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VENEZIA 72 - Il programma ufficiale

29/7/2015

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È stato annunciato oggi, durante la proverbiale conferenza stampa romana, il programma ufficiale della 72esima Mostra Cinematografica di Venezia, che quest’anno si svolgerà dal 2 al 12 settembre nella consueta cornice di un Lido sempre più afoso. 
Non è una sorpresa che da qualche anno a questa parte, e con buona pace di chi è solito trovare il pelo nell’uovo, con la direzione di Alberto Barbera (tutt’altro che nuovo al Festival) una parte cospicua di colpi bassi Venezia li abbia assestati, al cinèphile e all’affezionato più di tutti, con una fetta di stardom e di capolavori volatilizzatisi, è proprio il caso di dirlo, verso altri lidi (citare Toronto è d’obbligo, poiché quest’anno entrambi i festival compartecipano di diverse visioni, insieme a Cannes e Locarno, per non parlare del nostro Torino Film Festival, più volte promotore di qualità).
A fronte di una scorsa edizione piuttosto modesta, laddove chi scrive, a memoria, non riesce ad andare oltre l’Inarritu, lo Tsukamoto, il Costanzo e un altro paio di bellissimi titoli chiaramente emergenti dalla sezione Orizzonti (non me ne voglia chi lodò Anderson e Konchalovskij), e con la consapevolezza che un cartaceo teorico può sempre dare adito a diversi errori di calcolo, quest’anno la situazione pare diversa e uguale al contempo. Chi ricercava l’hype dal solito fantasmagorico cinema asiatico è certamente rimasto a bocca asciutta, con un solo film in Concorso, il documentarista cinese Zhao Liang, e l’auspicabile qualità dell’opera di Tsai Ming-liang, già vincitore del Premio della Giuria nel 2013 con Stray Dogs, ma inspiegabilmente relegato alla sezione Fuori Concorso. Escluso, nonostante i rumours, Johnnie To con il suo “Design for Living”.
Tra i film in Concorso si alterna una schiera di autori in penombra, tra cui, a esempio, la brava performance artist Laurie Anderson e una carrellata di giovani leve e autori che si sono ritagliati il loro spazio (tra cui il Tom Hooper dell’attesissimo “Danish Girl”), e i veri nomi che danno lustro all’edizione, per cui ci riserviamo di nutrire una forte aspettativa, per quanto ostinatamente calibrata: Aleksandr Sokurov e Jerzy Skolimowski su tutti. Il primo, Leone d’Oro nel 2011 per il monumentale Faust, sua opera più recente prima di “Franconia”, qui in anteprima, e coltissimo, stratificato autore dal quale è impossibile non aspettarsi un rinnovato piacere visivo; il secondo, che andrebbe seguito e atteso a prescindere per quel solo, fondamentale film che fu “La ragazza del bagno pubblico”, non regala agli schermi un titolo dal 2010 e qui presenta “11 Minutes”. Certo, è il caso di parlare di “Autori” e non tenerne conto, a fronte di un giudizio approssimativo, pare senz’altro noncurante. Ovviamente, un paio di consolidati mostri sacri non bastano a colmare un programma potenzialmente tanto fitto.
La fila di titoli americani, difatti, è ostentata e numerosissima, ove ci permettiamo di districare qualche nome interessante, generalizzando tra sezioni: il gran ritorno di quel geniaccio di Charlie Kaufman a cui è impossibile non voler bene, con un film d’animazione, “Anomalisa”; Noah Baumbach, regista del limpido e dolceamaro Frances Ha e del recente While We’re Young, seppure “solo” con un documentario, “De Palma”; Cary Fukunaga, già abile regista di “Jane Eyre”, che suscita una certa curiosità; Baltasar Kòrmakur, solito all’action thriller hollywoodiano, che apre la rassegna con “Everest”, dal plot senz’altro invitante e che condivide, insieme a “Spotlight”, di Thomas McCarthy (attore, da una decina di anni anche sceneggiatore e regista) e “Black Mass”, di Scott Cooper, lo statuto di film con il cast più appetibile alle masse. A onor di cronaca, tra gli habitué, ci sono anche Amos Gitai e Frederick Wiseman. 
Folle e disorientato come un pesce fuor d’acqua il cortometraggio di Martin Scorsese, “The Audition”, finito tra i Fuori Concorso più per un qualche miracolo divino che per una relazione di continuità con i vicini prossimi. 
Tra gli italiani in Concorso l'esordiente Piero Messina e tre nomi diversissimi tra loro: Marco Bellocchio, Giuseppe M. Gaudino e Luca Guadagnino. Menzione a parte anche per il film di Claudio Caligari, recentemente scomparso, autore nel 1983 di quel crudo gioiello che fu “Amore tossico”.
Per quel che riguarda le presenze francesi, si dividono tra autori di nicchia, indipendenti, e registi dall’impronta più commerciale, come Christian Vincent. Bertrand Tavernier, poi, è una personalità che non può non esser citata, policromatico autore e produttore in diversi ambiti cinematografici e letterari ed ex-critico per Positif e Les Cahiers, qui premiato con il Leone d'Oro alla carriera.
Aspettandoci, come sempre, piacevoli rivelazioni dalla sezione “Orizzonti”, quella che, a rigor d’occhio, appare la più fresca in quanto a fila di nomi da scoprire e vezzeggiare in un futuro non troppo lontano.
Un panorama molto eterogeneo, a tratti discontinuo, ma da godere e analizzare in una sede empirica, di post-visione, e non di certo su base puramente ipotetica. Quello che appare ovvio è che la strada intrapresa da Barbera sembra in lieve risalita, ma necessiterebbe di un più ampio respiro, privatogli, volente o nolente, dalla vasta globalità di rassegne probabilmente più competitive. 
Per una visione più cumulativa, qui sotto la lista completa dei film in Concorso e Fuori Concorso.

