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CANNES 68 - Il programma ufficiale: tutti i film

9/5/2015

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Inizierà mercoledì 13 la 68esima edizione del festival di Cannes. Il programma è come al solito straordinario, con una sterminata quantità di grandi nomi impossibile da eguagliare in qualsiasi altra manifestazione internazionale. 
Da parte nostra, inutile negarlo, buona parte del "tifo" sarà indirizzata verso lo splendido Mia Madre di Nanni Moretti, nella speranza di poter festeggiare una seconda Palma d'Oro dopo quella già vinta dall'autore romano per La stanza del figlio. L'Italia comunque parte agguerritissima, con un invidiabile terzetto in concorso (oltre a Moretti anche Il racconto dei racconti di Matteo Garrone e Youth - La giovinezza di Sorrentino), mentre sfogliando il programma si assommano un'infinità di titoli che attendiamo di scoprire con tantissima curiosità. 
Giusto per citarne alcuni, impossibile non fremere pensando ad esempio a The Lobster di Lanthimos, Carol di Todd Haynes (con Cate Blanchett), Marguerite et Julien di Valérie Donzelli (con Anais Demoustier), Dheepan di Jacques Audiard, Journey to the Shore di Kiyoshi Kurosawa, Macbeth di Justin Kurzel (con Michael Fassbender e Marion Cotillard), La tete haute di Emmanuelle Bercot (film d'apertura, con Catherine Deneuve e Sara Forestier), Une histoire de fou di Robert Guédiguian, Trois souvenirs de ma jeunesse di Arnaud Desplechin (con Mathieu Amalric), La loi du marché di Stéphane Brizé (con Vincent Lindon) e Yazuka Apocalypse di Takashi Miike. Ma davvero tanti sono i film sparsi nelle varie sezioni che speriamo di poter ammirare il prima possibile anche sugli schermi italiani. 

Qui sotto l'elenco completo dei titoli che saranno proiettati sulla Croisette dal 13 al 24 maggio e qualche trailer.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News


Film d'apertura

La Tête Haute, dir: Emmanuelle Bercot

In concorso

Sicario, dir: Denis Villeneuve
The Sea of Trees, dir: Gus Van Sant
Louder than Bombs, dir: Joachim Trier
Youth (La giovinezza), dir: Paolo Sorrentino
Saul Fia (Son of Saul), dir: László Nemes
Mia Madre, dir: Nanni Moretti
Mon Roi, dir: Maiwenn
The Lobster, dir: Yorgos Lanthimos
Macbeth, dir: Justin Kurzel
Umimachi Diary (Our Little Sister), dir: Hirokazu Kore-Eda Hirokazu
Shan He Gu Ren (Mountains May Depart), dir: Jia Zhang-Ke
Nie Yinniang (The Assassin), dir: Hou Hsiao Hsien
Carol, dir: Todd Haynes
Il Racconto dei Racconti (The Tale of Tales), dir: Matteo Garrone
Marguerite et Julien (Marguerite and Julien), dir: Valérie Donzelli
La Loi du Marche (A Simple Man), dir: Stéphane Brize
Dheepan, dir: Jacques Audiard
Chronic, dir: Michel Franco
The Valley of Love, dir: Guillaume Nicloux

Un Certain Regard

Madonna, dir: Shin Suwon
Maryland, dir: Anna Winocour
The Fourth Direction, dir: Gurvinder Singh
Masaan (Fly Away Solo), dir: Neeraj Ghaywan
Hruter (Rams), dir: Grimur Hakonarson
Kishibe No Tabi (Journey to the Shore), dir: Kurosawa Kiyoshi
Je Suis Un Soldat (I Am a Soldier), dir: Laurent Larivere
Zvizdan (The High Sun), dir: Dalibor Matanic
The Other Side, dir: Roberto Minervini
One Floor Below, dir: Radu Muntean
Shameless, dir: Oh Seung-Uk
The Chosen Ones, dir: David Pablos
Nahid, dir: Ida Panahandeh
The Treasure, dir: Corneliu Porumboiu
Alias Maria, dir: José Luis Rugeles Gracia
Taklub, dir: Brillante Mendoza
Lamb, dir: Yared Zeleke
Cemetery, dir: Splendour by Apichatpong Weerasethakul
Sweet Red Bean Paste, dir: Naomi Kawase

