Gravity è di fatto il vincitore della serata: fa incetta di sette premi (sonoro, montaggio sonoro, effetti visivi, montaggio, fotografia, colonna sonora, la meritatissima statuetta per la regia ad Alfonso Cuaron) confermando che la barriera dell’Academy contro i film di genere, e in particolare di fantascienza, si sta spezzando. Meno male. Manca ancora il pensiero critico e indipendente nell’Academy, ma nel trionfo della retorica perbenista e politicamente corretta, un film come Gravity, a bilanciare il voto per senso di colpa (verso 12 anni schiavo), salva la faccia di una edizione già scritta, come se il film di McQueen avesse impressa l’etichetta del predestinato.
Jared Leto apre la serata e vince tra i pronostici come migliore attore non protagonista per Dallas Buyers Club, anticipando il successo annunciato ma non così tanto anche per il migliore attore, Matthew McConaughey, che finalmente vede premiato un percorso tutto in crescita e in un anno impreziosito anche dalla prova nel bellissimo True Detective. Dallas Buyers Club porta a casa anche il premio per il miglior trucco, arrivando a tre sorprendenti statuette.
Cate Blanchett conclude la sua cavalcata verso il secondo Oscar, il primo da protagonista, e tutto va come deve andare. Blue Jasmine è il film che meglio rappresenta le sue capacità tecniche di attrice e la sua maturità, anche se dispiace che rimanga in ombra Judi Dench (Philomena), alla quale un Oscar da attrice non protagonista va senz’altro stretto.
L’esordiente Lupita Nyong'o (nella foto) conquista l’Oscar di bandiera per 12 anni schiavo, film che sul piano dell’interpretazione avrebbe dovuto forse di più a Michael Fassbender e Chiwetel Ejiofor, ma questo è sempre stato lo stile dell’Academy: assegnare un premio (non importa quale) a un attore per premiare trasversalmente il film. La platea si alza in piedi quando la giovane attrice sale sul palco. Una volta non bastava ricevere l’Oscar alla carriera per guadagnarsi una standing ovation. 12 anni schiavo vince prevedibilmente anche il premio per la sceneggiatura, che secondo logica quasi mai è assegnato allo script migliore. Peccato per lo splendido Before Midnight, che avrebbe sicuramente meritato altra sorte.
20 feet from stardom batte The act of killing nella lotta per il migliore documentario. Ma questa serata è improntata alla cultura afroamericana, come si evince non solo dalla scaletta ma anche dai presentatori della serata. La presenza di Sidney Poitier, poi, è un chiaro segnale delle intenzioni dell’Academy.
Catherine Martin guadagna il suo terzo e quarto Oscar grazie ai costumi e alle scenografie di The Great Gatsby, mentre il film d’animazione Frozen porta a casa anche l’Oscar per la migliore canzone (“Let it go”) battendo gli U2 e Karen O con “The moon song” da Her, che comunque vince per la migliore sceneggiatura originale (a Spike Jonze).
Nota finale per il miglior film straniero. Questo è l’anno in cui l’Italia ritrova l’onore dell’Oscar dai tempi de La vita è bella, con il premio a La grande bellezza: nel suo discorsetto, Sorrentino omaggia ancora una volta Fellini. Pazienza se Alabama Monroe e Il sospetto sono migliori, almeno per chi scrive. La grande bellezza vince sul mercato e colma gli occhi dello spettatore non italiano con le sue suggestioni post-moderne, e con l’autocompiacimento e l’ambizione di ricreare La dolce vita nella decadenza contemporanea.
Di seguito, l’elenco completo dei candidati e dei vincitori.
