Viavattene e il co-sceneggiatore e direttore della fotografia Emiliano Ranzani, contattati, hanno dichiarato: “È semplicemente assurdo che un cortometraggio horror, selezionato da un festival horror, destinato ad un pubblico di appassionati di horror, sia stato bandito dall’intero suolo australiano per non si sa quali motivi, pregiudicandone qualsiasi proiezione futura. Sia noi autori, sia il direttore del festival abbiamo chiesto spiegazioni all’Australian Classification Board, ma manca ancora all’appello un’esaustiva risposta. È un atto di prepotenza che priva un adulto e consapevole spettatore (che si reca al festival presumibilmente dopo aver letto il programma) di decidere cosa vedere. Pertanto va condannato”.
Alessio Vacchi
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