Laura Delle Vedove

Sezioni di riferimento: News, Festival Report


Film in CONCORSO 

EMIN ALPER – ABLUKA (FRENZY)
Turchia, Francia, Qatar, 114′
Mehmet Özgür, Berkay Ates

LAURIE ANDERSON – HEART OF A DOG
Usa, 75′
Laurie Anderson

MARCO BELLOCCHIO – SANGUE DEL MIO SANGUE
Italia, Francia, Svizzera, 106′
Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Lydiya Liberman, Fausto Russo Alesi, Alba Rohrwacher, Federica Fracassi, Filippo Timi

SUE BROOKS – LOOKING FOR GRACE
Australia, 97′
Richard Roxburgh, Radha Mitchell, Odessa Young, Terry Norris, Harry Richardson

DRAKE DOREMUS – EQUALS
Usa, 101′
Kristen Stewart, Nicholas Hoult, Guy Pearce, Jacki Weaver

ATOM EGOYAN – REMEMBER
Canada, Germania, 95′
Christopher Plummer, Martin Landau, Dean Norris, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow, Heinz Lieven

CARY FUKUNAGA – BEASTS OF NO NATION
Usa, 133′
Idris Elba

GIUSEPPE M. GAUDINO – PER AMOR VOSTRO
Italia, Francia, 110′
Valeria Golino, Massimiliano Gallo, Adriano Giannini

XAVIER GIANNOLI – MARGUERITE
Francia, Repubblica Ceca, Belgio, 127′
Catherine Frot, André Marcon, Michel Fau, Christa Théret, Denis Mpunga, Sylvain Dieuaide

AMOS GITAI – RABIN, THE LAST DAY
Israele, Francia, 153′
Ischac Hiskiya, Pini Mitelman, Michael Warshaviak, Einat Weizman, Rotem Keinan, Yogev Yefet, Yael Abecassis

LUCA GUADAGNINO – A BIGGER SPLASH
Italia, Francia, 120′
Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts, Dakota Johnson, Corrado Guzzanti

OLIVER HERMANUS – THE ENDLESS RIVER
Sud Africa, Francia, 108′
Nicolas Duvauchelle, Crystal-Donna Roberts, Clayton Evertson, Darren Kelfkens, Denise Newman