Fuori concorso

Mad Max: Fury Road, Dir: George Miller
Irrational Man, dir: Woody Allen
Inside Out, dir: Pete Docter and Ronaldo del Carmen
Le Petit Prince (The Little Prince), dir: Mark Osborne

Proiezioni speciali

Oka, dir: Souleymane Cisse
Sipur Al Ahava Ve Choshech (A Tale of Love and Darkness), dir: Natalie Portman
Hayored Lema’ala, dir Elad Keidan
Amnesia, dir: Barbet Schroeder
Panama, dir: Pavel Vuckovic
Asphalte, dir: Samuel Benchetrit
Une histoire de fou (Don’t Tell me the Boy was Mad), dir: Robert Guédiguian

Proiezioni di mezzanotte

O Piseu (Office), dir: Hong Won-Chan
Amy, dir: Asif Kapadia
Love, dir: Gaspar Noé

Semaine de la critique

Dégradé, dir: Arab and Tarzan Abunasser
Krisha, dir: Trey Edward Shults
Mediterranea, dir: Jonas Carpignano
Ni le Ciel, Ni la Terre, dir: Clément Cogitore
Paulina, dir: Santiago Mitre, Argentina
Sleeping Giant, dir: Andrew Cividino, Canada
La Tierra y la Sombra, dir: César Acevedo, Colombia
The Anarchists, dir: Elie Wajeman, France
Les Deux Amis, dir: Louis Garrel, France
La Vie en Grand, dir: Mathieu Vadepied, France

Quinzaine des réalisateurs

In the Shadow of Women, dir: Philippe Garrel
Allende, Mi Abuelo Allende, dir: Marcia Tambutti
Arabian Nights, dir: Miguel Gomes
The Brand New Testament, dir: Jaco Van Dormael
The Cowboys, dir: Thomas Bidegain
Embrace of the Serpent, dir: Ciro Guerra
Fatima, dir: Philippe Faucon
Trois souvenirs de ma jeunesse, dir: Arnaud Desplechin
Green Room, dir: Jeremy Saulnier
The Here After, dir: Magnus von Horn
Much Loved, dir: Nabil Ayouch
Mustang, dir: Deniz Gamze Ergüven
Peace to Us in Our Dreams, dir: Sharunas Bartas
A Perfect Day, dir: Fernando León de Aranoa
Songs My Brothers Taught Me, dir: Chloé Zhao
Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld, dir: Takashi Miike
Dope, dir: Rick Famuyiwa

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VALDARNO CINEMA - Premio alla carriera ad Abel Ferrara

30/4/2015

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Si svolgerà dal 6 al 10 maggio, presso il Cinema Masaccio di San Giovanni Valdarno, la 33esima edizione del Valdarno Cinema Fedic. La manifestazione proporrà numerosi eventi di notevole interesse, tra i quali il premio Marzocco alla carriera consegnato ad Abel Ferrara, anche protagonista di una masterclass in programma venerdì 8 maggio alle ore 21.30.

Ecco il comunicato stampa con la presentazione dell'autore:

Abel Ferrara, regista statunitense del Bronx, autore di un cinema viscerale e allucinato,  pone spesso al centro dei suoi film i temi del peccato, della redenzione, del tradimento, della follia, mostrando con il suo inconfondibile sguardo la discesa agli inferi dei suoi protagonisti. La dimensione notturna della metropoli è un’ambientazione ricorrente che già caratterizzava il suo primo lungometraggio, The Driller Killer (1979). Ha poi diretto, tra gli altri, dei noir molto personali (L’angelo della vendetta, 1981; Paura su Manhattan, 1984; Fratelli, 1996), una variazione di Romeo e Giulietta in China Girl (1987) e il gangster-movie King of New York (1989) che lo ha fatto conoscere in Europa e ha anticipato quella che è stata definita la ‘trilogia del peccato’ composta da Il cattivo tenente (1992), Occhi di serpente (1993) e The Addiction (1995). Tra i suoi altri film più importanti L’invasione degli ultracorpi (1993), remake del film di Don Siegel del 1956 in cui la dimensione fantascientifica è stata rielaborata in chiave ancora più personale in 4:44 Last Days on Earth (2011). Tra i suoi film più importanti vanno ricordati anche Blackout (1997), New Rose Hotel (1998), Il nostro Natale (2001), Go Go Tales (2007), Napoli Napoli Napoli (2009) e Welcome to New York (2014) oltre ai documentari newyorkesi Chelsea on the Rock (2008) e Mulberry St. (2010). Nel 2005 con Mary ha vinto il Premio Speciale della giuria al Festival di Venezia. Sempre al Lido ha presentato lo scorso anno, in competizione, Pasolini.  Nel corso della sua carriera ha lavorato con i più importanti attori statunitensi come Willem Dafoe, Christopher Walken, Harvey Keitel, Matthew Modine, Annabella Sciorra, Chris Penn, Dennis Hopper, Vincent Gallo, Benicio Del Toro, Madonna, Wesley Snipes, Steve Buscemi, Tom Berenger, Forest Whitaker e Melanie Griffith. Ma hanno collaborato con lui anche alcuni degli interpreti più conosciuti del cinema francese (Gérard Depardieu, Juliette Binoche, Marion Cotillard, Jacqueline Bisset), italiano (Asia Argento, Isabella Rossellini, Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea) e inglese (Bob Hoskins).

