Sono trascorsi sette anni. Zidao, Xiaofeng e Bijue sono diventati adulti. Il primo è un tassista dai modi bruschi; Bijue, menomato a causa di un incidente accaduto durante la fuga, vive in un isolotto con dei pescatori; Xiaofeng si è arruolato in polizia. Il peso della colpa li ha uniti in un legame indissolubile e il bisogno di redenzione li ha spinti all'adozione di una bambina gravemente malata.
Un giorno arriva alla stazione di polizia un nuovo dirigente, Yi Guchun (Duan Yihong), detective dotato di ottimo intuito, astuzia e perseveranza. È deciso a risolvere il suo primo caso, l'omicidio di cinque persone e uno stupro avvenuti nei dintorni sette anni prima. Yi capisce che Xiaofeng nasconde qualcosa e inizia a tenerlo d'occhio. La situazione si complica ancor di più quando la sorella di Yi conosce per caso Zidao e finisce per innamorarsene (ricambiata) e la ragazzina adottata viene ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico urgente. Il castello di carte messo in piedi dai tre amici si sfracella miseramente ai loro piedi. Coinvolti e travolti dai sentimenti, stanchi di continuare a mentire, Xiaofeng e Zidao si tradiscono, forse volutamente. Ma non rinunciano alla loro ultima occasione di riscatto con il tentativo disperato di offrire alla loro “figlia” adottiva un futuro sicuro e spensierato.
Nonostante qualche buco nella sceneggiatura, con The Dead End Cao Baoping dipinge un intelligente spaccato della Cina contemporanea, affrontando il tabù dell'omosessualità, che di rado viene mostrato con modalità tanto esplicite dai registi suoi connazionali, e la questione della pena di morte (agghiacciante in proposito la sequenza dell'esecuzione di una pena capitale). Ciò che va oltre i confini cinesi è però la tragedia della condizione umana, per la quale ogni individuo è costretto a ospitare dentro di sé una natura malvagia, diabolica, che egli non sempre riesce, o desidera, tenere sotto controllo.
L'autore non formula giudizi, non assolve né condanna. “L'essere umano non è né buono né cattivo”, dice Xiaofeng a Yi. Ed è per questo che in The Dead End non ci sono in ultima istanza né vincitori né vinti: le certezze in conclusione non sembrano più tali, e la giusta punizione pare un po' meno giusta.
Serena Casagrande
Sezione di riferimento: Cinema dal mondo
Scheda tecnica
Titolo originale: Lièrì zhuó xīn
Anno: 2015
Regia: Cao Baoping
Sceneggiatura: Cao Baoping, Mia Jiao.
Fotografia: Luo Pan
Montaggio: Cao Baoping, Li Yongyi.
Musica: Bai Shui
Durata: 139'
Interpreti principali: Deng Chao, Guo Tao, Wang Luodan, Duan Yihong, Gao Hu.