TOM HOOPER – THE DANISH GIRL
Regno Unito, Usa, 120′
Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard, Sebastian Koch, Ben Whishaw, Matthias Schoenaerts

CHARLIE KAUFMAN, DUKE JOHNSON – ANOMALISA
Usa, 90′
(animazione)
Jennifer Jason Leigh, David Thewlis, Tom Noonan

ZHAO LIANG – BEHEMOTH
Cina, Francia, 95′
(documentario)

PIERO MESSINA – L’ATTESA
Italia, Francia, 100′
Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Antonio Folletto, Giovanni Anzaldo

JERZY SKOLIMOWSKI – 11 MINUT (11 MINUTES)
Polonia, Irlanda, 81′
Richard Dormer, Paulina Chapko, Wojciech Mecwaldowski, Dawid Ogrodnik, Andrzej Chyra

ALEKSANDR SOKUROV – FRANCOFONIA
Francia, Germania, Paesi Bassi, 87′
Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath

PABLO TRAPERO – EL CLAN
Argentina, Spagna, 108′
Guillermo Francella, Peter Lanzani

LORENZO VIGAS – DESDE ALLÁ
Venezuela, Messico, 93′
Alfredo Castro, Luis Silva

CHRISTIAN VINCENT – L’HERMINE
Francia, 98′
Fabrice Luchini, Sidse Babett Knudsen


Film FUORI CONCORSO

EVGENY AFINEEVSKY – WINTER ON FIRE
Ucraina, 85′
(documentario)

DANIEL ALFREDSON – GO WITH ME
Usa, Canada, Svezia, 90′
Anthony Hopkins, Julia Stiles, Ray Liotta, Alexander Ludwig, Hal Holbrook, Steve Bacic, Lochlyn Munro

YANN ARTHUS-BERTRAND – HUMAN
Francia, 188′
(documentario)

NOAH BAUMBACH, JAKE PALTROW – DE PALMA
Usa, 109′
(documentario)

AMY BERG – JANIS
Usa, 115′
(documentario)

CLAUDIO CALIGARI – NON ESSERE CATTIVO
Italia, 100′
Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei

SCOTT COOPER – BLACK MASS
Usa, 122′
Johnny Depp, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Rory Cochrane, Jesse Plemons, Dakota Johnson, Peter Sarsgaard, Kevin Bacon

HU GUAN – LAO PAO ER (MR SIX)
Cina, 135′
Feng Xiaogang

BALTASAR KORMÁKUR – EVEREST [FILM D’APERTURA]
Regno Unito, USA, 122′
Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright,  Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson, Jake Gyllenhaal

SERGEI LOZNITSA – SOBYTIE (THE EVENT)
Paesi Bassi, Belgio, 74′
(documentario)

FRANCO MARESCO - GLI UOMINI DI QUESTA CITTÀ IO NON LI CONOSCO
Italia, 115'
(documentario)

THOMAS MCCARTHY - SPOTLIGHT
Usa, 123'
Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Stanley Tucci, Liev Schreiber, Brian d’Arcy James

TSAI MING-LIANG - NA RI XIAWU (AFTERNOON)
Taipei cinese, 137'
Tsai Ming-liang, Lee Kang-sheng

GIANFRANCO PANNONE - L'ESERCITO PIÙ PICCOLO DEL MONDO
Città del Vaticano, Italia, Svizzera, 80'
(documentario)

ARTURO RIPSTEIN - LA CALLE DE LA AMARGURA
Messico, Spagna, 99'
Patricia Reyes Spíndola, Nora Velázquez, Sylvia Pasquel, Arcelia Ramírez, Alejandro Suárez, Alberto Estrella

MARTIN SCORSESE - THE AUDITION
Usa, 16'
Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Martin Scorsese

BERTRAND TAVERNIER - LA VIE ET RIEN D'AUTRE
Francia, 135'
Philippe Noiret, Sabine Azéma

FREDERICK WISEMAN - IN JACKSON HEIGHTS
Usa, 190'
(documentario) 

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VENEZIA 71 - I premi: vince Roy Andersson

