Invece, purtroppo, non accadrà niente di tutto ciò, perché ci sono persone che a tanti anni di distanza continuano a non trovare niente di meglio da fare che riportare a galla eventi accaduti in un passato ormai lontano, fregandosene della libertà artistica e della passione degli spettatori. L'imminente arrivo di Polanski a Locarno è stato accolto da dubbi e polemiche da parte di alcuni giornalisti e politici locali, in nome di questioni morali ormai vetuste e francamente ridicole; così, alla fine, il regista ha deciso di rinunciare.
Ecco il comunicato con le parole di Polanski: “Cari amici, mi dispiace dovervi comunicare che dopo aver constatato che la mia apparizione al Festival di Locarno avrebbe potuto provocare tensioni e controversie da parte di persone contrarie alla mia presenza, ma di cui rispetto le opinioni, ho deciso a malincuore di rinunciare a parteciparvi. Mi rattrista sinceramente deludere le vostre aspettative. Roman Polanski”.
Questa la reazione ufficiale dei rappresentanti della kermesse: "Oggi il Festival subisce un contraccolpo. Non possiamo che rispettare la decisione di Roman Polanski, determinata da interferenze nelle scelte artistiche del Festival che continuiamo a considerare inaccettabili. Ci rattrista che il pubblico del Festival venga così privato di un’importante occasione di arricchimento culturale. Il Festival del film Locarno crede fermamente nel principio della libertà artistica. Nella sua lunga storia ha sempre saputo affermare questo concetto fondamentale, a dispetto di qualsiasi tentativo di ingerenza e pressione. E continuerà a farne la sua ragione d’essere."
Infine, le dichiarazioni del direttore artistico Carlo Chatrian: "Dopo vari giorni di pioggia, oggi a Locarno splende il sole, ma per me è la giornata più scura da quando mi è stato chiesto di dirigere il Festival. La decisione di Roman Polanski di rinunciare al mio invito mi rattrista enormemente.
Oggi sono triste perché il pubblico del Festival del film Locarno sarà privato dell’incontro con uno straordinario artista, che aveva abbracciato la nostra proposta di tenere un’unica lezione di cinema. Sono triste perché il pubblico della Piazza Grande non potrà salutare un maestro del cinema. Sono triste perché quell’idea di Festival come luogo di incontro e di discussione subisce oggi un duro contraccolpo.
Ho il massimo rispetto per la libertà di espressione di ognuno e mi sono dato l’obbligo di ascoltare ogni critica con la giusta attenzione. Ritengo però che questa volta, alcune posizioni abbiano oltrepassato il limite e, attraverso la violenza verbale e la manipolazione della realtà, siano diventate un inaccettabile attacco alla dignità della persona. Capisco e rispetto la decisione di Roman Polanski.
Spero davvero che questa mancata questione d’accrescimento non suoni come una vittoria di chi intende imbrigliare il Festival ma diventi una piattaforma per rilanciarlo come spazio di libertà e luogo di accoglienza."
Noi, che su Orizzonti di Gloria da sempre poniamo la libertà come principio assoluto e imprescindibile, non possiamo che allinearci pienamente con il pensiero degli organizzatori.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: News