Francesca Borrione
Sezione di riferimento: News
Miglior film
12 anni schiavo (12 Years a Slave), regia di Steve McQueen
American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle), regia di David O. Russell
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (Captain Phillips), regia di Paul Greengrass
Dallas Buyers Club, regia di Jean-Marc Vallée
Gravity, regia di Alfonso Cuarón
Lei (Her), regia di Spike Jonze
Nebraska, regia di Alexander Payne
Philomena, regia di Stephen Frears
The Wolf of Wall Street, regia di Martin Scorsese
Miglior regia
Alfonso Cuarón - Gravity
David O. Russell - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Alexander Payne - Nebraska
Steve McQueen - 12 anni schiavo (12 Years a Slave)
Martin Scorsese - The Wolf of Wall Street
Miglior attore protagonista
Matthew McConaughey - Dallas Buyers Club
Christian Bale - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Bruce Dern - Nebraska
Leonardo DiCaprio - The Wolf of Wall Street
Chiwetel Ejiofor - 12 anni schiavo (12 Years a Slave)
Miglior attrice protagonista
Cate Blanchett - Blue Jasmine
Amy Adams - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Sandra Bullock - Gravity
Judi Dench - Philomena
Meryl Streep - I segreti di Osage County (August: Osage County)
Miglior attore non protagonista
Jared Leto - Dallas Buyers Club
Barkhad Abdi - Captain Phillips - Attacco in mare aperto (Captain Phillips)
Bradley Cooper - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Michael Fassbender - 12 anni schiavo (12 Years a Slave)
Jonah Hill - The Wolf of Wall Street
Migliore attrice non protagonista
Lupita Nyong'o - 12 anni schiavo (12 Years a Slave)
Sally Hawkins - Blue Jasmine
Jennifer Lawrence - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Julia Roberts - I segreti di Osage County (August: Osage County)
June Squibb - Nebraska
Migliore sceneggiatura originale
Spike Jonze - Lei (Her)
David O. Russell e Eric Warren Singer - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Woody Allen - Blue Jasmine
Craig Borten e Melisa Wallack - Dallas Buyers Club
Bob Nelson - Nebraska
Migliore sceneggiatura non originale
John Ridley - 12 anni schiavo
Richard Linklater, Julie Delpy e Ethan Hawke - Before Midnight
Billy Ray - Captain Phillips - Attacco in mare aperto
Steve Coogan e Jeff Pope - Philomena
Terence Winter - The Wolf of Wall Street
Miglior film straniero
La grande bellezza, regia di Paolo Sorrentino (Italia)
Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown), regia di Felix Van Groeningen (Belgio)
Il sospetto (Jagten), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
The Missing Picture, regia di Rithy Panh (Cambogia)
Omar, regia di Hany Abu-Assad (Palestina)
Miglior film d'animazione
Frozen - Il regno di ghiaccio (Frozen), regia di Chris Buck e Jennifer Lee
I Croods (The Croods), regia di Kirk De Micco e Chris Sanders
Cattivissimo me 2 (Despicable Me 2), regia di Pierre Coffin e Chris Renaud
Ernest & Celestine, regia di Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner
Kaze tachinu, regia di Hayao Miyazaki
Migliore fotografia
Emmanuel Lubezki - Gravity
Philippe Le Sourd - The Grandmaster
Bruno Delbonnel - A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis)
Phedon Papamichael - Nebraska
Roger Deakins - Prisoners
Miglior scenografia
Catherine Martin e Beverley Dunn - Il grande Gatsby (The great Gatsby)
Judy Becker e Heather Loeffler - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Andy Nicholson, Rosie Goodwin e Joanne Woollard - Gravity
K.K. Barrett e Gene Serdena - Lei (Her)
Adam Stockhausen e Alice Baker - 12 anni schiavo (12 years a slave)
Miglior montaggio
Alfonso Cuarón e Mark Sanger - Gravity
Jay Cassidy, Crispin Struthers e Alan Baumgarten - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
Christopher Rouse - Captain Phillips - Attacco in mare aperto (Captain Phillips)