6/9/2014

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Per la gioia dei molti addetti ai lavori che da sempre lo amano, Roy Andersson ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Venezia, con il suo A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence, caustica e surreale riflessione sulla società odierna. 
La giuria capitanata da Alexandre Desplat ha assegnato il Leone d'Argento per la miglior regia al russo Andrei Konchalovsky per The Postman's White Nights. Il Gran Premio è andato all'ottimo The Look of Silence di Oppenheimer, mentre ha destato perplessità il riconoscimento come miglior attrice, finito (come da previsione) nelle mani di Alba Rohrwacher per Hungry Hearts. 
Due premi anche per la Francia, al giovane Romain Paul come attore emergente per Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte, e a Laurent Cantet, vincitore delle Giornate degli Autori con il suo Retour à Ithaque. Restano invece esclusi dal palmarès Il giovane favoloso di Mario Martone, uno dei film più lodati di questa edizione, e il controverso Pasolini di Abel Ferrara. 

Qui sotto il riassunto dei premi più importanti.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News


Venezia Classici – Miglior Documentario: “Animata Resistenza”, Francesco Montagner e Alberto Girotto
Venezia Classici – Miglior Film Restaurato: “Una giornata particolare”, Ettore Scola
Premio Miglior Opera Prima Luigi De Laurentiis: “Court”, Chaitanya Tamhane
Premio Orizzonti – Miglior Cortometraggio: “Maryam”, Sidi Saleh
Premio Speciale Orizzonti – Miglior Interpretazione Maschile: Emir Hadžihafizbegović per “These are the Rules”
Premio Speciale della Giuria Orizzonti: “Belluscone – Una storia siciliana”, Franco Maresco
Premio Orizzonti – Miglior Regia: “Theeb”, Naji Abu Nowar 
Premio Orizzonti – Miglior Film: “Court”, Chaitanya Tamhane
Giornate degli Autori - Miglior Film: "Retour à Ithaque" di Laurent Cantet
Settimana della critica - Miglior Film: "No One's Child" di Vul Rsumovic

Premio Speciale della Giuria: “Sivas”, Kaan Müjdeci
Premio Miglior Sceneggiatura: “Ghesseha”, Rakhshan Banietemad e Farid Mostafavi 
Premio Marcello Mastroianni: Romain Paul per “Le dernier coup de marteau”
Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Maschile: Adam Driver per “Hungry Hearts”
Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Femminile: Alba Rohrwacher per "Hungry Hearts"
Gran Premio della Giuria: “The Look of Silence”, Joshua Oppenheimer
Leone d’Argento – Miglior Regia: Belye Nochi Potchtalona Alekseya (The Postman's White Nights), Andrei Konchalovsky
Leone d’Oro: “En duva satt på en gren och funderade på tillvaron” (A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence), Roy Andersson.

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VENEZIA 70 - Il palmarès: vince Sacro Gra di Rosi

7/9/2013

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Si è chiusa l'edizione 2013 della Mostra del Cinema di Venezia, con un verdetto che ha destato molto stupore (e alcune perplessità): la giuria capitanata da Bernardo Bertolucci ha infatti deciso di premiare con il Leone d'Oro Sacro Gra, documentario italiano di Gianfranco Rosi. Riconoscimenti anche per il film di Tsai Ming-Liang (amatissimo dalla critica) e per Miss Violence di Avranas (detestato dai più), mentre restano a secco Dolan, Miyazaki e (nella sezione Orizzonti) Sion Sono. 

Ecco l'elenco dei premi:

- Leone d'oro: SACRO GRA di Gianfranco Rosi

- Leone d'argento: MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas

- Gran Premio della Giuria: JIAOYOU (STRAY DOGS) di Tsai Ming-Liang

- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: THEMIS PANOU di Miss Violence di Alexandros Avranas

- Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: ELENA COTTA per Via Castellana Bandiera di Emma Dante

- Premio Marcello Mastroianni ad un attore emergente: TYE SHERIDAN per Joe di David Gordon Green

- Premio per la migliore sceneggiatura: STEVE COOGAN e JEFF POPE per Philomena di Stephen Frears

- Premio speciale della Giuria: DIE FRAU DES POLIZISTEN di Philip Groening

- Leone del Futuro - Venezia opera prima Luigi De Laurentiis: WHITE SHADOW di Noaz Deshe

