Gabrielle è affetta dalla sindrome di Williams-Beuren, una malattia genetica che non le impedisce di vivere, sognare, amare. La ragazza possiede un talento innato per la musica, e cantando nel coro del centro ricreativo che ospita lei e altre persone parzialmente disabili trova tranquillità e soddisfazioni. A un certo punto si innamora (ricambiata) di Martin, compagno nel coro; Gabrielle vorrebbe esprimere pienamente il proprio sentimento, sia dal punto di vista emotivo che fisico, ma la madre di lui per un eccessivo senso di protezione ostacola il rapporto, nel timore che il figlio (anch'egli vittima di un ritardo mentale) non sia pronto per un'esperienza di questo genere.
Gabrielle lotta per potergli rimanere accanto, e al contempo esprime con forza all'adorata sorella, in procinto di partire per l'Africa, il desiderio di avere un appartamento tutto per sé, per dimostrare la propria indipendenza e libertà di donna. Gli ostacoli non saranno di poco conto, ma la sua caparbietà d'animo la porterà a sconfiggere i dubbi, abbattere le barriere e ottenere un po' alla volta tante conquiste fondamentali.
Presentato in anteprima mondiale a Locarno 66, davanti all'immenso pubblico di Piazza Grande, il film della canadese Louise Archambault ha saputo emozionare la platea, tanto da raccogliere una meritatissima standing ovation al termine della proiezione. La regista, in conferenza stampa, ha spiegato di aver compiuto lunghe ricerche per sviluppare il suo racconto, frequentando per molto tempo i centri di accoglienza dislocati nel Canada francofono, osservando nei minimi particolari la quotidianità degli ospiti, dialogando con i ragazzi e i loro genitori per capire come vivono queste complesse situazioni. Invece di scritturare attori professionisti ha preferito affidarsi a persone reali, per preservare la freschezza e la spontaneità del racconto, trovando i suoi perfetti interpreti nell'incontro con Alexandre Landry e con la splendida Gabrielle Marion-Rivard, che ha saputo portare la sua vera vita all'interno della messinscena.
A metà tra finzione e realismo, documentario e creazione artistica, il film della Archambault stupisce per equilibrio, sensibilità, acume, delicatezza, riuscendo a descrivere con piena efficacia gli stati d'animo di questi esseri umani pronti a sfidare le incertezze e le paure di chi li circonda, per urlare al mondo il diritto di essere trattati con rispetto e normalità, e di poter godere i sentimenti che li sovrastano senza alcuna preclusione derivata dalla loro parziale disabilità.
Il ritratto della straordinaria protagonista, il cui sorriso penetra nel cuore per non uscirne più, è un commovente mix di purezza, candore, fragilità, determinatezza, genuinità, fierezza; un quadro intenso, ricco di sfumature, privo di pietismo e melensa retorica. La sua lotta per la vita è accompagnata da numerosi e irresistibili momenti canori dedicati alle prove del coro, che approdano a un magnifico concerto conclusivo in cui i ragazzi si esibiscono con il brano "Ordinaire" (più che un titolo, una dichiarazione d'intenti) insieme al famoso cantautore e attore quebecchese Robert Charlebois. In quel momento la musica travalica i confini dello schermo, per espandere oltre l'infinito le proprie melodie intrise di speranza e tenerezza.
Gabrielle diventa così un meraviglioso inno alla vita, all'amore, alla gioia; un lungo abbraccio per il quale è impossibile non cedere a lacrime colorate di felicità. Un film raro, preziosissimo, indimenticabile.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Locarno, Film al cinema
Scheda tecnica
Regia: Louise Archambault
Attori: Gabrielle Marion-Rivard, Mélissa Désormeaux-Poulin, Alexandre Landry
Fotografia: Mathieu Laverdière
Musiche: François Lafontaine
Sceneggiatura: Louise Archambault
Montaggio: Richard Comeau
Anno: 2013
Durata: 102'
Uscita italiana: 12 giugno 2014
Gabrielle lotta per potergli rimanere accanto, e al contempo esprime con forza all'adorata sorella, in procinto di partire per l'Africa, il desiderio di avere un appartamento tutto per sé, per dimostrare la propria indipendenza e libertà di donna. Gli ostacoli non saranno di poco conto, ma la sua caparbietà d'animo la porterà a sconfiggere i dubbi, abbattere le barriere e ottenere un po' alla volta tante conquiste fondamentali.
Presentato in anteprima mondiale a Locarno 66, davanti all'immenso pubblico di Piazza Grande, il film della canadese Louise Archambault ha saputo emozionare la platea, tanto da raccogliere una meritatissima standing ovation al termine della proiezione. La regista, in conferenza stampa, ha spiegato di aver compiuto lunghe ricerche per sviluppare il suo racconto, frequentando per molto tempo i centri di accoglienza dislocati nel Canada francofono, osservando nei minimi particolari la quotidianità degli ospiti, dialogando con i ragazzi e i loro genitori per capire come vivono queste complesse situazioni. Invece di scritturare attori professionisti ha preferito affidarsi a persone reali, per preservare la freschezza e la spontaneità del racconto, trovando i suoi perfetti interpreti nell'incontro con Alexandre Landry e con la splendida Gabrielle Marion-Rivard, che ha saputo portare la sua vera vita all'interno della messinscena.
A metà tra finzione e realismo, documentario e creazione artistica, il film della Archambault stupisce per equilibrio, sensibilità, acume, delicatezza, riuscendo a descrivere con piena efficacia gli stati d'animo di questi esseri umani pronti a sfidare le incertezze e le paure di chi li circonda, per urlare al mondo il diritto di essere trattati con rispetto e normalità, e di poter godere i sentimenti che li sovrastano senza alcuna preclusione derivata dalla loro parziale disabilità.
Il ritratto della straordinaria protagonista, il cui sorriso penetra nel cuore per non uscirne più, è un commovente mix di purezza, candore, fragilità, determinatezza, genuinità, fierezza; un quadro intenso, ricco di sfumature, privo di pietismo e melensa retorica. La sua lotta per la vita è accompagnata da numerosi e irresistibili momenti canori dedicati alle prove del coro, che approdano a un magnifico concerto conclusivo in cui i ragazzi si esibiscono con il brano "Ordinaire" (più che un titolo, una dichiarazione d'intenti) insieme al famoso cantautore e attore quebecchese Robert Charlebois. In quel momento la musica travalica i confini dello schermo, per espandere oltre l'infinito le proprie melodie intrise di speranza e tenerezza.
Gabrielle diventa così un meraviglioso inno alla vita, all'amore, alla gioia; un lungo abbraccio per il quale è impossibile non cedere a lacrime colorate di felicità. Un film raro, preziosissimo, indimenticabile.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Locarno, Film al cinema
Scheda tecnica
Regia: Louise Archambault
Attori: Gabrielle Marion-Rivard, Mélissa Désormeaux-Poulin, Alexandre Landry
Fotografia: Mathieu Laverdière
Musiche: François Lafontaine
Sceneggiatura: Louise Archambault
Montaggio: Richard Comeau
Anno: 2013
Durata: 102'
Uscita italiana: 12 giugno 2014
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