I protagonisti della storia, Milo (Bill Hader) e Maggie (Kristen Wiig), sono caratteri diversi, ai lati opposti della realizzazione e maturità esistenziale. Milo, aspirante suicida, attore senza sbocchi, è imprigionato in una relazione segreta e infelice con un uomo sposato. Maggie ha un lavoro stabile ed è sposata con Lance (Luke Wilson), che tradisce con l’insegnante di nuoto. Milo e Maggie non si vedono da anni, eppure sono (sempre stati) intimamente connessi. Un evento traumatico finirà con il farli ritrovare e confrontare non solo sulle rispettive vite, ma sull’importanza di avere qualcuno cui appoggiarsi, per salvarsi reciprocamente.
The Skeleton Twins racconta una storia un po’ scontata, forse, ma tutt’altro che banale, esplorando con delicatezza come e perché le reti familiari e affettive ci influenzano, determinano, cambiano, mentre noi ne subiamo gli effetti. Come in ogni dramma familiare che si rispetti, non mancano i flashback: raccontati e mostrati, i frammenti del passato di Milo e Maggie emergono attraverso forti monologhi e delicate immagini della sofferenza e dell’amore salvifico che da sempre, per sempre, lega i fratelli uniti dalla condivisione di esperienze ed eventi. E proprio qui, in questa dinamica narrativa, intervengono efficaci scelte di sceneggiatura che aggirano la retorica dell’abbraccio o del lieto fine e, al contrario, mettono i personaggi di fronte alle proprie scelte, a una nuova consapevolezza, a una fine che è un ricongiungimento nel grembo emozionale.
Craig Johnson strizza l’occhio al mumblecore, affrontando tematiche simili ma in una luce molto personale. L'influenza produttiva dei fratelli Duplass si fa sentire, ma sempre nell’arco di quella libertà espressiva che caratterizza la corrente mumblecore e i loro autori/produttori. Johnson, qui alla sua seconda regia dopo True adolescents, chiama a sé il pubblico del Sundance Film Festival e può contare su un gruppo di star popolari comunque disposte a mettersi in gioco. La carta vincente, in effetti, perché lo spettatore possa ricordarsi di The Skeleton Twins, è il cast. Ecco, allora, che risulta non solo felice ma fondamentale la scelta di due attori così in sintonia, empatici, in grado di sospendere se stessi per far spazio all’altro in una interazione dialogica ed emotiva costante.
Bill Hader e Kristen Wiig, alle prese con personaggi brillanti ma dalle sfumature estremamente drammatiche, riescono a far trasparire un’alchimia naturale così forte da farci credere che tra i due esista davvero un rapporto di stretta parentela. Ma chi si aspetta la comicità dissacrante del «Saturday Night Live» rimarrà deluso: The Skeleton Twins è un piccolo film che affronta, con delicatezza, temi importanti sul filo della tragicità. È un'opera che si interroga sull’identità di genere e sull’identità più in generale, sul tipo di persona che siamo spinti a diventare quando genitori disfunzionali ci hanno fatto del male, o quando siamo stati traumatizzati dal non-amore, dalla precarietà, dalla solitudine. Quando siamo stati bambini soli, abbandonati, incapaci di chiedere aiuto, e ci siamo convinti di doverci far male per sentirci vivi. Le maschere che indossiamo ogni giorno nel quotidiano ci definiscono meno di quelle calzate durante la notte di Halloween, quando dagli abiti di una improbabile Marilyn / Drag Queen o di un cowboy possiamo dire al mondo la forma della nostra anima.
Non si tratta di un racconto di formazione, ma di uno spaccato dell’età adulta raggiunta, conquistata più per scommessa che non per volontà, dalla quale si osserva indietro riflettendoci nel nostro gemello. L’unico e più forte, indissolubile legame con chi siamo stati e chi abbiamo paura di essere. Milo e Maggie si scrutano e si scoprono, comprendendo se stessi e l’altro per il solo fatto di essere nati e vissuti insieme. La rappresentazione del nodo che stringe insieme i fratelli, la loro storia e il loro destino, è data da alcune scene esemplari: la notte di Halloween e il travestitismo rivelatore, le immersioni in piscina come a voler sprofondare negli abissi di sé, gli incontri clandestini della vergogna e quella danza sulle note di Nothing’s Gonna Stop Us Now, che è molto più di un momento musicale divertente.
Quando Maggie e Milo interpretano lo storico brano degli Starship non stanno solo facendo il verso a se stessi. Si stanno dichiarando. Stanno rivelando che la sola forma d’amore che ti tiene in piedi, che non ti abbandona, che ti sarà sempre vicino e non avrà paura di averti vicino, comunque tu decida di essere, è la famiglia. E la famiglia è una persona, ed è il tuo sangue. Chi non ti mente, la persona in cui puoi specchiarti senza mai essere respinto. La famiglia si stritola, ti esaurisce, ti sfibra. Ma, in fin dei conti, ti salva.
Francesca Borrione
Sezione di riferimento: America Oggi
Scheda tecnica
Titolo originale: The Skeleton Twins
Anno: 2014
Regia: Craig Johnson
Interpreti: Bill Hader, Kristen Wiig, Luke Wilson, Ty Burrell
Sceneggiatura: Mark Heyman, Craig Johnson
Durata: 93 min.
Musiche: Nathan Larson
Uscita italiana: 29 aprile 2015 (Home Video)