- Premio Orizzonti per il miglior film: EASTERN BOYS di Robin Campillo

- Premio Orizzonti per la migliore regia: STILL LIFE di Uberto Pasolini

- Premio speciale della giuria di Orizzonti: RUIN di Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson

- Premio speciale Orizzonti per il contenuto innovativo: MAHI VA GORBEH di Shahram Mokri

- Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio: KUSH di Shubhashish Bhutiani European Film Awards 2013

- Efa: HOUSES WITH SMALL WINDOWS di Bulent Ozturk

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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VENEZIA 70 - Il programma ufficiale

25/7/2013

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Giudicare il programma di un festival è un'operazione sempre rischiosa. Ci si basa sui nomi presenti o assenti, per forza di cose, e sull'indirizzo generale che emerge dalle pellicole selezionate, salvo poi essere spesso smentiti, in positivo o in negativo, durante il festival stesso. Alla fine infatti ciò che conta è la qualità, aspetto impossibile da stabilire in via aprioristica.
Limitandoci comunque a un'osservazione primaria, il cartellone di Venezia 70 non appare straordinario. Tutt'altro. Mancano molti dei grandi autori più o meno pronosticabili alla vigilia (Scorsese, Von Trier), e la rassegna ufficiale sembra priva di particolare mordente. I motivi di interesse ci sono (Miyazaki, Gitai, Amelio, Dolan, Garrel, Gilliam in concorso, Cuaron e Kim Ki-duk fuori concorso, Sion Sono in Orizzonti, Schrader, la ricca sezione Venezia Classici), ma, sempre sulla carta, il programma di Locarno 66 ci pare più ricco, fresco e stimolante.

Ecco qui sotto l'elenco dei film che si vedranno in concorso alla Mostra, dal 28 agosto al 7 settembre. Sul sito ufficiale trovate anche tutte le altre sezioni.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News




MERZAK ALLOUACHE - ES-STOUH (LES TERRASSES)
Algeria, Francia, 94'
Adila Bendimerad, Nassima Belmihoub, Ahcene Benzerari, Aïssa Chouat, Mourad Khen, Myriam Ait El Hadj

GIANNI AMELIO - L’INTREPIDO
Italia, 104'
Antonio Albanese, Livia Rossi, Gabriele Rendina, Alfonso Santagata, Sandra Ceccarelli

ALEXANDROS AVRANAS - MISS VIOLENCE
Grecia, 99'
Themis Panou, Eleni Roussinou

JOHN CURRAN - TRACKS
Regno Unito, Australia, 107'
Mia Wasikowska, Adam Driver

EMMA DANTE - VIA CASTELLANA BANDIERA
Italia, Svizzera, Francia, 90'
Elena Cotta, Emma Dante, Alba Rohrwacher, Renato Malfatti, Dario Casarolo, Carmine Maringola

XAVIER DOLAN - TOM À LA FERME
Canada, Francia, 105'
Xavier Dolan, Pierre-Yves Cardinal, Lise Roy, Evelyne Brochu

JAMES FRANCO - CHILD OF GOD
Usa, 104'
Scott Haze, Tim Blake Nelson, Jim Parrack

STEPHEN FREARS - PHILOMENA
Regno Unito, 94'
Judi Dench, Steve Coogan

PHILIPPE GARREL - LA JALOUSIE
Francia, 77'
Louis Garrel, Anna Mouglalis

TERRY GILLIAM - THE ZERO THEOREM
Regno Unito, Usa, 107'
Christoph Waltz, Matt Damon, Mélanie Thierry, David Thewlis, Lucas Hedges, Ben Whishaw, Tilda Swinton

AMOS GITAI - ANA ARABIA
Israele, Francia, 84'
Yuval Scharf, Sarah Adler, Uri Gavriel, Norman Issa, Yussuf Abuwarda, Shady Srur, Assi Levy

JONATHAN GLAZER - UNDER THE SKIN
Regno Unito, Usa, 104'
Scarlett Johansson, Antonia Campbell-Hughes, Paul Brannigan, Krystof Hádek, Robert J. Goodwin

