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...E LA TERRA PRESE FUOCO - Timori d'Apocalisse

21/5/2015

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Gli anni Cinquanta per il cinema britannico di fantascienza sono un periodo qualitativamente altalenante ma fertile. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il riassetto europeo e l'inizio delle sperimentazioni atomiche, molti registi e sceneggiatori hanno intriso le loro visioni cinematografiche di immagini pregne di preoccupazione, soprattutto riguardo la situazione della loro patria. Il rovesciamento degli equilibri politici – ormai contesi in maniera esclusiva da Stati Uniti d'America e Unione Sovietica – fanno infatti temere una posizione di secondo piano della Gran Bretagna negli eventi e nelle decisioni che avrebbero successivamente influito sugli anni a venire. 
Proprio dai timori correlati ai test atomici (nel 1952 avvengono le prime sperimentazioni inglesi) prende vita la sceneggiatura di ...e la Terra prese fuoco del regista Val Guest (L'astronave atomica del dottor Quatermass, I vampiri dello spazio, Espresso Bongo), che sebbene scritta nel 1954 vede la sua realizzazione solamente nel 1961. Guest ipotizza che gli esperimenti nucleari portati avanti da sovietici e americani possano spostare il pianeta dal suo asse, causandone l'avvicinamento al sole.
Peter Stenning, giornalista del Daily Express, assieme al proprio collaboratore Bill Maguire, scopre che a causare la recente ondata di calore che ha investito Londra e la Gran Bretagna sono state le esplosioni atomiche avvenute durante i test scientifici perpetrati da Stati Uniti e Unione Sovietica. Per accertare la verità, Peter cerca di sottrarre informazioni all'Ufficio Meteorologico, dove incontra la bellissima Jeannie, che diventerà la sua amante. 
Val Guest decide di allontanarsi dai cosiddetti Bem movie (Bug-Eyed Monster), quei film in cui le radiazioni atomiche danno vita ad orribili mostri in procinto di distruggere intere città, in favore di un'opera matura in grado di riflettere sui timori derivanti da una possibile apocalisse nucleare. Per raggiungere il suo scopo, il regista decide infatti di azzerare praticamente ogni aspetto spettacolare per concentrarsi su una cronaca giornalistica sulla quale si innestano risvolti sentimentali.
...e la Terra prese fuoco può essere considerato un film di confine tra generi in cui la codificazione marcatamente fantascientifica fa da sfondo ad una vicenda che richiama gli schemi del mélo. La storia d'amore tra Peter e Jeannie è importante quanto il pericolo della fine del mondo. Questo rischio non è però vissuto con disperazione ma con impegno giornalistico. È la stesura degli articoli da parte della redazione del Daily Express a scandire la vicenda, non la paura o il caos che dilagano per le strade di Londra.
Ciò che rende il film di Val Guest tutt'oggi validissimo è certamente la sua cifra stilistica, ma anche e soprattutto quella storica. Siamo di fronte a un lucido e chiaro esempio dei timori di una nazione intera, la Gran Bretagna, che non è più in grado di competere con le nuove superpotenze internazionali capaci di causare addirittura la modificazione dell'intero clima terrestre. 
Tra Battersea Park, Fleet Street e Trafalgar Square, ...e la Terra prese fuoco corre verso una fine annunciata. Solo il rigore giornalistico e un amore che merita di essere vissuto nonostante i giorni contati fanno da contrappunto ad un pessimismo spesso latente che rimane recluso tra le righe della sceneggiatura. Il film di Val Guest ha saputo, con grande valore, collocarsi tra i risultati più interessanti del genere fantascientifico – vero e proprio fanta-mélo – britannico e internazionale nonostante la reticenza del regista a generare immagine seducenti e spettacolari. 

Emanuel Carlo Micali

Sezione di riferimento: Revival 60/70/80


Scheda tecnica

Titolo originale: The Day the Earth Caught Fire
Anno: 1961
Regia: Val Guest 
Sceneggiatura: Val Guest, Wolf Mankowitz
Fotografia: Harry Waxman
Musiche: Stanley Black 
Durata: 98’
Attori principali: Edward Judd, Janet Munro, Leo McKern

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