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AUTUNNO-INVERNO 2013 - I film che vedremo

3/7/2013

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In questi giorni si è svolta a Riccione la terza edizione di Ciné - Giornate estive del cinema, con workshop e convention utili per presentare il programma relativo alle uscite in sala dei prossimi mesi per quanto concerne i principali distributori italiani.
Dando un occhio ai listini, e concentrandoci sui titoli di sicuro o presumibile interesse per la nostra linea editoriale, la parte del leone può essere attribuita alla Lucky Red. La società di Andrea Occhipinti, ormai indiscussa leader nostrana per il cinema d'autore, porterà infatti al cinema alcuni dei migliori film appena visti al Festival di Cannes, a iniziare dalla Palma d'Oro La vie d'Adèle, la cui uscita è prevista nella seconda metà di ottobre, per poi proseguire con Inside L. Davis dei Coen (19 dicembre) e Nebraska di Alexander Payne (20 febbraio). Per l'autunno e l'inverno il programma Lucky Red prevede anche, tra gli altri, Bling Ring di Sofia Coppola (19 settembre), Gloria del cileno Sebastian Leilo (10 ottobre), il biopic su Grace Kelly Grace di Monaco (con Nicole Kidman, 13 marzo) e Philomena di Stephen Frears (con Judi Dench, 23 gennaio).
Sempre per quanto riguarda Cannes, molti dei film dell'edizione 2013 sono stati (per fortuna) acquistati dalla BIM, che distribuirà in sala, con date ancora da definire, Le passé di Farhadi, The Immigrant di James Gray, Jeune et Jolie di Ozon e Like Father Like Son di Kore-eda.
Non male anche il listino di 01 Distribution, nel quale possiamo evidenziare Rush di Ron Howard (19 settembre), The Wolf of Wall Street di Scorsese (a Natale), l'attesissimo Venere in pelliccia di Roman Polanski (con la splendida Emmanuelle Seigner, nella foto in alto a sinistra, in sala dal 14 novembre), e tanti autori italiani, da Gianni Amelio (L'intrepido, dal 5 settembre) a Daniele Luchetti (Anni felici), da Carlo Mazzacurati (La regina delle nevi) al nuovo di Nanni Moretti, ancora senza titolo ufficiale.
Più scarno, almeno per quanto ci riguarda, il listino degli altri distributori. Qualcosa di interessante arriva tramite Videa, che riproporrà al cinema in 3D L'ultimo imperatore di Bertolucci e porterà in sala anche The Butler, con Forest Whitaker nei panni di un maggiordomo della Casa Bianca che servì 8 diversi Presidenti, mentre come di consueto la Universal si dedicherà quasi esclusivamente ai blockbuster, con qualche (parziale) eccezione, come il remake di Old Boy diretto da Spike Lee, al cinema dal 14 ottobre.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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VENEZIA 2013 - Bernardo Bertolucci presidente di giuria

9/5/2013

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Alberto Barbera ha scelto il presidente di giuria per l’edizione numero 70 della Mostra del Cinema di Venezia. Si tratta di uno di quei nomi che solo a sentirlo allargano il cuore di chi il cinema lo ama e lo vive: Bernardo Bertolucci presiederà la kermesse del Lido per la seconda volta, esattamente trent’anni dopo aver assegnato il Leone d’Oro al Godard di Prénom Carmen, che in fin dei conti avrebbe premiato comunque e a prescindere, come riconoscimento nostalgico e accorato a un’intera epoca e a un modo appassionato, ideologico, totale d’intendere il cinema, una maniera oggi anacronistica che la disillusione e il crollo utopico di valori (anche artistici, sì) hanno definitivamente spazzato via, in una sorta di secolarizzazione della militanza cinematografica. 
All’epoca, Bernardo accettò solo per Godard. La Mostra la presiedeva Rondi e Bertolucci aveva rifiutato di andare in altri festival in passato proprio perché c’era Rondi, giusto per rendere l’idea. Ma tornando ai giorni nostri, dopo un tweet cesellato di indizi eloquenti ma sottili che stamattina aveva già fatto intuire non poco («Tre indizi per indovinare il nome del presidente di giuria di Venezia 70: Borges, Giuseppe Verdi, rue Jules Verne»), ecco arrivare l’annuncio ufficiale e le parole di Barbera: «Pochi registi, al pari di Bertolucci, sommano alla lunga esperienza il fatto di vivere un presente cinematografico in cui agiscono con le loro opere, di cui si interessano (esercitando un’inesausta curiosità) e di cui si preoccupano, perché scovare e portare all’attenzione ciò che di vitale si sta muovendo e ciò che di bello sta magari esplodendo, è tra i migliori servizi che il cinema possa fare a se stesso. Anche per questi motivi, Bertolucci è il Presidente ideale per il ruolo importante e delicato che ha generosamente accettato di ricoprire». 
Bernardo Bertolucci ha invece dichiarato: «Ho accettato con allegria di presiedere la giuria della settantesima Mostra internazionale cinematografica di Venezia. In una manciata di giorni mi si regala la possibilità di vedere quanto di più interessante sta accadendo nelle cinematografie di tutto il mondo. Il mio amico cinefilo Alberto Barbera riesce a infilarsi nelle nicchie cinematografiche più misteriose dei più misteriosi paesi del mondo. È la mia seconda volta. Nel 1983 la Mostra celebrava la sua 40a edizione. La mia giuria, composta quasi tutta (tutta) di registi non poteva che premiare Jean-Luc Godard, a cui tutti noi dovevamo tanto e che non aveva mai avuto un premio importante nella sua vita. Allora ai film chiedevo sorpresa e piacere. Non sono molto cambiato». 
Ben venga Bernardo, dunque, uomo di cinema ancora vitalissimo nonostante le difficoltà fisiche, la presumibile stanchezza e l’affaticamento che è sotto gli occhi di tutti. A ben guardare il suo ultimo film poi, il potente e truffautiano Io e te, ci si rende conto di avere davanti (e lo sapevamo) un regista ancora luminoso, capace di azzerare se stesso con un film di incanto primigenio e corpi che dibattono e s’affannano sotto il peso di una gioventù che pulsa, velenosa e allo stesso tempo benefica, una benedizione eterna che va molto al di là dell’anagrafe e al cui spirito profondo Bertolucci non potrebbe mai rinunciare. Oltre che una rinascita una specie rara di opera prima sui generis, Io e te. Certi sguardi, in fin dei conti, non possono invecchiare, non possono decadere. Semplicemente, non saprebbero come fare.

Davide Eustachio Stanzione

Sezione di riferimento: News

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