L'edizione numero 33 del festival proporrà inoltre altri eventi di pregevole fattura, tra i quali segnaliamo: una masterclass con Carlo Delle Piane, che si terrà giovedì 7 maggio dalle 21.45; un omaggio a Franco Piavoli, che commenterà e modererà gli incontri con gli autori Fedic in occasione di una retrospettiva a lui dedicata; il film Roma città aperta, di Roberto Rossellini, in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna (mercoledì 6 maggio); una preapertura il 5 maggio con 2 eventi: il film Fino a qui tutto bene, di Roan Johnson, alla presenza dei tre protagonisti maschili e il cortometraggio Elba, l'eredita di Napoleone, dei Licaoni, antesignani delle webseries sul canale Youtube; domenica 10 maggio, l'evento conclusivo con il concerto dei Rio Mezzanino, autori della colonna sonora del film Lei disse sì, di Maria Pecchioli; il premio Basaglia al miglior film sul tema della salute mentale, in collaborazione con il Centro Basaglia di Arezzo. Il programma completo sul sito ufficiale.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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IL GIOCO DEL CASO - Il cinema di Robert Bresson a Torino

30/3/2015

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Bellissima iniziativa del Museo del Cinema di Torino, che durante il mese di aprile proporrà una retrospettiva integrale dedicata a Robert Bresson, assoluto maestro del cinema francese (e non soltanto), con la proiezione di tutti i suoi film in lingua originale con sottotitoli. Sede degli spettacoli, come sempre in queste occasioni, il Cinema Massimo, a pochi passi dalla Mole.

Ecco il comunicato stampa ufficiale con la presentazione dell'evento.

"Il Museo Nazionale del Cinema organizza – dal 3 al 28 aprile 2015 al Cinema Massimo – una retrospettiva integrale dedicata al regista Robert Bresson. 
Tra i protagonisti della rinascita del cinema francese nel secondo dopoguerra, Bresson è regista lucido e radicale nell’analisi della condizione etica dell'individuo. Privilegia i temi della grazia, della solitudine, della fede, che si oppongono a una modernità descritta come violenta e brutale. Il tutto con uno sguardo essenziale, asciutto, quasi documentaristico, ma di forte impatto emotivo. 
Nato in un paesino della Francia centrale, Bresson si laurea in Filosofìa alla Sorbona di Parigi. Pittore, si accosta al cinema quasi per caso agli esponenti del surrealismo che lo convincono a riprendere le imprese del clown Beby nel cortometraggio Les affairs publiques (1932-34). Dopo più di un anno trascorso come prigioniero di guerra in un campo di concentramento tedesco, Bresson torna al cinema nel 1943 e firma il suo primo lungometraggio, La conversa di Belfort, cui segue l'anno seguente Perfìdia (Les dames du bois de Boulogne), tratto da un racconto di Diderot con i dialoghi di Jean Cocteau. Diario di un curato di campagna (Premiato al Festival di Venezia nel 1950) tratto da Bernanos e Un condannato a morte è fuggito (1956, premio per la regia a Cannes per il quale viene considerato dai 'Cahiers du Cinema' un fondatore della nouvelle vague), danno la giusta misura del suo stile: sceglie i suoi attori fra gente della strada (Pickpocket, 1959) e trasforma la storia in assunto morale (II processo di Giovanna d'Arco, 1960). 
A metà degli anni Sessanta il regista conosce la sua massima fortuna grazie a Au hasard Balthasar e Mouchette, anche questo premiato al festival di Cannes del 1967. Si confronta poi con Dostoevskij in Così bella così dolce (1969) e Quattro notti di un sognatore (1971, tratto da 'Le notti bianche', lo stesso testo portato sullo schermo da Luchino Visconti). Segue Lancillotto e Ginevra, terminato nel 1974 ma progettato in oltre 20 anni di studi, in cui la leggenda dei Paladini è filtrata dal repertorio visivo di Piero della Francesca. I suoi ultimi film furono nel 1978 Il diavolo, probabilmente... e nel 1983 L'argent. Si ritira definitivamente a vita privata negli anni Ottanta, dopo aver fallito il tentativo di trovare un produttore per il suo progetto di realizzare una pellicola dal Libro della Genesi. Muore per cause naturali, a 92 anni, a Parigi. 
La rassegna Il gioco del caso sarà inaugurata dalla proiezione, venerdì 3 aprile alle ore 16.30, del primo lungometraggio del regista francese: La conversa di Belfort (Francia 1943, 96’, 35mm, b/n, v.o. sott. it.)."

