ai viaggi solitari, senza amici e senza direzione. In questo caso fa riferimento alla pellicola svedese di Karzan Kader, road movie basato su un particolare percorso ambientato in terre curde (la zona del Kurdistan, che comprende i territori di Iraq, Turchia, Siria, Iran e Armenia). Si tratta di una regione che ha suscitato molto interesse in Occidente, anche perché il popolo non è dotato di sufficiente autonomia, nonostante le loro antiche tradizioni, la loro cultura e le diverse dichiarazioni storiche che hanno affermato l’opportunità di uno stato curdo indipendente.
In Bekas ci viene raccontata la storia di due fratelli orfani, Zana e Dana, i quali sopravvivono con grandi difficoltà lavorando come lustrascarpe di strada. Vivono in un villaggio in cui, come tutte quelle piccole città dell’Asia Minore e del Medio Oriente, dilagano personaggi curiosi e luoghi tipici: i venditori del mercato, i fedeli musulmani che fanno il bucato e sono impegnati nelle loro preghiere rituali con inginocchiamenti ripetuti verso la Mecca; le strade strette e le pareti delle case tutte in colori ocra che si fondono con i paesaggi aridi; l’officina di riparazione per articoli elettrici e meccanici, nella quale lavora un personaggio saggio e di buon carattere, che ha dedicato tutta la sua vita a questo mestiere senza dimenticare il suo ruolo di nonno, sempre pronto a insegnare ai nipoti vecchie lezioni con l’aiuto di analogie sapienti; contrabbandieri, lungo le strade polverose infestate dai posti di blocco, che non conoscono differenza tra persone o cose. In questo ambiente variegato sopravvivono con qualsiasi mezzo i due fratelli, lustrascarpe con grande senso degli affari, dell'umorismo e soprattutto con un’innocenza tale da renderli creativi e altruisti.
Quando i due bambini vedono un film che racconta le gesta di Superman nel primo cinema della loro cittadina, decidono di andare in America (la terra del supereroe che può fare tutto) per parlare con lui e chiedergli di restituire loro i genitori, vittime delle guerre di Saddam Hussein contro i curdi. Questa immagine dell’America come terra di Superman è perfettamente allineata con la visione che i curdi hanno nei confronti degli americani, in quanto grandi nemici di Hussein. Soprattutto i bambini la vedono come luogo dei possibili, dal quale cercano di attingere anche senza conoscerlo: Superman, Michael Jackson («quello che canta») e la Coca Cola (simbolo del commercio seriale, presentata con sfumature sarcastiche un po’ alla Warhol).
Così, armati di illusioni e di fantasia, i bambini intraprendono un viaggio che mantiene lo spettatore in sospeso, nonostante la semplicità e la precarietà di tutto ciò che accade. Le immagini del film aumentano questo senso di suspense e avventura: non si sa mai che cosa attenda Zana e Dana, e soprattutto se si tratta di una cammino verso il nulla. Sono in balia totale delle circostanze, ogni loro sopravvivere è un piccolo miracolo.
Questi due bambini sono espressione della tradizione orientale di parlare espressamente (gridando), cosa che i due attori fanno senza alcuna vergogna. Sappiamo cosa imperversa nei loro cuori, nelle loro menti innocenti aperte al mondo terribile degli adulti, pieno di punizioni e delusioni. Ogni incidente provoca una nuova reazione, una nuova analisi creativa e fa aprire le nostre menti a ciò che sta accadendo in molti luoghi del mondo: bambini che vivono la perdita dell'innocenza forzata, tra strade disseminate di mine reali o simboliche, senza avere qualche meta ideale o di viaggio per abbellire o animare i loro giorni difficili.
