L'istruttore, Simon (un grandioso Vincent Lindon), è un uomo brusco e poco empatico. Ha appena divorziato dalla moglie e la sua vita pare giunta a un punto morto. Se, in un primo momento, Simon mantiene una fredda distanza dall'adolescente, con il passare dei giorni cambia atteggiamento e decide di aiutarlo. La svolta avviene dopo un casuale incontro in un supermercato con l'ex moglie Marion (Audrey Dana): all'uscita un controllore blocca due profughi che chiedono di entrare per comprare da mangiare. Marion, da sempre impegnata nel volontariato, si infuria, mentre Simon non apre bocca. Quando l'accompagna alla macchina la donna gli fa notare: “Lo sai che significa iniziare a non far entrare più la gente nei negozi? O vuoi che ti compri un libro di storia?”.
Quella stessa sera, mentre vaga in macchina per le vie di Calais, Simon incrocia Bilal e un amico che vagano a piedi senza un posto dove dormire. Allora li invita a casa per mangiare un boccone e dormire su un vero letto, anche se li avverte che sarà soltanto per una notte. Ma poi i giorni passano e i ragazzi restano. L'uomo rischia un'incriminazione per aver favorito l'immigrazione clandestina, tuttavia sembra non preoccuparsi della faccenda (anzi, continua ad allenare Bilal in piscina e in spiaggia, regalandogli persino una muta). Perché, aiutandolo, dà una mano pure a se stesso. Il coraggio di un diciassettenne, poco più che bambino lontano migliaia di chilometri dalla famiglia, costringe l'istruttore di nuoto a fare i conti con un'apatia e un'indifferenza di lunga data. La realizzazione del sogno del giovane curdo rappresenta quindi per Simon pure un modo per riscattarsi agli occhi di Marion. “Lo sai perché vuole attraversare? Perché vuole rivedere la sua ragazza. Si è fatto quattromila chilometri a piedi e ora vuole attraversare La Manica a nuoto. Io non ho saputo neanche attraversare la strada per fermarti”, le confessa ammirato durante un appuntamento.
Gli eventi purtroppo precipitano quando Mina, disperata, telefona dall’Inghilterra per annunciare l’imminente matrimonio combinato dal padre e Bilal affronta l’impresa della traversata per bloccare le nozze. Impossibile comunque proseguire oltre senza rivelare un finale di rara bellezza.
Welcome, uno dei migliori film del francese Philippe Lioret, è un’opera del 2009 di sorprendente attualità. Campione d’incassi in patria, denuncia i risvolti sconcertanti di una legge che punisce i cittadini che ospitano i migranti, una norma miope di fronte a un fenomeno che allora non aveva ancora raggiunto le tragiche dimensioni odierne. Pur sensibile all’argomento, Lioret non cede alla retorica e preferisce focalizzare la narrazione sugli aspetti privati delle vite di Simon e Bilal, raccontando la nascita di un’amicizia tra due esseri umani che nulla hanno in comune, ma che, passo dopo passo, imparano a conoscersi e a rispettarsi. L’acqua è l’elemento che li unisce e li rende simili, ugualmente deboli al cospetto della potenza del mare.
Bilal restituisce a Simon un’umanità perduta nello squallore della mediocrità, mentre l’istruttore di nuoto infonde nel ragazzo la convinzione di “potercela fare”. Sullo sfondo, una Calais grigia e una Francia sospettosa, tutt’altro che civile e vittima della paura nei confronti del diverso. Una paura che si avversa con la delazione e l’aggressione, seppure meramente verbale, come il vicino di casa che denuncia Simon alle autorità, oppure come fa Simon stesso, tacendo e fingendo di non vedere. Lioret, profeta in patria e non soltanto, svela l’ipocrisia di un’Europa che si definisce tollerante sulla carta, ma che permette all’interno dei suoi confini il pericoloso proliferare di diseguaglianze e ingiustizie.
In onda Sabato 10 dicembre, alle ore 15.20, su TV2000.
Serena Casagrande
Sezione di riferimento: Film in Tv
Altri film con Vincent Lindon recensiti su ODG: La loi du marché Pour Elle Quelques heures de printemps
Les Salauds Journal d'une femme de chambre
Scheda tecnica
Titolo originale: Welcome
Anno: 2009
Regia: Philippe Lioret
Sceneggiatura: Philippe Lioret, Emmanuel Courcol, Olivier Adam, Serge Frydman
Fotografia: Laurent Dailland
Montaggio: Andréa Sedlackova
Musica: Nicola Piovani
Durata: 110'
Attori: Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi