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LA TELA ANIMATA - L'amore incompiuto

23/12/2013

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Immagine
Spesso, purtroppo, ci sono film che ci sfuggono, che per un motivo o per l'altro passano colpevolmente inosservati. Poi, però, accade che un po' per caso ci imbattiamo in una di queste opere semisconosciute che, una volta viste, godute e amate ci fanno riflettere su quante cose belle ci perdiamo quotidianamente: dal cinema alla letteratura, dalla musica alla pittura.
La tela animata, quarto lungometraggio dell'animatore francese Jean-François Laguionie, appartiene a questa categoria a causa della sua impossibilità a lottare contro i grandi colossi dell'animazione mondiale soprattutto, come è facile immaginare, in virtù del loro marketing spietato. Così molti lavori di pregio europei passano, se sono fortunati, qualche giorno in sala, oppure vengono destinati senza chance al mercato home video, come è tristemente accaduto per La tela animata, un film che avrebbe meritato certamente sorte migliore nel nostro Paese.
Lontano dagli estetismi autoriali degli esordi – il bellissimo e consigliatissimo Gwen, le livre de sable del 1985, una metafisica opera post-apocalittica che vinse il Grand Prix della critica al Festival International du Film d'Animation d'Annecy – e più maturo dei successivi Le Château des singes e The Island of Black Mór, l'ultimo lungometraggio di Laguionie appare come il perfetto trait d'union tra necessità spettacolari e velleità artistiche.
I titoli di testa, inscritti in una cornice ricca e dorata, ci accompagnano in un mondo decisamente originale e colorato, ma anche misterioso: un castello, giardini fioriti e una foresta minacciosa che un pittore, per motivi sconosciuti, ha lasciato incompiuti. In questo universo convivono tre tipologie di personaggi: i Compiuti che sono perfettamente completi e colorati, gli Incompiuti che non sono ancora ultimati e gli Schizzi, idee non più che abbozzate. Affermando la propria superiorità, i Completi cercano di conquistare il potere cacciando e schiavizzando gli altri abitanti del quadro. Il perfetto Ramo, però, è innamorato della incompiuta Claire e, convinto che solo il pittore potrà ripristinare l'armonia, decide di andare alla sua ricerca. Assieme a Lola (anch'ella, come Claire, incompiuta), ad uno schizzo e a Magenta (che si unirà a loro dopo aver abbandonato un dipinto a sfondo bellico), Ramo riesce ad uscire dalla tela e giungere nello studio dell'artista. Man mano che la trama scorre, però, i misteri attorno all'abbandono di quest'ultimo si infittiscono.
Laguionie mette in gioco una moltitudine di occasioni visive che omaggiano il mondo della pittura, facendo vivere questa altrimenti statica arte grazie alle infinite possibilità del mezzo cinematografico. La tela animata è un'opera realizzata in tecnica mista, ricorrendo all'uso di 3D, 2D e immagini dal vero, che cita la bidimensionalità pittorica pur utilizzando metodologie di rappresentazione moderne. Questo palpitante ed emozionante tributo diviene efficace intrattenimento nel momento in cui l'idea portante dell'intero film – la fuoriuscita dalla tela da parte dell'allegra combriccola di protagonisti – genera un'avventurosa serie di eventi che ha del fantastico.
Gli Incompiuti e gli Schizzi, infatti, non solo avranno la possibilità di migliorare il loro avvenire, ma riusciranno anche a capire tramite Lola perché il pittore, figura intangibile e divina, non ha voluto o potuto portare a termine i loro tratti e distrutto molte delle sue opere. Un quesito la cui risposta sarà tanto necessaria quanto semplice.
La tela animata, pur partendo da una vexata quaestio del cinema tutto, ovvero la frustrante impossibilità di amare una persona appartenente ad un ceto sociale differente, gode di una lucidità e di una coerenza sorprendenti. Laguionie trova finalmente il punto d'equilibrio perfetto tra la poetica intangibile dell'esordio e i buoni ma non sorprendenti lavori successivi; un esempio di animazione trasversale che può realmente stimolare gli adulti e formare i più piccoli.

Emanuel Carlo Micali

Sezione di riferimento: Animazione


Scheda tecnica

Titolo originale: Le tableau
Anno: 2011
Regia: Jean-François Laguionie
Sceneggiatura: Jean-François Laguionie, Anik Leray
Musiche: Pascal Le Pennec
Durata: 76’

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