All'alba del 2013, si può ancora fare un film che sembra uscito dalla Nouvelle Vague senza apparire fuori tempo massimo? Certo, si può, a patto che dietro alla macchina da presa ci sia un autore che abbia idee, intelligenza, umiltà e la giusta sensibilità. Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli, perché Sébastien Betbeder di tocco ne ha da vendere, come già avevamo avuto modo di appurare lo scorso anno con il notevole Les nuits avec Théodore, presentato sempre a Torino.
Allora ecco 2 Automnes 3 Hivers, promosso stavolta al concorso ufficiale; un film che riesce a riportarci indietro, all'epoca delle insistite voci fuori campo, per raccontarci con volontà e passione il percorso di crescita di un trentenne a caccia di una propria strada nella vita.
Lui è Arman, impersonificato dal bravo Vincent Macaigne; espressione perennemente stordita e un po' ebete, sempre meno capelli in testa, lavori saltuari, case prestate dagli amici, valigie sempre pronte, corse nel parco, birre in compagnia, zero risparmi, tanti buoni propositi e pochissime certezze; una vita da eterno adolescente vagabondo smarrito tra le vie di Parigi, perlomeno sino a quando davanti a lui appare l'intrigante Amélie e il sentimento esplode. Qualche settimana dopo Arman, con parecchia goffaggine e prendendosi una coltellata, salva la ragazza da un'aggressione; da quel momento il rapporto tra i due nasce, si solidifica e matura. Passano i mesi e le stagioni, la relazione attraversa momenti di dura crisi e prova a ricomporsi. In parallelo Benjamin, il miglior amico di Arman, viene colpito da un ictus; a seguito di un lungo periodo di riabilitazione riesce però a riprendersi, e trova pure lui l'amore legandosi a un'ortofonista.
Così i personaggi principali del film diventano quattro, e le loro microstorie si alternano e si incrociano in piccole sequenze accompagnate da didascalie che scandiscono lo scorrere del tempo; gli attori ci guardano negli occhi, ci parlano, ci raccontano in prima persona gli accadimenti, anticipano le immagini che stiamo per vedere, le descrivono, le smitizzano, senza filtri né barriere, come fossero nostri amici da sempre. L'empatia si spreca, la vicinanza emotiva ci trafigge, il senso di comunione e appartenenza ci conquista, il meccanismo si reitera e funziona: 2 Automnes 3 Hivers parla di noi e con noi, attraverso lievi profumi truffautiani che guardano al passato rotolandosi nel presente, rispettosi di una tradizione omaggiata con freschezza e arguzia, in maniera non troppo dissimile da come è solita fare anche la nostra adorata Valérie Donzelli.
Il mondo filmico di Betdeber è questo, lo avevamo già intuito e qui ne abbiamo la netta conferma: un panorama di figurine in miniatura, fragili e insicure, dolci e oneste, sofferenti e sognatrici; rivolgendosi direttamente al pubblico, occhi contro occhi, questi personaggi tremolanti cercano un abbraccio che dia loro la forza per superare timori e imbarazzi: noi glielo diamo volentieri, sorridendo di fronte a un cinema di ieri che per fortuna vive e respira ancora oggi, coccolando la bellezza dell'inverno e aspettando che magari prima o poi arrivi anche un'estate.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Torino 31
Scheda tecnica
Regia e sceneggiatura: Sébastien Betbeder
Fotografia: Sylvain Verdet
Montaggio: Julie Dupré
Musiche: Bertrand Betsch
Attori: Vincent Macaigne, Maud Wyler, Bastien Bouillon, Audrey Bastien
Anno: 2013
Durata: 93'
Allora ecco 2 Automnes 3 Hivers, promosso stavolta al concorso ufficiale; un film che riesce a riportarci indietro, all'epoca delle insistite voci fuori campo, per raccontarci con volontà e passione il percorso di crescita di un trentenne a caccia di una propria strada nella vita.
Lui è Arman, impersonificato dal bravo Vincent Macaigne; espressione perennemente stordita e un po' ebete, sempre meno capelli in testa, lavori saltuari, case prestate dagli amici, valigie sempre pronte, corse nel parco, birre in compagnia, zero risparmi, tanti buoni propositi e pochissime certezze; una vita da eterno adolescente vagabondo smarrito tra le vie di Parigi, perlomeno sino a quando davanti a lui appare l'intrigante Amélie e il sentimento esplode. Qualche settimana dopo Arman, con parecchia goffaggine e prendendosi una coltellata, salva la ragazza da un'aggressione; da quel momento il rapporto tra i due nasce, si solidifica e matura. Passano i mesi e le stagioni, la relazione attraversa momenti di dura crisi e prova a ricomporsi. In parallelo Benjamin, il miglior amico di Arman, viene colpito da un ictus; a seguito di un lungo periodo di riabilitazione riesce però a riprendersi, e trova pure lui l'amore legandosi a un'ortofonista.
Così i personaggi principali del film diventano quattro, e le loro microstorie si alternano e si incrociano in piccole sequenze accompagnate da didascalie che scandiscono lo scorrere del tempo; gli attori ci guardano negli occhi, ci parlano, ci raccontano in prima persona gli accadimenti, anticipano le immagini che stiamo per vedere, le descrivono, le smitizzano, senza filtri né barriere, come fossero nostri amici da sempre. L'empatia si spreca, la vicinanza emotiva ci trafigge, il senso di comunione e appartenenza ci conquista, il meccanismo si reitera e funziona: 2 Automnes 3 Hivers parla di noi e con noi, attraverso lievi profumi truffautiani che guardano al passato rotolandosi nel presente, rispettosi di una tradizione omaggiata con freschezza e arguzia, in maniera non troppo dissimile da come è solita fare anche la nostra adorata Valérie Donzelli.
Il mondo filmico di Betdeber è questo, lo avevamo già intuito e qui ne abbiamo la netta conferma: un panorama di figurine in miniatura, fragili e insicure, dolci e oneste, sofferenti e sognatrici; rivolgendosi direttamente al pubblico, occhi contro occhi, questi personaggi tremolanti cercano un abbraccio che dia loro la forza per superare timori e imbarazzi: noi glielo diamo volentieri, sorridendo di fronte a un cinema di ieri che per fortuna vive e respira ancora oggi, coccolando la bellezza dell'inverno e aspettando che magari prima o poi arrivi anche un'estate.
Alessio Gradogna
Sezione di riferimento: Torino 31
Scheda tecnica
Regia e sceneggiatura: Sébastien Betbeder
Fotografia: Sylvain Verdet
Montaggio: Julie Dupré
Musiche: Bertrand Betsch
Attori: Vincent Macaigne, Maud Wyler, Bastien Bouillon, Audrey Bastien
Anno: 2013
Durata: 93'