Iris lavora in una fabbrica che produce fiammiferi. Un'esistenza monotona, piatta e solitaria, scandita da rituali opprimenti e immodificabili. Vive con la madre e il patrigno, personaggi abietti che la sfruttano, la trattano come una sguattera e si fanno mantenere dalla ragazza. Lei va a ballare, cercando una misera valvola di sfogo alla triste quotidianità, ma nessun uomo la invita in pista. Si compra un bel vestito, unico sfizio possibile dopo aver ricevuto lo stipendio, ma scoperta e schiaffeggiata dal patrigno è costretta a riportarlo al negozio. Si commuove davanti a un film in televisione, stira e prepara da mangiare, si guarda intorno e non trova alcun divertimento, alcuna ragione per godere della vita. Quando finalmente un uomo pare interessarsi a lei, Iris, dopo una notte di sesso, sogna un legame, sogna l'amore, sogna la fuga dalla prigione in cui sfiorisce giorno dopo giorno; i suoi occhi di bimba tornano per un attimo a brillare, e la notizia di una futura gravidanza non fa altro che acuire il suo desiderio di emancipazione. Ma è soltanto un'illusione: l'uomo la umilia senza pietà, la abbandona, rifiuta qualsiasi proseguimento del rapporto. Cacciata di casa, si trova ancora una volta a essere sola, sola più che mai. Fino a quando una molla le scatta nel cervello, scatenando un folle orgoglio di vendetta.
Iris è la Regina del popolo di reietti che da sempre popola l'universo perdente di Kaurismaki, un rifiuto in una società intrisa di umori devastati e devastanti, un contenitore di mediocrità racchiuso in un arcobaleno di abbandono e misericordia. Nel suo volto si attua il senso ultimo di una civiltà annebbiata dalle fauci rabbiose dell'egoismo umano, e nell'esplosione di una rivincita destinata a conseguenze letali si dipana, per paradosso, l'unico afflato di (vana) speranza concesso a chi non può ottenere altro dalla propria lacrimevole esistenza.
Come da consuetudine i personaggi di Kaurismaki non parlano quasi mai. Si limitano a bere, e a fumare una sigaretta dopo l'altro. Senza bisogno di parole, Iris danza un tango di disperazione senza fine, sottraendo allo spettatore qualsiasi via di fuga. Così, mentre in Tv scorrono immagini di guerra e sangue, il piccolo mondo proletario della fiammiferaia consuma il suo veleno. E noi ci commuoviamo, grazie alla potenza perfino chapliniana di un cinema unico e meraviglioso.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Eurocinema
Scheda tecnica
Titolo originale: Tulitikkutehtaan tyttö
Anno: 1990
Regia: Aki Kaurismaki
Sceneggiatura: Aki Kaurismaki
Fotografia: Timo Salminen
Musiche: --
Durata: 68'
Uscita in Italia: Ottobre 1990
Interpreti principali: Kati Outinen, Elina Salo, Esko Nikkari, Vesa Vierikko