In un primo tempo, nella mente del giovane cineasta francese, il film in questione sarebbe dovuto essere un cortometraggio di circa venti minuti, intitolato La fugue d'Antoine e ambientato durante la seconda guerra mondiale. Gli eccessivi costi necessari per ottenere scenografie e costumi relativi al periodo bellico spinsero però Truffaut verso un'altra direzione, e fu così che il racconto di Antoine mise le sue radici nella contemporaneità. La sceneggiatura venne scritta in collaborazione con Marcel Moussy, ex insegnante e autore televisivo, dando vita a un capolavoro indimenticabile, interpretato dal debuttante Jean-Pierre Léaud, quattordicenne che si era recato a Parigi all'insaputa dei genitori per partecipare ai provini, e che da lì avrebbe instaurato uno straordinario e lunghissimo legame con il suo mentore.
Oggi, a trent'anni di distanza dalla morte di Truffaut, I 400 colpi torna al cinema, in una versione restaurata da Mk2 e distribuita dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con BIM; una splendida occasione per rivedere su grande schermo un film capace di regalare ancora oggi infinite emozioni.
Alessio Gradogna
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