A questo link il calendario completo delle proiezioni con giorni e orari.

Alessio Gradogna


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MIA MADRE - Trama, poster e trailer del nuovo film di Nanni Moretti

27/3/2015

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16 aprile. Una data che molti appassionati hanno già sottolineato sul proprio calendario. Noi compresi. Sarà infatti il giorno in cui uscirà nelle sale uno dei film più attesi dell'anno, Mia Madre, il nuovo lavoro di Nanni Moretti, personaggio che da queste parti amiamo incondizionatamente e che sempre ci emoziona e ci coinvolge.
Quattro anni dopo lo splendido Habemus Papam, Moretti torna con un'opera la cui trama resta in parte avvolta nel mistero, anche se ormai le prime indicazioni sono abbastanza chiare. Protagonista è una donna (Margherita Buy), regista di mestiere, alle prese con una situazione personale complessa, tra un rapporto sentimentale in via di risoluzione, una figlia adolescente a cui badare e l'aggravarsi della malattia della madre. Accanto a lei il fratello maggiore (interpretato dallo stesso Moretti), che decide di licenziarsi dal lavoro per accudire la madre (Giulia Lazzarini) nei suoi ultimi giorni di vita. Nel cast anche John Turturro.
Si può notare come nel film torni con prepotenza un tema, l'elaborazione del lutto familiare, che l'autore aveva già affrontato con esiti straordinari ne La stanza del figlio.
Nelle ultime ore sono stati rilasciati il poster e il primo trailer. L'immagine (che vedete qui a sinistra) è già stata oggetto di attacchi da parte degli eterni detrattori, pronti a scatenarsi (al solito) con critiche francamente risibili (come se la presunta bruttezza di una locandina avesse un qualche peso nel valore di un film), mentre dal trailer, che vi proponiamo sotto, pare aleggiare un mix di dramma e toni più leggeri, come nella miglior tradizione del cinema di Moretti. Appuntamento al cinema il 16 aprile. 

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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OSCAR 2015 - Tutti i premi: vince Birdman di Inarritu

