ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

LA NONA PORTA - Sottostimata ironia

17/10/2013

0 Comments

 
Immagine
La nona porta arriva dopo un silenzio del suo autore durato ben cinque anni (tanti lo separano dal precedente La morte e la fanciulla), e ad oggi viene ancora considerato come uno dei pochissimi anelli deboli all’interno della filmografia polanskiana. Andando a rispolverare l’antologia critica dell’epoca, infatti, ci si può rendere conto di quanto il film sia stato ignorato (per non dire stroncato) dalla quasi totalità della stampa internazionale, in maniera seconda forse solamente all’altrettanto criticato Pirati del 1986. Ad essere messi sotto accusa furono soprattutto la presunta inconsistenza del film, per molti esageratamente privo di una profondità vera e propria, e un finale sbrigativo e poco convincente. Ma andiamo con ordine.
Polanski parte dal romanzo Il club Dumas scritto da Arturo Perez-Reverte, prosciugandolo di molti passaggi narrativi e semplificandone alcuni aspetti, per raccontare la verifica dell’autenticità delle tre copie esistenti del famigerato tomo “Le nove porte” da parte di Dean Corso, ricercatore di libri rari quasi mai incline al compromesso. Per il regista polacco è l’occasione per ritornare su alcuni territori già battuti in precedenza: se la componente “demoniaca” rimanda ovviamente a Rosemary’s Baby, allo stesso modo la struttura investigativa ricalca quella del celebre Chinatown, trasformando così il film in un affascinante ibrido a metà tra l’horror e il noir senza mai appartenere definitivamente all’uno o all’altro genere.
Quello che da molti è stato frettolosamente dipinto come il semplice divertissement da parte di un regista in vacanza, rivisto oggi a quattordici anni di distanza rimane invece un’opera di grande e indiscutibile fascino. La nona porta è un film che vive entro i confini di un’atmosfera magica e sospesa, nella quale lo spettatore viene rapito nonostante l’assenza di qualsiasi progressione psicologica; un film di puro cinema insomma, fatto di detection e ricerca, in grado di catturare l’attenzione attraverso quei pochi elementi basilari che, nelle mani di Polanski, da soli riescono a imprimersi indelebilmente nella memoria. Per dirla in altri termini: un’indagine che si dipana attraverso pile di libri, omicidi misteriosi, treni di notte, viaggi in una vecchia Europa che non puzza mai di cartolina e, soprattutto, un senso di mistero e impenetrabilità che sembra quasi evaporare dalla pellicola e raggiungerci le narici, senza mai riuscire a comprenderlo fino in fondo.
Perché La nona porta stesso è così: imperscrutabile, inafferrabile, fatto di una materia intangibile che costringe, tutte le volte, a rimanere incollati allo schermo. E poi c’è quel finale, così odiato e incompreso, ma in realtà perfettamente coerente con la poetica del suo autore: regista da sempre votato allo sberleffo e all’assurdo, stavolta Polanski non può fare a meno di concludere questa seriosissima ricerca del demonio e dell’immortalità con una fragorosa presa in giro nei confronti di chi, fino a quel momento, ha preso sul serio quanto mostrato.
Quasi in risposta a tutti coloro che presero alla lettera Rosemary’s Baby (film notoriamente da lui poco amato), l’irriverente folletto polacco rimescola le carte in tavola e ribadisce, una volta per tutte, che del Diavolo e della Santità gli interessa poco o niente. Piuttosto, meglio raggiungere la Conoscenza attraverso l’amore fisico con una bella donna dagli occhi verdi (Emmanuelle Seigner, sua moglie nella realtà, e non è un caso) che con tutti i sotterfugi e le meschinità del sottobosco esoterico. Un divertissement, quindi? Assolutamente. Privo di una profondità vera e propria? Può anche darsi, ma di una leggerezza e di una spensieratezza (filmica) assolutamente ricercata.
Una particolare nota di merito, infine, a due aspetti tecnici che contribuiscono in maniera non indifferente alla riuscita della pellicola: la fotografia di Darius Khonji e, soprattutto, le musiche magnetiche di Wojciech Kilar. Insomma, che non sia il miglior film di Roman Polanski è un dato di fatto, ma è vero anche che questa ricerca spasmodica e oltranzista del capolavoro a tutti i costi rischia sempre più di privare lo spettatore di un puro e genuino divertimento. Diletto mai così raffinato e intelligente come in questo caso.

Giacomo Calzoni

Sezione di riferimento: Special Roman Polanski


Scheda tecnica

Titolo originale: The Ninth Gate
Anno: 1999
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Enrique Urbizu, John Browjohn, Roman Polanski
Fotografia: Darius Khonji
Musiche: Wojciech Kilar
Durata: 127’
Attori principali: Johnny Depp, Emmanuelle Seigner, Frank Langella, Lena Olin, James Russo, Jack Taylor

0 Comments
    - SPECIAL -

    ROMAN POLANSKI,
    L'INQUILINO
    DELL'ANIMA

    Immagine

    CATEGORIE
    DELLA SEZIONE

    Tutti
    Adrien Brody
    A Film Memoir
    Alfred Hitchcock
    Ben Kingsley
    Carnage
    Catherine Deneuve
    Charles Dickens
    Chinatown
    Christoph Waltz
    Cinema Polacco
    Cul De Sac
    Donald Pleasance
    Emmanuelle Seigner
    Eva Green
    Ewan Mcgregor
    Faye Dunaway
    Frantic
    Harrison Ford
    Il Coltello Nell'acqua
    Il Pianista
    Isabelle Adjani
    Jack Nicholson
    Jodie Foster
    John Cassavetes
    John C. Reilly
    Johnny Depp
    Kate Winslet
    Kristin Scott Thomas
    La Morte E La Fanciulla
    La Nona Porta
    L'inquilino Del Terzo Piano
    Luna Di Fiele
    L'uomo Nell'ombra
    Macbeth
    Mathieu Amalric
    Mia Farrow
    Oliver Twist
    Olivier Assayas
    Per Favore Non Mordermi Sul Collo
    Quello Che Non So Di Lei
    Repulsion
    Rosemary's Baby
    Sharon Tate
    Shelley Winters
    Sigourney Weaver
    Venere In Pelliccia

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.