ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75-76-77
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

MISTRESS AMERICA - Deconstructing Greta Gerwig

24/9/2015

0 Comments

 
Immagine
Poco tempo fa abbiamo avuto il piacere di ospitare su queste pagine il bel While we’re young. A circa due mesi di distanza sentiamo la premura di tornare sul cinema di Noah Baumbach per parlare della sua nuova opera filmica, intitolata Mistress America, una commedia sofisticata di stampo moderno ma degna della più celebre tradizione screwball. Il regista originario di Brooklyn ha ottenuto molta risonanza con Frances Ha, di cui Mistress America è idealmente il seguito, non solo per la presenza della magnifica Greta Gerwig, ma anche e soprattutto per un intelligibile interesse nei riguardi di personaggi femminili particolarissimi che sanno veicolare sclerotizzazioni ed eterodossie di una città intera: New York.
Baumbach, come Woody Allen e Martin Scorsese, all’interno dei confini newyorkesi sa esprimere al meglio se stesso e lo spirito di una comunità, dando vita a un cinema lontano dagli aspetti più tecnici di Scorsese ma molto vicino a quello verbale di Allen – a lui e al suo Harry a pezzi (Deconstructing Harry, 1997) è infatti dedicato il titolo della presente recensione. Il tutto mantenendo un’originalità e una modernità invidiabili.

Mistress America narra l’avvicinamento da parte di Tracy alla Grande Mela, una metropoli che seduce e tradisce allo stesso tempo. La protagonista è infatti delusa dalla sua breve esperienza in città: l’università si rivela noiosa, la vita mondana è priva del glamour e del divertimento sperato e, infine, la sfera amorosa e sentimentale non offre altro che disappunto. Rifiutata anche dal club letterario di cui tanto ha desiderato far parte, Tracy (Lola Kirke) decide di mettersi in contatto con la futura sorellastra, Brooke (Greta Gerwig), figlia di un tedioso geologo prossimo a sposare sua madre. Questo incontro rappresenta una nuova opportunità per Tracy, che finalmente è presa per mano e trascinata all’interno della New York che ha sempre desiderato.
Scena centrale per l’economia del film di Baumbach è il momento in cui, nella piazza/palcoscenico di Time Square, Tracy e Brooke si incontrano per la prima volta: Brooke – sguaiata e appariscente come saprà mostrarsi nel prosieguo del film – entra da una lunga scalinata, come se incarnasse una famosa soubrette, ma questa discesa, ripresa con una azzeccatissima fissità della macchina da presa, appare esageratamente lunga e goffa. Questa piccola ma preziosissima sequenza ha il valore di un establishing shot in cui tutto viene ricontestualizzato mostrando legami tra personaggi e luoghi.
Proprio da questa porzione filmica i ruoli si chiarificano e la commedia brillante e sofistica di Baumbach prende il volo, definendo dinamiche e relazioni che indicano quanto Tracy, protagonista, scrittrice e voce narrante necessiti di un’amica come Brooke che, suo malgrado, diventerà personaggio centrale per un racconto in via di stesura. Non più amiche – o non solo amiche – quindi, ma autore e creazione in una subordinazione che nulla ha a che vedere con il possesso, ma piuttosto con la necessità di spiegare una città intera.