23/2/2015

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Quattro statuette per Birdman, 4 per Grand Budapest Hotel, 3 per Whiplash, 1 sola per Boyhood, che era partito all’inizio della stagione cinematografica con i favori dei pronostici. È questo il dato che emerge al termine della notte degli Oscar, giunta quest’anno alla sua 87ma edizione.
Si era inteso già da diverse settimane che questo sarebbe stato l’anno di Birdman: perdente ai Golden Globes, ha recuperato il terreno sul suo diretto e più temibile avversario, Boyhood, vincendo tutti premi del Sindacato (Screen Actors Guild per il cast, Directors Guild, Writers Guild) ed è arrivato ieri sera, pur in un clima di incertezza, con il favore dei pronostici. Tutti, o quasi, rispettati.
Il film di Iñarritu ha conquistato l’Academy con la sua storia meta-teatrale e meta-cinematografica, ma, soprattutto, con i virtuosismi del suo regista. Un mondo totalmente diverso rispetto a quello sperimentale e di ricerca di Richard Linklater, che ha realizzato un’opera lunga dodici anni, frutto di una grandissima visione d’insieme e che si interroga non solo sul mezzo cinematografico, ma sulla dimensione del tempo nello spazio del film. Linklater è forse il primo, vero cineasta indipendente ad arrivare agli Oscar, così fuori dal circuito da essere poi inevitabilmente respinto.
Per certi versi, ha vinto il film che ha “urlato” più a gran voce le proprie qualità tecniche, tra piani sequenza, fotografia, sceneggiatura di matrice teatrale, attori sopra le righe. Gli Oscar sono stati il vero trionfo personale di Iñarritu, vincitore diretto di tre dei quattro premi assegnati al suo film – film, regia, addirittura sceneggiatura originale - con l’aggiunta dell’Oscar alla fotografia di Lubezki (dispiace vedere sconfitto per la dodicesima volta il grande Roger Deakins). Nella celebrazione di se stessa, Hollywood vira nettamente verso Birdman come opera che parla di se stessa e del suo universo.
Agli altri film non rimane che spartirsi ciò che resta. Grand Budapest Hotel di Wes Anderson si accontenta dei premi tecnici: i costumi di Milena Canonero, le scenografie, il trucco e la colonna sonora di Alexandre Desplat, finalmente vincitore. Whiplash, piccolo fenomeno in questa edizione, porta a casa tre Oscar per il montaggio, il sonoro, e soprattutto per il migliore attore non protagonista, JK Simmons, favoritissimo della vigilia pure in una categoria ricca di ottime performance.
L’Academy non rischia mai, e quest’anno in particolare dimostra di voler andare sul sicuro attribuendo anche i premi per la sceneggiatura ai “soliti sospetti”. Sbuca fuori allora The Imitation Game, biopic su Alan Turing, che sembrava destinato al nulla di fatto e che la spunta su script meno convenzionali ma anche più interessanti (Whiplash). Il giovane sceneggiatore Graham Moore commuove un po’ tutti con un discorso personale e una esortazione: “stay weird”.
L’Academy è votata inesorabilmente al politicamente corretto, declinato quest’anno nella sua forma più ipocrita dopo le polemiche per l’esclusione di Selma, il film su Martin Luther King, dalle candidature principali. Ecco allora che si susseguono sul palco vincitori che prendono il microfono per farsi portavoce di una causa impegnata, non importa quale. Apre le danze Patricia Arquette, vincitrice annunciata come migliore attrice non protagonista (Boyhood), che inforca gli occhiali e legge il suo ringraziamento con grande fervore, nemmeno fosse a un comizio, reclamando equità per le donne. Da lì in poi, siamo invitati a prendere consapevolezza di: Alzheimer, SLA, la percentuale di afroamericani in prigione, le problematiche degli afroamericani in generale, i segreti del governo americano, lo stipendio basso delle attrici, la discriminazione delle donne, le leggi sull’immigrazione, i messicani al confine, e così via.
In tale clima la standing ovation è la norma: addirittura tre solo per Glory, dal film Selma, vincitrice come migliore canzone in un’atmosfera così carica che quasi veniva da tifare per Everything Is Awesome. Almeno l’ovazione per Julianne Moore appare meritata. Chiaramente, il suo primo e sospirato Oscar per Still Alice è un riconoscimento alla carriera, ed è un peccato che gli venga assegnato proprio per il suo film più scontato e meno rappresentativo, ma tant’è. Sorprende invece, anche se non si tratta esattamente di una vittoria inaspettata, il successo di Eddie Redmayne, che nel ruolo di Stephen Hawking (La teoria del tutto) ha dato vita a una di quelle performance trasformative che tanto piacciono all’Academy, ma non per questo meno toccante, scrupolosa o emozionante. In una serata che sembrava destinata a decretare Birdman come vincitore assoluto, forse il discorso spontaneo di Redmayne, davvero attonito, è stato il momento più genuino.
Tutto il resto è, alla fine, come da pronostico. Il polacco Ida vince per il miglior film straniero, Citizenfour per il migliore documentario, Big Hero 6 per il miglior film di animazione. Wim Wenders rimane al palo per la terza volta, ma si sapeva già come sarebbe andata. Esclusi titoli come Life Itself e Lego Movie, la gara perde parte del suo fascino in quanto non c’è più competizione.
Lo stesso dicasi per i film e gli attori. I migliori, forse, sono rimasti direttamente a casa. Per fortuna sarà poi il tempo a decretare cosa rimane, cosa fa storia, cosa è immortale.