DAVID GORDON GREEN - JOE
Usa, 117'
Nicolas Cage, Tye Sheridan, Ronie Gene Blevins

PHILIP GRÖNING - DIE FRAU DES POLIZISTEN
Germania, 175'
Alexandra Finder, David Zimmerschied, Pia Kleemann, Chiara Kleemann, Horst Rehberg, Katharina Susewind, Lars Rudolph

PETER LANDESMAN - PARKLAND
Usa, 92'
James Badge Dale, Zac Efron, Jackie Earle Haley, Colin Hanks, David Harbour, Marcia Gay Harden, Ron Livingston, Jeremy Strong, Billy Bob Thornton, Jackie Weaver, Tom Welling, Paul Giamatti 

HAYAO MIYAZAKI - KAZE TACHINU
Giappone, 126'
(film d'animazione)

ERROL MORRIS - THE UNKNOWN KNOWN
Usa, 105'
Donald Rumsfeld (documentario)

KELLY REICHARDT - NIGHT MOVES
Usa, 112'
Jesse Eisenberg, Dakota Fanning, Peter Sarsgaard, James Le Gros

GIANFRANCO ROSI - SACRO GRA
Italia, 87'
(documentario)

MING-LIANG TSAI - JIAOYOU (STRAY DOGS)
Taipei cinese, Francia, 138'
Lee Kang-sheng, Lu Yi-ching, Lee Yi-cheng, Lee Yi-chieh, Chen Shiang-chyi


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VENEZIA 2013 - Apertura con Gravity di Cuaron

3/7/2013

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Sarà Gravity di Alfonso Cuaron, in 3D, ad aprire l'edizione numero 70 della Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal 28 agosto. Un annuncio che fa felice i molti estimatori del regista, già applaudito sui lidi veneziani per Y Tu Mama Tambien (nel 2001) e I figli degli uomini (nel 2006).
Interpretato da Sandra Bullock e George Clooney, il film è incentrato sui devastanti sviluppi di una missione spaziale a cui partecipano la dottoressa Ryan Stone, ingegnere medico, e il veterano Matt Kowalski, al suo ultimo viaggio prima di ritirarsi. Durante la missione, all'improvviso un incidente li sorprende. La nave è distrutta, e Stone e Kowalsky si ritrovano completamente soli, legati l’uno all’altra, perduti nell’oscurità, senza più alcun contatto con la Terra.
Per la prima volta dai tempi di Space Cowboys di Clint Eastwood (2000) Venezia apre dunque con un film di fantascienza. Gravity uscirà poi nelle sale italiane a partire dal 3 ottobre. Qui sotto potete vedere un primo teaser trailer.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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VENEZIA 2013 - Bernardo Bertolucci presidente di giuria

