ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

TORINO 32 - Cold in July, di Jim Mickle

26/11/2014

0 Comments

 
Picture
Dopo un inizio di carriera orientato prepotentemente verso il genere horror, stavolta Jim Mickle abbraccia il noir puro e semplice della grande tradizione statunitense; per fare ciò, adatta l’omonimo romanzo di Joe R. Lansdale pubblicato nel 1989 (da noi tradotto Freddo a luglio) e chiama a raccolta un superbo cast di nomi e volti noti al grande pubblico, per un viaggio di sola andata verso i territori dell’America profonda.
Siamo in Texas, nel 1989: Richard Dane è un pacifico corniciaio con moglie e figlio a carico che una notte uccide un malvivente che si era introdotto in casa sua; da questo momento si ritroverà coinvolto in una spirale di vendetta dalla quale non riuscirà a uscire senza affondare le mani nella melma putrida della violenza.
Lansdale è da sempre un autore interessato alla contaminazione dei generi più popolari della letteratura: dal noir al pulp, passando per il western e l’action puro e semplice, mantenendo sempre uno sguardo ferocemente grottesco sulla società degli Stati Uniti del Sud. Mickle accetta di buon grado la sfida di riproporre su grande schermo uno dei suoi romanzi più famosi e riusciti, e il risultato è un grande noir che va ben oltre le aspettative; se è vero che la scrittura del romanziere texano è già molto cinematografica di suo, allo stesso tempo questo non è automaticamente sinonimo di riuscita filmica: il giovane regista però evita intelligentemente le trappole autoriali e si dimostra un ottimo conoscitore dei meccanismi del genere.
Esattamente come il romanzo, Cold in July è un film in grado di rilanciarsi in continuazione mantenendo una sua omogeneità di base, passando con disinvoltura dall’home invasion al revenge movie, e poi ancora più in là, disegnando i contorni di un vortice di violenza che sorprende e stupisce proprio perché rimane con i piedi per terra, umilmente. Forse è stata proprio questa la scelta vincente di Mickle: l’aver cioè realizzato un grande film di genere fedele ai dettami richiesti da una materia simile, senza mai strafare. E come nella migliore tradizione del noir, la vicenda non è mai fine a se stessa: la storia dell’uomo qualunque che si ritrova catapultato all’interno di un intreccio più grande di lui è ancora una volta l’occasione per riflettere sulla follia del mondo contemporaneo (anche se la vicenda si svolge un quarto di secolo fa, tra la presidenza di Reagan e quella di Bush Sr) e sulla diffusione a macchia d’olio di un male oscuro in grado di contaminare i cuori e le menti dei suoi personaggi. In più, volti e corpi da antologia, in grado di richiamare alla mente immagini e suggestioni squisitamente popolari: se Michael C. Hall (Dexter) è assolutamente credibile e funzionale nel ruolo di protagonista, un plauso particolare va agli immensi Sam Shepard e Don Johnson, capaci con la loro sola presenza di trasformare il film in un moderno western di frontiera.
Con tutti i suoi ingredienti dosati alla perfezione, non ultima una giusta dose di ironia, Cold in July è quindi un ottimo intrattenimento capace di mettere in evidenza il filtro sporco e deformante attraverso il quale interpretare la realtà; forse un film che guarda troppo alle forme del passato, è vero, con i suoi protagonisti, le musiche, gli autori di punta, e che quindi finisce così per rivelarsi inevitabilmente subordinato ai suoi prototipi. Ma è anche (e soprattutto) un film che crede in ciò che mette in scena, riuscendo a trasmettere un genuino senso di empatia e amore nei confronti dei suoi personaggi: non è affatto poco, soprattutto perché recupera una forma di racconto che oggi il cinema sembra aver quasi definitivamente consegnato alla televisione. 

Giacomo Calzoni

Sezione di riferimento: Torino 32


Scheda tecnica  

Regia: Jim Mickle
Sceneggiatura: Jim Mickle, Nick Damici
Attori: Michael C. Hall, Sam Shepard, Don Johnson
Musiche: Jeff Grace
Fotografia: Ryan Samul
Montaggio: John Paul Horstmann, Jim Mickle
Anno: 2014
Durata: 110’

0 Comments

    TORINO 32

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    André Dussollier
    Bruno Dumont
    Cold In July
    Diplomacy
    Felix Et Meira
    Film In Concorso
    For Some Inexplicable Reason
    Hilary Swank
    It Follows
    Jack Strong
    James Gandolfini
    Jessica Chastain
    Jim Mickle
    Joe Lansdale
    La Chambre Bleue
    Lav Diaz
    Mange Tes Morts
    Mathieu Amalric
    Niels Arestrup
    Peter Strickland
    Premi Ufficiali
    Sion Sono
    The Babadook
    The Disappearance Of Eleanor Rigby
    The Drop
    The Duke Of Burgundy
    The Homesman
    The Kings Surrender
    Tokyo Tribe
    Tom Hardy
    Tommy Lee Jones
    Torino 32 Programma
    Violet
    Volker Schlondorff
    Whiplash
    Woody Allen

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.