Francesca Borrione

Sezione di riferimento: News


L'elenco completo dei vincitori (in grassetto):

Oscar per il miglior film
American sniper
Birdman
Boyhood
The grand Budapest hotel
The imitation game
Selma
La teoria del tutto
Whiplash


Migliore regista 
Alejandro González Iñarritu per Birdman
Richard Linklater per Boyhood
Bennett Miller per Foxcatcher
Wes Anderson per The grand Budapest hotel
Morten Tyldum per The imitation game


Migliore attrice
Felicity Jones per La teoria del tutto
Rosamund Pike per Gone Girl
Julianne Moore per Still Alice
Reese Witherspoon per Wild
Marion Cotillard per Two days one night


Miglior attore
Michael Keaton per Birdman
Eddie Redmayne per La teoria del tutto
Benedict Cumberbatch per The imitation game
Steve Carell per Foxcatcher
Bradley Cooper per American Sniper


Miglior attrice non protagonista
Emma Stone per Birdman
Patricia Arquette per Boyhood
Keira Knightley per The imitation game
Meryl Streep per Into the woods
Laura Dern per Wild


Miglior attore non protagonista
Edward Norton per Birdman
Ethan Hawke per Boyhood
J.K. Simmons per Whiplash
Mark Ruffalo per Foxcatcher
Robert Duvall per The judge


Migliore sceneggiatura originale
Richard Linklater per Boyhood
Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo per Birdman
Wes Anderson e Hugo Guinness per The Grand Budapest Hotel
Dan Gilroy per Nightcrawler
E. Max Frye e Dan Futterman per Foxcatcher


Migliore sceneggiatura non originale
Damien Chazelle per Whiplash
Anthony McCarten per La teoria del tutto
Graham Moore per The Imitation Game
Jason Hall per American sniper
Paul Thomas Anderson per Inherent vice


Migliore fotografia
Roger Deakins per Unbroken
Emmanuel Lubezki per Birdman
Robert D. Yeoman per The Grand Budapest Hotel
Dick Pope per Mr. Turner
Lukasz Zal eRyszard Lynzewski per Ida


Migliore montaggio

Sandra Adair - Boyhood
Joel Cox e Gary D. Roach - American Sniper
Tom Cross per Whiplash
William Goldenberg - The Imitation Game
Barney Pilling - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)


Miglior film d’animazione
The Boxtrolls di Anthony Stacchi, Graham Annable e Travis Knight
Big hero 6 di Don Hall, Chris Williams e Roy Conli
How to train your dragon 2 - Dragon trainer 2 di Dean DeBlois e Bonnie Arnold
Song of the Sea di Tomm Moore e Paul Young
The tale of the princess Kaguya di Isao Takahata e Yoshiaki Nishimura


Miglior documentario
Finding Vivian, di MaierJohn Maloof e Charlie Siskel
Last Days in VietnamRory Kennedy e Keven McAlester
CitizenFour, di Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy and Dirk Wilutzky
The Salt of the Earth, di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado e David Rosier
Virunga, di Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara


Miglior film straniero
Leviathan (film dalla Russia)
Ida (film dalla Polonia)
Tangerines (film dall’Estonia)
Timbuktu (film dalla Mauritania)
Wild tales - Relatos salvajes (film dall’Argentina)


Migliori costumi
Colleen Atwood per Into the Woods
Anna B. Sheppard per Maleficent
Milena Canonero per The Grand Budapest Hotel
Jacqueline Durran per Mr. Turner
Mark Bridges per Inherent vice


Migliore canzone
Lost Stars
 di Gregg Alexander, Danielle Brisebois, Nick Lashley e Nick Southwood in Begin again
Everything is awesome
 di Shawn Patterson in The Lego movie
I’m not gonna miss you
 di Glen Campbell in Glenn Campbell: I’ll be me
Glory di Common e John Legend in Selma
Grateful
  in Beyond the lights


Migliore colonna sonora
Hans Zimmer per Interstellar
Alexandre Desplat per The Imitation Game 
Johann Johannsson per The Theory of Everything
Alexandre Desplat per The grand Budapest Hotel
Gary Yershon per Mr. Turner


Migliori effetti speciali
Dawn of the Planet of the Apes 
Guardians of the Galaxy
Captain America:  Winter Soldier
Interstellar 
X-Men: Days of Future Past


Migliori trucco e acconciature
Foxcatcher
The Grand Budapest Hotel
Guardians of the Galaxy



Miglior corto documentario 
Crisis hotline: Veterans press 1 
Joanna 
Out Curse 
The Reaper 
White Earth 