Brooke – nata durante le innumerevoli chiacchierate tra la Gerwig e Baumbach – incarna in maniera piuttosto appariscente le frenesie e le voglie di tutta una città in cui i rapporti umani sono lontani dalla sincerità e dove tutti appaiono come attori di una grande pièce; è un istruttore di fitness in procinto d’aprire un ristorante, è una designer d’interni che ha idee per un fumetto dal titolo Mistress America, è interessata a tutto e tutti, ma nessuno sembra conoscerla per davvero.
Tracy, da aspirante scrittrice quale è, comprende che questo egocentrico personaggio non è credibile per come si presenta e inizia quindi a scrivere un racconto su – e attorno – a lei: Mistress America, ancora una volta. Tracy scrive quindi di ciò che sa e conosce direttamente, prende spunto dal reale per generare una finzione in grado di smascherare un’altra finzione. E di questo gioco si assume ogni responsabilità fino alla fine, come ogni autore dovrebbe fare.
L’ultima opera di Baumbach è in bilico tra presentazione e rappresentazione di sé, del proprio cinema e di questo brillantissimo metatesto che lo rappresenta. È un oggetto che appena accosta le complicazioni del meta-dramma si scosta immediatamente per offrire una commedia sofisticata e intellettuale che, anche grazie a una colonna sonora “eighties” di pregevole fattura – affidata alla coppia Dean Wareham e Britta Philips, entrambi ex Luna –, si fa eterea.
Per ora privo di una data di uscita fissata per il suolo italiano, Mistress America è la continuazione di un discorso che Noah Baumbach porta avanti con coerenza. Un film da non perdere.

Emanuel Carlo Micali

Sezione di riferimento: America Oggi


Scheda tecnica

Titolo originale: Mistress America
Anno: 2015
Regia: Noah Baumbach
Sceneggiatura: Noah Baumbach, Greta Gerwig
Musica: Dean Wareham, Britta Philips
Fotografia: Sam Levy
Durata: 84’
Attori principali: Greta Gerwig, Lola Kirke, Michael Chernus

0 Comments



Leave a Reply.

    SEGUI ODG SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
    Immagine


    AMERICA OGGI 

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    4:44 Last Day On Earth
    Abel Ferrara
    Adam Resurrected
    Ain't Them Bodies Saints
    Alan Cumming
    American Honey
    A Most Violent Year
    Amy Ryan
    Amy Seimetz
    Andrea Arnold
    Ann Dowd
    Any Day Now
    Asia Argento
    Before We Go
    Ben Foster
    Blue Ruin
    Braden King
    Breathe In
    Brian De Palma
    Casey Affleck
    Child Of God
    Chris Evans
    Chris Messina
    Christopher Walken
    Compliance
    Cormac Mccarthy
    Cosmopolis
    Craig Zobel
    Darren Aronofsky
    David Cronenberg
    David Lowery
    David Mamet
    Denis Lavant
    Denis Villeneuve
    Edmond
    Emily Blunt
    Felicity Jones
    Greta Gerwig
    Gretchen Mol
    Guy Pearce
    Happiness
    Harmony Korine
    Here
    In A World
    Jack Goes Boating
    Jacob Aaron Estes
    James Franco
    Jeff Goldblum
    Jeff Nichols
    Jenna Fischer
    Jeremy Irons
    Jessica Chastain
    John Cusack
    Juliette Binoche
    Kevin Spacey
    Lake Bell
    La Scandalosa Vita Di Bettie Page
    Lena Dunham
    Love & Mercy
    Margin Call
    Marin Ireland
    Marisa Tomei
    Mark Duplass
    Mary Harron
    Mathieu Amalric
    Matthew Mcconaughey
    Mean Creek
    Michael Shannon
    Michelle Williams
    Mickey Rourke
    Mister Lonely
    Mistress America
    Mud
    Mumblecore
    New Rose Hotel
    Noah Baumbach
    Nobody Walks
    Noel Buschel
    Noomi Rapace
    Oscar Isaac
    Passion
    Paul Giamatti
    Paul Schrader
    Philip Seymour Hoffman
    Rachel Mc Adams
    Robert Pattinson
    Rooney Mara
    Samantha Morton
    Sarah Polley
    Shane Carruth
    Sicario
    Sparrow Dance
    Stuart Gordon
    Sundance Film Festival
    Take Shelter
    Take This Waltz
    The Giant Mechanical Man
    The Iceman
    The One I Love
    The Skeleton Twins
    The Wrestler
    Todd Solondz
    Travis Fine
    Upstream Color
    Werner Herzog
    Willem Dafoe
    William H. Macy
    Winona Ryder

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.