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SAD VACATION - Legami covalenti

4/1/2014

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Immagine
Il giapponese Shinji Aoyama è regista, sceneggiatore, critico nonché scrittore. Il suo primo film, Helpless, risale al 1996. Nel 2011 è stato premiato con il Pardo d'oro al 64° Festival del film di Locarno, riconoscimento attribuitogli per l'opera Tokyo Park e come omaggio alla carriera. Quest'anno, sempre a Locarno, ha proposto Backwater (Tomogui), il suo ultimo lavoro. In qualità di critico ha collaborato con riviste del calibro dei Cahiers du Cinéma Japon. Inoltre è docente presso l'Art University di Tama.
Sad Vacation, presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2007, è l'adattamento dell'omonimo romanzo, scritto dallo stesso Aoyama, il cui titolo si ispira al brano di Johnny Thunders, composto per commemorare la morte di Sid Vicious (lo si può sentire all'inizio del film). Sad Vacation, con Helpless ed Eureka (insignito del Premio FIPRESCI al Festival di Cannes del 2010), fa parte della cosiddetta saga di Kitakyushu, città dove il regista è nato e cresciuto.
Kenji (il sempre ottimo Tadanobu Asano) convive con il peso di un passato segnato dalla violenza e dall’abbandono. La madre se n’è andata quand’era ancora un bambino, il padre si è suicidato e l’amico Yasuo è morto. Come un fantasma, Kenji si muove a tentoni sopravvivendo ai margini della società. Sembra un vagabondo alla ricerca del nulla. Eppure così non è, poiché si prende cura di Yuri, sorella dell’amico Yasuo, e di un bambino cinese clandestino. Durante un turno di lavoro notturno (Kenji sbarca il lunario facendo l’autista), salgono a bordo della sua auto un uomo e una donna: Mamiya (Katsuo Nakamura), proprietario di una ditta di trasporti che impiega persone emarginate e problematiche, e Chiyoko (Eri Ishida), sua moglie. Kenji riconosce in lei la madre che l’ha abbandonato e inizia così a frequentare la casa dei due con lo scopo di vendicarsi e poter finalmente dare un senso a un’esistenza costruita sulla sofferenza. Non riuscirà però a portare a termine il suo intento. Forse perché il legame di sangue è il più potente dei vincoli?
Il film gira attorno a questo dilemma. Che cosa significa famiglia? Si tratta di un nucleo assegnato dal codice genetico? O famiglia sono tutti coloro che, nel corso della vita di ogni essere umano, si prodigano per il suo benessere? La trama del film non suggerisce soluzioni, ma contribuisce ad aprire nuovi e innumerevoli interrogativi.
Nel corso di un’intervista, Aoyama ha espresso il desiderio di comprendere se l’uomo sia davvero in grado di vivere in solitudine. L’incertezza, l’insicurezza sono l’altra faccia della medaglia di chi vive in una condizione (forzata o meno) di indipendenza. La voglia di libertà si scontra necessariamente con la necessità atavica di relazionarsi con gli altri. Anche per questo una componente fondamentale di Sad Vacation sono i paesaggi surreali in cui si muovono i personaggi. Come detto, il film fa parte della saga di Kitakyushu, città natale del regista, che ha voluto ambientare la storia di Kenji in un luogo a lui caro, dove gli sfondi sono carichi di ricordi della sua infanzia.
Un film profondo e commovente, che riesce tuttavia ad affrontare i dilemmi della condizione umana con ironia e lucidità.

Serena Casagrande

Sezione di riferimento: Cinema dal mondo


Scheda tecnica

Titolo originale: Saddo Vakeishon
Anno: 2007
Regia: Shinji Aoyama
Sceneggiatura: Shinji Aoyama
Fotografia: Masaki Tamura
Colonna sonora: Hiroyuki Nagashima
Durata: 110'
Interpreti principali: Tadanobu Asano, Eri Ishida, Aoi Miyazaki, Yuka Itaya, Katsuo Nakamura, Kengo Kora

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