John Mac McMurphy e Martin Pensa - Dallas Buyers Club
Joe Walker - 12 anni schiavo (12 years a slave)
Migliore colonna sonora
Steven Price - Gravity
Win Butler e Owen Pallett - Lei (Her)
Alexandre Desplat - Philomena
Thomas Newman - Saving Mr. Banks
John Williams - Storia di una ladra di libri (The Book Thief)
Migliore canzone
Let it Go, musica e parole di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez - Frozen - Il regno di ghiaccio
Happy, musica e parole di Pharrell Williams - Cattivissimo me 2 (Despicable Me 2)
The Moon Song, musica e parole di Karen O e Spike Jonze - Lei (Her)
Ordinary Love, musica e parole di Paul Hewson, David Evans, Adam Clayton, Larry Mullen e Paul Hewson - Mandela: Long Walk to Freedom
Migliori effetti speciali
Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk e Neil Corbould - Gravity
Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton e Eric Reynolds - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Roger Guyett, Patrick Tubach, Ben Grossmann e Burt Dalton - Into Darkness - Star Trek
Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash e Dan Sudick - Iron Man 3
Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams e John Frazier - The Lone Ranger
Miglior sonoro
Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro - Gravity
Chris Burdon, Mark Taylor, Mike Prestwood Smith e Chris Munro - Captain Phillips - Attacco in mare aperto (Captain Phillips)
Skip Lievsay, Greg Orloff e Peter F. Kurland - A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis)
Christopher Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick e Tony Johnson - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Andy Koyama, Beau Borders e David Brownlow - Lone Survivor
Miglior montaggio sonoro
Glenn Freemantle - Gravity
Steve Boeddeker e Richard Hymns - All Is Lost
Oliver Tarney - Captain Phillips - Attacco in mare aperto (Captain Phillips)
Brent Burge - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Wylie Stateman - Lone Survivor
Migliori costumi
Catherine Martin - Il grande Gatsby (The great Gatsby)
Michael Wilkinson - American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle)
William Chang Suk Ping - The Grandmaster
Michael O'Connor - The Invisible Woman
Patricia Norris - 12 anni schiavo (12 years a Slave)
Miglior trucco e acconciatura
Adruitha Lee e Robin Mathews - Dallas Buyers Club
Stephen Prouty - Jackass Presents: Bad Grandpa
Joel Harlow e Gloria Pasqua-Casny - The Lone Ranger
Miglior documentario
20 Feet from Stardom, regia di Morgan Neville
The Act of Killing, regia di Joshua Oppenheimer e Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer, regia di Zachary Heinzerling e Lydia Dean Pilcher
Dirty Wars, regia di Richard Rowley e Jeremy Scahill
The Square, regia di Jehane Noujaim e Karim Amer
Miglior cortometraggio documentario
The Lady in Number 6: Music Saved My Life, regia di Malcolm Clarke e Nicholas Reed
CaveDigger, regia di Jeffrey Karoff
Facing Fear, regia di Jason Cohen
Karama Has No Walls, regia di Sara Ishaq
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall, regia di Edgar Barens
Miglior cortometraggio
Helium, regia di Anders Walter e Kim Magnusson
Aquel No Era Yo (That Wasn’t Me), regia di Esteban Crespo
Avant Que De Tout Perdre (Just Before Losing Everything), regia di Xavier Legrand e Alexandre Gavras
Pitääkö Mun Kaikki Hoitaa? (Do I Have to Take Care of Everything?), regia di Selma Vilhunen e Kirsikka Saari
The Voorman Problem, regia di Mark Gill e Baldwin Li
Miglior cortometraggio d'animazione
Mr. Hublot, regia di Laurent Witz e Alexandre Espigares
Feral, regia di Daniel Sousa e Dan Golden
Possessions, regia di Shuhei Morita
Room on the Broom, regia di Max Lang e Jan Lachauer
Tutti in scena! (Get a Horse!), regia di Lauren MacMullan e Dorothy McKim