9/5/2013

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Alberto Barbera ha scelto il presidente di giuria per l’edizione numero 70 della Mostra del Cinema di Venezia. Si tratta di uno di quei nomi che solo a sentirlo allargano il cuore di chi il cinema lo ama e lo vive: Bernardo Bertolucci presiederà la kermesse del Lido per la seconda volta, esattamente trent’anni dopo aver assegnato il Leone d’Oro al Godard di Prénom Carmen, che in fin dei conti avrebbe premiato comunque e a prescindere, come riconoscimento nostalgico e accorato a un’intera epoca e a un modo appassionato, ideologico, totale d’intendere il cinema, una maniera oggi anacronistica che la disillusione e il crollo utopico di valori (anche artistici, sì) hanno definitivamente spazzato via, in una sorta di secolarizzazione della militanza cinematografica. 
All’epoca, Bernardo accettò solo per Godard. La Mostra la presiedeva Rondi e Bertolucci aveva rifiutato di andare in altri festival in passato proprio perché c’era Rondi, giusto per rendere l’idea. Ma tornando ai giorni nostri, dopo un tweet cesellato di indizi eloquenti ma sottili che stamattina aveva già fatto intuire non poco («Tre indizi per indovinare il nome del presidente di giuria di Venezia 70: Borges, Giuseppe Verdi, rue Jules Verne»), ecco arrivare l’annuncio ufficiale e le parole di Barbera: «Pochi registi, al pari di Bertolucci, sommano alla lunga esperienza il fatto di vivere un presente cinematografico in cui agiscono con le loro opere, di cui si interessano (esercitando un’inesausta curiosità) e di cui si preoccupano, perché scovare e portare all’attenzione ciò che di vitale si sta muovendo e ciò che di bello sta magari esplodendo, è tra i migliori servizi che il cinema possa fare a se stesso. Anche per questi motivi, Bertolucci è il Presidente ideale per il ruolo importante e delicato che ha generosamente accettato di ricoprire». 
Bernardo Bertolucci ha invece dichiarato: «Ho accettato con allegria di presiedere la giuria della settantesima Mostra internazionale cinematografica di Venezia. In una manciata di giorni mi si regala la possibilità di vedere quanto di più interessante sta accadendo nelle cinematografie di tutto il mondo. Il mio amico cinefilo Alberto Barbera riesce a infilarsi nelle nicchie cinematografiche più misteriose dei più misteriosi paesi del mondo. È la mia seconda volta. Nel 1983 la Mostra celebrava la sua 40a edizione. La mia giuria, composta quasi tutta (tutta) di registi non poteva che premiare Jean-Luc Godard, a cui tutti noi dovevamo tanto e che non aveva mai avuto un premio importante nella sua vita. Allora ai film chiedevo sorpresa e piacere. Non sono molto cambiato». 
Ben venga Bernardo, dunque, uomo di cinema ancora vitalissimo nonostante le difficoltà fisiche, la presumibile stanchezza e l’affaticamento che è sotto gli occhi di tutti. A ben guardare il suo ultimo film poi, il potente e truffautiano Io e te, ci si rende conto di avere davanti (e lo sapevamo) un regista ancora luminoso, capace di azzerare se stesso con un film di incanto primigenio e corpi che dibattono e s’affannano sotto il peso di una gioventù che pulsa, velenosa e allo stesso tempo benefica, una benedizione eterna che va molto al di là dell’anagrafe e al cui spirito profondo Bertolucci non potrebbe mai rinunciare. Oltre che una rinascita una specie rara di opera prima sui generis, Io e te. Certi sguardi, in fin dei conti, non possono invecchiare, non possono decadere. Semplicemente, non saprebbero come fare.

Davide Eustachio Stanzione

Sezione di riferimento: News

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VENEZIA 2013 - William Friedkin Leone d'Oro alla carriera

2/5/2013

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La notizia farà sicuramente felici i suoi numerosissimi seguaci sparsi in ogni dove: William Friedkin sarà premiato con il Leone d'Oro alla carriera nell'edizione 2013 della Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal prossimo 28 agosto al 7 settembre. 
La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione del festival, su suggerimento del direttore Alberto Barbera, il quale ha espresso la seguente motivazione: "Friedkin ha contribuito, in maniera rilevante e non sempre riconosciuta nella sua portata rivoluzionaria, a quel profondo rinnovamento del cinema americano, genericamente registrato dalle cronache dell'epoca come la Nuova Hollywood. Dopo aver scardinato le regole del documentario con alcuni lavori televisivi impostisi per lo sguardo asciutto, spietato e imprevedibile, Friedkin ha rivoluzionato due generi popolari come il poliziesco e l'horror, inventando di fatto il blockbuster moderno con Il braccio violento della legge (1971, premiato con cinque Oscar, tra cui miglior film e miglior regia) e L'esorcista (1973, nominato a dieci Oscar). E' stato poi autore di film in anticipo sui tempi come Il salario della paura (1977), Cruising (1980), Vivere e morire a Los Angeles (1985) e Jade (1995, presentato alla Mostra di Venezia in Notti veneziane), alcuni dei quali solo in seguito ampiamente rivalutati come autentici capolavori".

Per l'occasione, il festival proietterà in prima mondiale la nuova versione restaurata de Il salario della paura (Sorcerer), una delle opere più complesse e forse meno valorizzate di Friedkin, nonché una delle più amate dall'autore stesso.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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