Miglior cortometraggio 
Aya 
Boogaloo and Graham 
Butter Lamp 
Parvaneh 
The Phone Call 


Miglior cortometraggio d'animazione 
The Bigger Picture 
The Dam Keeper 
Feast 
Me and My Moulton 
A Single Life

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CÉSAR 2015 - Trionfa "Timbuktu", migliori attrici Haenel e Stewart

21/2/2015

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Nella serata del 20 febbraio si è svolta la 40esima cerimonia di premiazione dei César. Ci si aspettava un'edizione incerta ed equilibrata, ma così non è stato: l'evento ha infatti visto un unico e indiscusso vincitore, ovvero il film africano (ma di produzione francese) Timbuktu, del regista mauritano Abderrahmane Sissako, in concorso a Cannes e candidato agli Oscar. L'opera di Sissako ha sfiorato l'en plein, portando a casa sette premi su otto nominations, inclusi quelli come miglior film, regia e sceneggiatura originale.
Va da sé che agli altri sono rimaste le briciole, a partire dal Saint Laurent di Bonello, che a fronte di dieci candidature ha riportato una sola vittoria, per le scenografie. Delusione anche per il meraviglioso Sils Maria di Assayas, che si è dovuto accontentare di un unico premio, conquistato dalla sorprendente Kristen Stewart come migliore attrice non protagonista (è la terza donna non francese a imporsi in questa categoria nella storia dei César, dopo Virna Lisi e Carmen Maura).
L'unico avversario di Timbuktu che ha concluso la serata con il sorriso è stato il pregevole Les Combattants, di Thomas Cailley, capace di portare a casa tre premi, come migliore film d'esordio, miglior promessa maschile (Kevin Azais) e soprattutto miglior attrice protagonista, con la bravissima Adèle Haenel che è riuscita addirittura a battere due regine del calibro di Juliette Binoche e Marion Cotillard, imponendosi ormai come nuova e indiscussa stella del cinema francese, al pari di Pierre Niney, premiato come miglior attore per Yves Saint Laurent: la definitiva consacrazione di un ragazzo di talento che avevamo già scoperto qualche anno fa nel piccolo ma interessante film J'aime regarder les filles.
Nelle altre categorie, da segnalare la vittoria di Diplomacy di Schlondorff come miglior adattamento (a discapito di La chambre bleue di Amalric, che però nel complesso gli è superiore), e il premio vinto da Mommy di Xavier Dolan come miglior film "straniero", a porre l'ennesima conferma di quanto il cinema del canadese sia (giustamente) amato in Francia. 
Si è trattato di una cerimonia tutto sommato bella e frizzante, anche se decisamente troppo lunga. Una serata condotta con il giusto brio dal bravo Edouard Baer e ricca di momenti notevoli, su tutti il montaggio video dedicato ai 40 anni dei César, il finto cortometraggio "girato" in tempo reale con il coinvolgimento di alcuni dei personaggi presenti in platea e, più di tutti, il commovente omaggio al maestro Alain Resnais, recitato e cantato dai suoi attori (Lambert Wilson, Pierre Arditi e Sandrine Kiberlain) e accompagnato dalle toccanti lacrime della sua splendida Musa di sempre, Sabine Azèma. 

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News


L'elenco completo dei premiati:

- Meilleur Film:
Timbuktu d'Abderrahmane Sissako

- Meilleure actrice: 
Adèle Haenel dans Les Combattants

- Meilleur acteur: 
Pierre Niney dans Yves Saint Laurent

- Meilleur acteur dans un second rôle:
Reda Kateb dans Hippocrate

- Meilleur réalisateur:
Abderrahmane Sissako pour Timbuktu

- Meilleur espoir Masculin: 
Kévin Azaïs dans Les Combattants

- Meilleur espoir Féminin:
Louane Emera dans La Famille Bélier

- Meilleur premier film:
Les Combattants, de Thomas Cailley

- Meilleur film étranger: 
Mommy de Xavier Dolan

- Meilleur film documentaire:
Le Sel de la Terre

- Meilleure adaptation:
Diplomatie

- Meilleur film de court-métrage:
La femme de Rio, réalisé par Emma Luchini, Nicolas Rey

- Meilleure photographie: 
Timbuktu

- Meilleur film court métrage d'animation: 
Les Petits Cailloux réalisé par Chloé Mazlo

- Meilleur film d'animation: 
Minuscule - La vallée des fourmis perdues de Thomas Szabo et Hélène Giraud