Bekas è un semplice manifesto dell’amicizia familiare, che malgrado varie vicissitudini, oscillazioni, profitti e perdite vale comunque la pena costruire e promuovere, in quanto è la base della felicità umana. Proprio questa idea di famiglia è ritratta in momenti chiave del film: quello, ad esempio, in cui il nonno manda Dana a prendere alcuni bastoni di legno al solo scopo di insegnargli per mezzo di essi che l'unità familiare è ben superiore alla forza solitaria ed egoistica.
La famiglia è raffigurata come un rifugio in cui l'uomo trova la forza di reagire e affrontare ciò che accade, ma questa bella idea tradizionale corre il rischio di perdersi nelle circostanze attuali. Se però Kader, anche in modo così semplice e tenero, osa proporre tale soggetto sul grande schermo, sta contribuendo positivamente a un mondo migliore. Anche in questo caso è proprio il cinema che smuove i protagonisti, dà loro la speranza di poter cambiare la propria condizione e di poter compiere un viaggio verso la propria felicità. Quello di Zana, fratello maggiore che immagina il suo paese e la sua gente salvata dall’eroe Superman, è lo stesso atteggiamento inesperto del regista che, avendo vissuto in prima persona la fuga della propria famiglia dal Kurdistan e il susseguente rifugio in Svezia (nel 1991, in piena guerra contro le truppe di Saddam Hussein), sognava l’intervento di Rambo.
Karzan Kader infatti racconta: «Io ero ingenuo come lui. Nel film, Zana vede Superman e crede che sia una persona reale. Anch'io vidi Rambo e credevo che lo fosse. È successo durante la guerra e la prima cosa che pensai fu: “Quest'uomo combatte da solo contro un esercito. Ne abbiamo bisogno qui, abbiamo bisogno che ci aiuti. Perché non viene Rambo a rovesciare Saddam?”. Volevo mostrargli la sofferenza del mio popolo perché venisse ad aiutarci.».
In questo suo lungometraggio d’esordio, realizzato nel 2012, giunto in pochissime sale italiane dal 19 marzo e disponibile dal 13 aprile in modalità Video On Demand, l'autore sviluppa un primo cortometraggio con cui vinse la Medaglia d'Argento ai 38mi Student Academy Awards. Un film indirettamente biografico e molto romanzato: la prima impressione è quella dell’intenzione fiabesca, la ripetizione di episodi di fortuna in cui i ragazzi sopravvivono a condizioni sempre più pericolose. Un lavoro che non ha forti propositi socio-politici o fini documentaristici; il contesto storico è quasi un appiglio per far emergere l’aspetto umano della vicenda.
Karder crea così un equilibrio tra paura/dolore e felicità/sogno difficile da gestire, ma che domina abbastanza bene per la maggior parte del tempo. Proprio questo equilibrio costituisce il senso del film: sognare in grande, come solo un bambino sa fare; accettare il dolore e gestirlo come un'occasione per reagire.

Beatrice Paris

Elenco delle sale disponibile a questo link

Sezione di riferimento: Film al cinema


Scheda tecnica

Uscita italiana: 19 marzo 2015
Anno: 2012
Regia: Karzan Kader
Sceneggiatura: Karzan Kader
Attori: Zamand Taha, Sarwar Fazil, Diya Mariwan
Fotografia: Johan Holmqvist
Montaggio: Sebastian Ringler, Michal Leszczylowski
Musiche: Juhana Lehtiniemi

0 Comments



Leave a Reply.

    Immagine
    Immagine
    Immagine
    ULTIME RECENSIONI PUBBLICATE

    Roverdatter
    Holy Boom
    Demain et tous les autres jours
    Nos Batailles
    The Guilty
    ​Les Gardiennes
    ​
    LE NOSTRE
     PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine


    ​ARCHIVIO RECENSIONI FILM AL CINEMA

    Aprile 2019
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Settembre 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Gennaio 2014
    Dicembre 2013
    Novembre 2013
    Ottobre 2013
    Settembre 2013
    Agosto 2013
    Luglio 2013
    Giugno 2013
    Maggio 2013
    Aprile 2013

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.