È una notte dell'agosto 1944, una notte che il mondo potrebbe non dimenticare mai. I nazisti stanno occupando Parigi ormai da quattro anni, ma il dominio è sul punto di concludersi definitivamente. Gli Alleati stanno per arrivare, la guerra è perduta. I tedeschi non voglio però ancora ammettere la sconfitta, pur essendone consapevoli, e progettano un piano devastante con cui disintegrare la Ville Lumière. I monumenti, le chiese e quasi tutti i ponti della città sono stati “decorati” con ordigni pronti a esplorare, per lasciar fluire le acque della Senna, sommergere Parigi e spazzare via la grandeur riducendo la città a un cumulo di morti e macerie. Il generale von Chloltitz ha ricevuto l'ordine di dare il via alle esplosioni, lasciando intatto soltanto il Pont Neuf, per concedere una via di fuga a se stesso e ai suoi uomini.
La catastrofe è imminente, manca pochissimo, ma all'improvviso nella suite dell'hotel Meurice in cui dimora il generale appare Raoul Nordling, console svedese che da tanti anni vive a Parigi, città per cui prova un completo senso di amore e rispetto. Il console ha spiato a lungo von Chloltitz, è a conoscenza del mefitico piano di distruzione ed è deciso a provare un ultimo, disperato tentativo per evitare la strage. Non potendo contare su forze militari proprie o sufficienti connivenze politiche, Nordling ha a disposizione un'unica arma: la diplomazia. Con l'uso del verbo cercherà di sfruttare ogni secondo che resta per convincere il generale a cambiare idea e bloccare le esplosioni.
Presentato al Torino Film Festival e uscito contemporaneamente nelle sale, Diplomacy rappresenta il ritorno alla regia di Volker Schlöndorff tre anni dopo La mer à l'aube. Il film è tratto da una pièce di Cyril Gely, che ha collaborato anche alla sceneggiatura, e proprio al teatro deve la sua chiara matrice stilistica. Tutto in una notte, all'interno di una stanza; l'impalcatura della pellicola si regge quasi unicamente sul confronto dialettico tra i due protagonisti, in una schermaglia che di rado lascia spazio a escursioni nel mondo esterno. Diplomacy rispetta la sua origine teatrale, non la rinnega e non se ne vergogna; trasforma il testo originario in cinema da camera, non compie particolari azzardi e non cerca soluzioni sprovvedute. Ne esce un lavoro quadrato, solido, puntuale, misurato, che si autolimita per un'evidente mancanza di quei guizzi necessari per poterlo trascinare verso vette invidiabili.
Ma forse in fondo è giusto così: qui non c'è bisogno di inseguire arzigogoli direttoriali utili per coprire eventuali falle di scrittura. Tutto il contrario: ciò che conta è narrare questa grande storia della Storia, perché essa stessa è sufficiente per riempire il film con i propri significati. Lo scopo è quindi palese, il risultato anche: Schlöndorff fa quello che basta, lasciando la scena (anzi, il palco) ai contendenti e sollazzandosi con le maiuscole prove degli attori protagonisti, due assoluti totem del cinema francese: Niels Arestrup e André Dussollier. Il primo ha ormai da alcuni anni raggiunto un livello di maturazione artistica impressionante, come dimostrano ad esempio le splendide prove in Un prophète di Audiard e nei recenti Quai d'Orsay di Tavernier e La Dune di Aviram, visto al Bergamo Film Meeting; il secondo si culla e ci culla in una pienezza recitativa che non ha più nemmeno bisogno di commenti.
Nei panni rispettivamente del generale tedesco e del console svedese, Arestrup e Dussollier divorano il film, diventano il film, permettendoci di entrare nelle ambiguità e nelle sfumature di un racconto che mescola con buon equilibrio realtà e fantasia e ci porta idealmente in quella stanza, tra quelle pareti, a combattere per il destino di Parigi. Fino all'ultimo istante, fino all'ultima sillaba, inseguendo la forza della parola e la luce della speranza.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Torino 32
Scheda tecnica
Titolo originale: Diplomatie
Anno: 2014
Regia: Volker Schlöndorff
Sceneggiatura: Cyril Gely, Volker Schlöndorff
Fotografia: Michel Amathieu
Montaggio: Virginie Bruant
Interpreti: André Dussollier, Niels Arestrup
Durata: 84'
Data di uscita: 21/11/2014