In una data imprecisata degli anni Settanta, in Texas, Ruth spara a un agente di polizia durante una rapina che coinvolge anche il marito Bob, il quale, per amore, decide di far ricadere su di lui la responsabilità dell'atto violento ma non mortale. La condanna a venticinque anni di carcere distrugge il sogno di Bob di avere una famiglia. Solo la fuga dalla galera potrebbe ricongiungere i due amanti, e quando questa accade, una banda sulle tracce del bottino cercherà di mettersi sulle tracce del fuggiasco per appropriarsene.
Ain't Them Bodies Saints prende le mosse da un atto criminale per poi allontanarsene, mettendo a fuoco la malinconia di un padre e marito che lontano dalla propria famiglia medita il suo ritorno. Tra ragione e sentimento, Bob si comporta da idealista e non capisce quanto il suo comportamento potrebbe mettere in pericolo le vite della moglie e della sua piccola. Lowery fa leva su questo espediente narrativo per dare carne e sangue a due dimensione scrittorie altrimenti non percepibili: tempo e spazio. Nel contesto etereo e surreale del profondo sud statunitense, che come nel recente Mud di Jeff Nichols è reale e immaginario allo stesso tempo, uomini e donne tornano a ricoprire ruoli la cui (stereo)tipizzazione è ricca, ricchissima, richiamando quelle funzioni tipiche della fiaba.
Tempo e spazio, dicevamo. Bob, l'uomo, con il suo incessante movimento che dall'evasione lo guida attraverso il Missouri fino al Texas, incarna quell'atavismo tipicamente maschile della conquista dello spazio, strumento di potere che appare inscindibile dal pericolo e dalla morte. A Ruth, invece, appartiene il tempo e l'immobilità: rimane circa quattro anni – approssimativamente l'età della bambina – in una sorta di limbo ad aspettare che l'intreccio della sua vita, e del film, si dipani verso una soluzione.
Lowery, grazie a queste polarità, mette in scena Ain't Them Bodies Saints con la sensibilità dell'illustratore di racconti, grazie a un montaggio solido e alla stupenda fotografia firmata da Bradford Young. Con dei controluce che omaggiano l'ultimo Malick e una storia tipicamente “americana”, il regista materializza in maniera intelligibile ciò che uno scrittore come Joe R. Lansdale ha definito «uno stato mentale», ovvero un Texas idealizzato e romantico.
Per concludere, Ain't Them Bodies Saints è un'opera che merita d'esser goduta e sentita con passione, in virtù delle sue numerose qualità. Menzione a parte, più che meritata, va di diritto a Casey Affleck, che si conferma un attore validissimo, e Rooney Mara, la cui algida bellezza si confà perfettamente al ruolo interpretato.
Emanuel Carlo Micali
Sezione di riferimento: America Oggi
Scheda tecnica
Titolo originale: Ain't Them Bodies Saints
Anno: 2013
Regia: David Lowery
Sceneggiatura: David Lowery
Fotografia: Bradford Young
Musiche: Daniel Hart
Durata: 96’
Attori principali: Casey Affleck, Rooney Mara, Ben Foster, Keith Carradine