Per Il Figlio di Babbo Natale (terribile titolo italiano) la Aardman ha abbandonato l’uso della plastilina, ricorrendo alla computer grafica e unendo le forze con la Sony, che negli ultimi anni sta facendo passi da gigante nell’animazione grazie a opere notevoli come Piovono Polpette e Hotel Transylvania. Un sodalizio che ha dato esiti più che positivi e che è stato poi rinnovato per Pirati! Briganti da Strapazzo, il successivo film d’animazione realizzato dalle due case di produzione, dove a farla da padrone è nuovamente la plastilina che ha reso memorabili a livello internazionale i personaggi di Wallace & Gromit a cui la Aardman deve gran parte della sua fortuna e notorietà.
Il protagonista della vicenda è Arthur Christmas, da qui il titolo originale del film, il figlio minore di Babbo Natale assai maldestro e pasticcione ma ancora capace di sentire il vero spirito del Natale, a differenza degli altri membri della sua famiglia, a cominciare dal fratello maggiore che introducendo un sistema ipertecnologico, super efficiente e sofisticato per la consegna dei regali ha privato di cuore e anima la magica notte della vigilia. Arthur vivrà un’avventura rocambolesca, in compagnia di un esilarante Nonno Natale e di un irresistibile elfo, maestro nel confezionare i pacchi regalo per i bambini di tutto il mondo, in una corsa contro il tempo per riuscire a consegnare una bicicletta a un bimbo rimasto privo del suo dono sotto l’albero a causa di una falla nel sistema messo a punto dal fratello.
La Aardman mantiene in pieno lo spirito british presente da sempre nei suoi lavori, che in questo caso si sposa alla perfezione col ritmo incalzante e le scene più spettacolari dovute principalmente all’apporto della Sony e al suo invidiabile livello tecnico. Il risultato finale è un film vitale e pieno di calore, con un epilogo intenso e commovente.
La ciliegina sulla torta, per i profondi conoscitori della Aardman, è data da una loro divertente autocitazione, nel momento in cui uno dei personaggi del film pesta inavvertitamente un pupazzetto di Shaun The Sheep lasciato sul pavimento della cameretta di un bambino.
Arthur Christmas, passato nei nostri cinema quasi nel disinteresse generale, è da considerarsi come il miglior film d’animazione in lingua inglese non solo del penultimo Natale ma di tutto il 2011, visto il mezzo passo falso della Pixar con l’atteso e poco ispirato secondo capitolo di Cars.
Boris Schumacher
Sezione di riferimento: Animazione
Scheda tecnica
Titolo originale: Arthur Christmas
Anno: 2011
Uscita in Italia: 23 dicembre 2011
Regia: Barry Cook, Sarah Smith
Sceneggiatura: Peter Baynham, Sarah Smith
Fotografia: Jericca Cleland
Musiche: Harry Gregson-Williams
Durata: 97’