In questo limbo di incertezza e di sogni non avverati, anche Dan (Michaela Watkins), sorella di Carol, stenta a trovare – o a riscoprire – la propria strada, solo apparentemente già segnata da un lavoro stabile e da un legame duraturo. In un mondo popolato di voci bellissime e suadenti, capaci di rendere affascinante anche la più banale delle fiction, Carol inizia la sua inaspettata scalata verso il successo, imparando prima di tutto ad avere fiducia in se stessa, trovando e dando vita, nel suono, alla propria profonda identità.
Un film di voci. Un film che si monta come un’opera in cui ciascuno recita la propria partitura, in cui gli attori esprimono il personaggio e la sua motivazione attraverso il suono. La voce. La tonalità. Alta, bassa, imponente, delicata. Una voce da Minnie ricama la personalità di troppe starlette bidimensionali, mentre Carol si sforza di modulare se stessa su un difficile registro di intensità vocale e va alla scoperta degli accenti più diversi.
“In a world” è la semplice battuta che apre il voice-trailer per il fantomatico e popolarissimo fenomeno The Amazon Games, porcheria da milioni di dollari per la quale i migliori doppiatori si danno battaglia. Ma “In a world” è anche ciò che sottende a storia e dinamiche del racconto. Quello che è semplicemente un lavoro, per Carol e Sam, entrambi in lizza, diventa presto un motivo di confronto generazionale e familiare. Padre e figlia devono imparare ad accettarsi, lasciandosi liberi di essere ciò che si vuole, liberi di compiere le proprie scelte. Liberi di trovare, o riscoprire, quella voce interiore che parla di noi, per noi, alla radice di chi siamo stati, di chi crediamo di essere.
In a World è l’interessante esordio nel lungometraggio di un’attrice atipica, Lake Bell, più nota come caratterista o trascurabile figura secondaria in commedie hollywoodiane (È complicato, Amici amanti e…), e finora autrice di un cortometraggio (Our Worst Enemy) presentato con un certo successo al Sundance Film Festival 2011. Per il suo debutto sulla lunga distanza ci mette tutta se stessa: dirige, scrive, interpreta, dando al film l’impronta della propria anima creativa.
Lake Bell rivela insospettabili capacità di scrittura e regia in quest’opera piccola e leggiadra, che ha il respiro del cinema indipendente di una volta. Tutto parole, spontaneità, semplicità della verità. Scegliendo un contesto poco battuto come quello dei professionisti del fuori campo, l'autrice affronta – forse senza rendersene veramente conto, ed è questo il limite più evidente del film – l’affascinante argomento della dualità della persona, della differenza tra essere e apparire, tra vedere e sentire. Dove la voce si interpreta come il respiro dell’anima e l’immagine è ridotta a puro inganno. Un divertente dietro le quinte nella realizzazione di un trailer cinematografico diventa quindi lo spunto per invitarci a non credere ai nostri occhi, ma a superare la superficie del pregiudizio, a scavare dentro di noi e andare in cerca della sottile linea che lega forma e sostanza, copertina e contenuto, corpo e voce. L’equilibrio.
Il maggiore limite del film è proprio qui: Lake Bell non è forse davvero consapevole delle implicazioni della sua piccola opera, e quindi trascura non solo la riflessione estetica ma anche quella filosofica – per così dire – per concentrarsi sulle relazioni tra i personaggi. In a world è comunque un piccolo gioiellino nella costruzione e narrazione delle intriganti personalità femminili, e forse è così che va guardato. Una gioiosa e originale commedia delle emozioni, un racconto di formazione in cui non solo i dialoghi, ma immagini, pensieri, stati d’animo, suggestioni, sono tradotti e affidati al sentire. Un coro di voci sincronizzate con i sensi.
Francesca Borrione
Sezione di riferimento: America Oggi
Scheda tecnica
Titolo originale: In a World
Regia: Lake Bell
Sceneggiatura: Lake Bell
Interpreti: Lake Bell, Jason O’Mara, Fred Melamed, Michaela Watkins, Cameron Diaz, Geena Davis
Musica: Ryan Miller
Durata: 89'
Anno: 2013