Dopo la diagnosi di un cancro allo stadio avanzato, Donald decide di rapportarsi al mondo in maniera apatica e introversa, ritirandosi progressivamente in un universo dominato dalle proprie fantasie in cui diviene un supereroe che combatte un antagonista – un vero e proprio “villain” – dalla forza prorompente. Attorno a lui, per sua fortuna, gravitano famiglia e amici che, coadiuvati dallo stravagante psicologo Andy Serkis (Il signore degli anelli, King Kong, Burke & Hare – Ladri di cadaveri), lo sosterranno fino all’ultimo.
Death of a Superhero, girato nel 2010 in Irlanda, ha riscontrato un meritato successo nei festival in cui è stato promosso, ottenendo il People's Choice Award e il Young Jury Award al Les Arcs European Film Festival, e il premio della giuria al Mamer-en-Mars European Film Festival. L’ultimo lavoro di Fitzgibbon, purtroppo inedito in Italia, mostra il suo lato più interessante nei risvolti sentimentali e intimistici piuttosto che nella messa in scena. Quest’ultima, incentrata sulla lotta tra il nostro supereroe (Donald) e il suo antagonista (il cancro), si incarna in una contrapposizione stilistica tra realismo e animazione che risulta visivamente molto affascinante, ma che non deve trarre in inganno lo spettatore. Ciò che più colpisce di Death of a Superhero è infatti lo spessore e l’equilibrio delle scelte registiche che non scadono mai nel patetico, nonostante una tematica così complessa, o nello spettacolare.
Fitzgibbon sembra comporre il suo film con un pianoforte, donando dinamiche e melodie inaspettate a un lavoro che sfugge qualsiasi paragone con le pellicole di stampo fumettistico del panorama cinematografico attuale – superomistici blockbuster da botteghino –, ottenendo così molteplici contrappunti: rabbiosi e sanguigni ma anche emozionanti e malinconici. Proprio in questo sentimento misto sta la chiave di volta di Death of a Superhero, in intelligente equilibrismo tra coinvolgimento emotivo e ragione. Ma il lavoro del regista irlandese sa anche divertire, soprattutto in quelle sequenze in cui Donald condivide uno spinello con il padre e il fratello, o quando i suoi coetanei cercano di procurargli una prostituta per la sua prima e forse ultima volta.
Il film può infine essere considerato un vero e proprio omaggio non solo a coloro che hanno lottato contro il cancro e non ce l’hanno fatta, ma anche a quelli che hanno assistito alla tragica scomparsa di amici, familiari e cari. Per questi ultimi la pellicola rappresenta un monumento greve e pesante, la cui prosopopea riesce però ad attenuare il duello impari di Donald con la malattia.
Emanuel Carlo Micali
Sezione di riferimento: Eurocinema
Scheda tecnica
Titolo originale: Death of a Superhero
Anno: 2011
Regia: Ian Fitzgibbon
Sceneggiatura: Anthony McCarten
Fotografia: Tom Fährmann
Musiche: Marius Ruhland
Durata: 97’
Attori principali: Thomas Brodie-Sangster, Michael McElhatton, Andy Serkis