Imprigionati dal conte con l'intento di succhiar loro il sangue e di tramutarli in creature immortali, raggiungeranno tuttavia il fine sperato, fuggendo dal castello con la ragazza. La strampalata evasione non sancirà però il successo della missione poiché Sarah, oramai contagiata, non tarderà a vampirizzare l'infatuato Alfred mordendolo sul collo a tradimento, mentre l'ignaro professor Abronsius guida il calesse che li condurrà in paese. “Quella notte, fuggendo dalla Transilvania, il professor Abronsius non si rese conto che stava portando con sé proprio quel male che voleva distruggere. Grazie a lui il male riuscirà così a propagarsi in tutto il mondo” narra la voce fuori campo, strappando il sorriso conclusivo appena prima dei titoli di coda.
Dopo Il coltello nell'acqua, Repulsion e Cul de sac Polanski si concede una tregua realizzando un esilarante tributo alla cinematografia di genere. Per favore, non mordermi sul collo fonde con intelligenza brivido e humour, parodiando scene memorabili della filmografia vampirica e omaggiandone i mostri sacri (Carl Theodor Dreyer, Christopher Lee, Bela Lugosi). Il cineasta confeziona una fiaba gotica, si diverte a mischiare le carte in tavola e gioca con lo spettatore, alternando sequenze non prive di tensione a gustosissimi episodi di una comicità grottesca e demenziale. Il merito è anche della recitazione dello stesso Polanski e di MacGowran, impeccabili nei panni di Alfred e del professor Abronsius, e di una meravigliosa Sharon Tate, all'epoca compagna e successivamente moglie del regista.
La fotografia di Douglas Slocombe, la scenografia di Wilfred Shingleton e le musiche di Krysztof Komeda (che morirà nel 1969, anno in cui perderà la vita pure la Tate) contribuiscono a plasmare alla perfezione il clima a metà strada tra l'horror e il fantastico che caratterizza la pellicola. Non da ultimo, lo spettacolare scenario innevato delle Dolomiti rievoca degnamente le atmosfere magiche e gli elementi paesaggisti tipici di un villaggio “stregato” sperduto tra i monti. Soggetto e sceneggiatura sono scritti a quattro mani da Roman Polanski e Gérard Brach.
Memorabile l'episodio del ballo al castello, durante il quale il professor Abronsius ed Alfred cercano di sfuggire a Von Krolock mescolandosi ai vampiri presenti: unici tra tutti gli ospiti a veder riflessa la propria immagine nello specchio della sala, saranno smascherati. Uno stratagemma solitamente utilizzato per portare allo scoperto i succhiatori di sangue fa sì che due esseri umani si tradiscano: così il tema della diversità viene analizzato sotto un'ottica rovesciata, dato che i mostri, gli anormali, in questo caso sono i mortali.
The Fearless Vampire Killers, or Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck è il titolo con il quale il film uscì nelle sale americane, al posto dell’originale e più cupo Dance of Vampires. Una curiosità: il nome di Polanski non compare tra quello degli attori citati nella locandina.
Serena Casagrande
Sezione di riferimento: Special Roman Polanski
Scheda tecnica
Titolo originale: The Fearless Vampire Killers, or Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck.
Anno: GB, Usa 1967
Regia: Roman Polanski
Soggetto e sceneggiatura: Gérard Brach, Roman Polanski.
Fotografia: Douglas Slocombe
Scenografia: Wilfred Shingleton
Musiche: Krysztof Komeda
Durata: 107'
Attori principali: Jack MacGowran, Roman Polanski, Sharon Tate, Alfie Bass, Ferdy Mayne, Jessie Robins