Con i romanzi di genere, per quanto ricchi di sfaccettature, lo sceneggiatore corre sempre il pericolo di puntare sull’intreccio thriller, favorendo l’azione e rinunciando all’introspezione. Qui, al contrario, Brian Helgeland (capace di alternare opere come L.A.Confidential a prodotti di totale divertissement come Il destino di un cavaliere) tiene tutto in piedi: storia, personaggi, ambientazione, pesando dialoghi e descrizione così come aveva fatto Lehane.
Nella periferia di Boston del 1975, Jimmy, Dave e Sean sono tre amici nemmeno adolescenti che giocano in strada. In una giornata come tante, una berlina scura accosta di lato al marciapiede. Due uomini obbligano Dave a salire in auto. Il bambino rapito tornerà a casa quattro giorni dopo, portando con sé il silenzio degli orrori subiti, solo silenziosamente suggeriti.
Oggi, Jimmy (Sean Penn), Sean (Kevin Bacon) e Dave (Tim Robbins) vivono esistenze indipendenti, ma restano legati dall’evento che ne ha intrecciato i destini venticinque anni prima. Nel presente sono tre uomini – un boss, un poliziotto e un invisibile - che dovranno scontrarsi ancora quando la figlia del primo verrà trovata uccisa. Il quartiere è in subbuglio. Qualcuno dovrà pagare.
Clint Eastwood costruisce, attorno a ciascuno dei protagonisti, un universo familiare ed emozionale che influisce, giudica e pregiudica azioni e comportamenti dei personaggi. Pur essendo strette figure nello sfondo, Annabelle (Laura Linney) e Celeste (Marcia Gay Harden), le mogli di Jimmy e Dave, fanno parte di questo dramma collettivo che prende sempre di più i caratteri di un’opera shakespeariana man mano che l’intreccio giallo si svolge e la ricerca dell’assassino diventa una simbolica caccia al mostro. Il sospetto avvelena anche gli innocenti, mentre i personaggi tentano disperatamente di dare forma al male all’ombra della colpa, del dolore, del sacrificio.
Mystic river sembra utilizzare le convenzioni di genere per proporre un ritratto profondo, netto e spietato sulle dinamiche che guidano le azioni di una piccola comunità, stretta e sconvolta dall’evento delittuoso, traumatico perché colpisce una giovane vita e perché si consuma dentro una quotidianità accettata e trasparente. Ecco allora che la natura umana si rivela, le emozioni esplodono e con esse la rabbia di dare pace ai propri fantasmi, a qualsiasi costo.
Clint Eastwood ha il tocco magico con i suoi attori, da sempre. Qui tocca l’accordo perfetto che fa volare Sean Penn verso il suo primo Oscar. Penn è uno che non ha mezze misure interpretative, ma in questo caso il suo stile si sposa perfettamente con gli eccessi di Jimmy, il “re” del quartiere, tutto famiglia e tradizioni da mafia di quart’ordine, tanto cuore e immediatezza da essere sottilmente gestito dalla sua lady Macbeth, Annabelle, la regina. A Laura Linney serve un monologo per garantirsi una nomination, ma a Penn basta un urlo straziato (da ascoltare rigorosamente in originale) per vincere la statuetta. Eppure, in totale contrasto con la sua debordante performance, è Tim Robbins la vera star: pone lo spettatore di fronte a una sfera di emozioni contrastanti e contrapposte, tiene il film sul filo della tensione, ci obbliga a provare per Dave un misto di partecipazione, odio e compassione per la vittima-carnefice, il predestinato che assume su di sé la colpa di ogni male.
Non fosse capitato proprio nell’anno de Il signore degli anelli – Il ritorno del re, nel 2003 Mystic River avrebbe forse vinto in tutte le categorie, mentre si è dovuto accontentare di due premi per gli attori. Il 2004 è stato l’anno dello straordinario Million Dollar Baby, ma l’epica tragica di Mystic River ne ha aperto in qualche modo il sentiero.
In onda su Iris (digitale terrestre), lunedì 22 aprile, ore 21.10
Francesca Borrione
Sezione di riferimento: Film in Tv
Scheda tecnica
Titolo originale: Mystic River
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Brian Helgeland (dal romanzo di Dennis Lehane)
Fotografia: Tom Stern
Musiche: Clint Eastwood, Kyle Eastwood.
Uscita in Italia: 24 ottobre 2003
Durata: 137'
Attori: Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Laura Linney, Marcia Gay Harden.
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