Una veloce carrellata, lasciando da parte le proiezioni esplicitamente per bambini o adolescenti. La prima piccola retrospettiva vedrà ospite Sylvain Chomet, noto per i film d'animazione Appuntamento a Belleville e L'illusionista, la cui filmografia va dal corto La vieille dame et les pigeons al nuovo lungometraggio, il primo non animato, dal titolo Attila Marcel, da poco uscito in Francia: protagonista è un trentenne che vive con due zie (una è impersonata da Bernadette Lafont, al suo ultimo film) che lo vorrebbero pianista, prima che l'incontro con un'inquilina gli cambi la vita. La seconda retrospettiva è dedicata a Luc Jacquet, biologo e regista di documentari divulgativi sulla natura, che presenterà l'anteprima de Il était une fȏret, anch'esso uscito da poco nelle sale d'Oltralpe, incentrato sulle foreste pluviali e girato in Perù e Gabon. Ospiti italiani saranno Daniele Gaglianone, che presenterà La mia classe, già passato a Venezia, con Valerio Mastandrea maestro di italiano per stranieri, tra realtà, finzione e cinema nel cinema, e Stefano Rulli, a cui verrà assegnata quest'anno la Targa Città di Torino-Sottodiciotto Filmfestival e di cui sarà riproposto il documentario sul figlio autistico Un silenzio particolare.
Notevole, sulla carta, la sezione “Inedite visioni”. Edgar Reitz sarà al festival per presentare il quarto capitolo della sua saga Heimat, dal titolo internazionale Home from Home-Chronicle of a Vision, una sorta di prequel ambientato a metà XIX secolo. Altra anteprima d'autore è Our Sunhi di Hong Sang-soo, pardo per la miglior regia a Locarno, sugli incontri maschili di una giovane laureata. All'interno di un focus sui vampiri, spicca l'ultimo film di Neil Jordan, Byzantium, con Gemma Arterton e Saoirse Ronan vampire in fuga che si legano a due uomini diversi e nascondono un segreto.
In programma anche Short Term 12 di Destin Cretton, passato e premiato anche a Locarno, protagonista una ragazza che lavora in un centro di accoglienza per adolescenti, messa in crisi da una nuova arrivata; l'inglese The Selfish Giant di Clio Barnard, da Cannes, su due amici ragazzini che si legano a un robivecchi con conseguenze drammatiche; Starred Up di David Mackenzie, film carcerario che si annuncia duro, sulla vita difficile di un adolescente dietro le sbarre; Il superstite (For Those in Peril), dalla Semaine de la Critique di Cannes, con un ragazzo emarginato, a causa di un incidente, dalla sua comunità in Scozia, che parte alla ricerca del fratello; Mother, I Love You di Janis Nords, rappresentante della Lettonia per gli Oscar, col suo adolescente ribelle e solo che scappa di casa e si lega a una prostituta; Burning Bush di Agnieszka Holland, produzione televisiva portabandiera della Repubblica Ceca nella corsa agli Oscar, sugli eventi che seguirono al suicidio, per protesta contro l'occupazione sovietica, dello studente universitario Jan Palach a Praga; Eastern Boys di Robin Campillo, premio Orizzonti a Venezia, storia di giovani apparenti marchettari a Parigi, nella cui rete cade un quarantenne.
Ancora, nella stessa sezione, i documentari Pussy Riot: a Punk Prayer, di imminente uscita, premio speciale della giuria al Sundance; Valentine Road, sul caso di un omicidio omofobo fra compagni di classe accaduto pochi anni fa in California; Teenage di Matt Wolf, sull'evoluzione del concetto di “adolescente”, con nomi noti coinvolti (prodotto da Jason Schwartzman, co-scritto dal critico musicale Jon Savage, con Jena Malone nel cast).
Il documentario francese Ray Harryhausen: Special Effects Titan è l'omaggio previsto al compianto effettista, con interviste a lui e a molti registi, come Spielberg, Landis e Gilliam. Sarà seguito da una proiezione de Il risveglio del dinosauro. Chiude il festival la proiezione di Nosferatu il vampiro di Murnau, presentato nella versione appena restaurata e con un nuovo accompagnamento sonoro.
Alessio Vacchi
Sezione di riferimento: News
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