- Meilleur son: 
Timbuktu

- Meilleure musique originale: 
Timbuktu

- Meilleur scénario original:
Timbuktu

- Meilleurs costumes: 
Saint-Laurent

- Meilleurs décors: 
La Belle et la Bête

- Meilleur montage: 
Timbuktu
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BERLINO 65 - Vince "Taxi" di Jafar Panahi

14/2/2015

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Si è conclusa la 65esima edizione del Festival di Berlino. L'Orso d'Oro è andato al regista iraniano Jafar Panahi per il suo Taxi, girato in semi-clandestinità a causa dei sei anni di reclusione a cui l'autore è stato condannato per aver combattuto contro il regime che imperversa nel suo paese. Parziale delusione per i tanti sostenitori di El Club di Pablo Larrain, amatissimo da gran parte della critica, che ha comunque portato a casa il secondo riconoscimento più importante, l'Orso d'Argento.

Ecco l'elenco completo dei premiati:

Orso d’oro: Jafar Panahi per “Taxi”
Orso d’argento – Gran Premio della Giuria: Pablo Larraìn per “El Club”
Alfred Bauer- nuove prospettive: “Ixcanul” di Jayro Bustamante
Miglior regia: Radu Jude per “Aferim”
Miglior regia: Malgorzata Szumowska per “Body”
Miglior attrice: Charlotte Rampling per “45 Yeard” di Andrew Haigh
Miglior attore: Tom Courtenay per “45 Yeard” di Andrew Haigh
Miglior sceneggiatura: Patricio Guzman per “El botón de nácar”
Contributo tecnico: Sturla Brandth per la fotografia di “Grøvlen per “Victoria”
Contributo tecnico: Evgeniy Privin e Sergey Mikhalchuk per la fotografia di “Under Electric Clouds”

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News

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CÉSAR 2015 - Tutte le nominations

28/1/2015

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Sono state annunciate questa mattina le candidature per i César 2015, ovvero gli Oscar del cinema francese, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 20 febbraio, con Dany Boon nelle vesti di presidente. Se lo scorso anno i risultati ci avevano irritato moltissimo, a causa dell'assurdo boicottaggio compiuto ai danni di Kechiche, quest'anno dobbiamo dire che, quantomeno a livello di nominations, gli oltre 4000 votanti dell'industria cinematografica transalpina hanno compiuto un lavoro magnifico, generando liste praticamente perfette, in cui davvero si ritrova tutto il meglio dell'anno appena trascorso.
In prima battuta non possiamo che gioire per le 6 candidature assegnate a Sils Maria, comprese quelle per miglior film, regista, sceneggiatura originale, attrice protagonista (la meravigliosa Juliette Binoche) e attrice non protagonista (la sorprendente Kristen Stewart). Il film di Assayas potrebbe considerarsi il favorito per la vittoria finale, anche se forti avversari sembrano essere Saint Laurent di Bertrand Bonello (10 candidature) e Les Combattants, film d'esordio di Thomas Calley (che recensiremo nei prossimi giorni) applaudito a Cannes e insignito di ben 9 nominations. 
Scorrendo l'elenco dei candidati, notiamo molteplici motivi di soddisfazione, in particolare nella cinquina riservata alle migliori attrici "emergenti", in cui per fortuna possiamo sottolineare la presenza di tutte le giovani promesse per cui facevamo il tifo, talenti che in questi ultimi mesi abbiamo cercato di valorizzare sulle nostre pagine, ovvero Lou de Laâge e Joséphine Japy per Respire di Mélanie Laurent, Karidja Touré per Bande de filles di Céline Sciamma e Ariane Labed per Fidelio, l'Odissée d'Alice. Da rimarcare inoltre la citazione per Mathieu Amalric e il suo La Chamble Bleue come miglior adattamento, la presenza di Mommy di Xavier Dolan tra i migliori film "stranieri", la candidatura dell'interessante Party Girl tra i migliori film d'esordio e le due nominations per Lulu femme nue di Solveig Anspach, visto al Bergamo Film Meeting. Notevole anche il poster ufficiale (in alto a sinistra), su cui campeggia una bellissima immagine di Fanny Ardant.
Insomma, queste candidature ci soddisfano davvero al 100%, cosa che assai raramente, anzi praticamente mai, capita in questo tipo di premiazioni. Resta solo da sperare che la serata del 20 febbraio confermi la bontà di tutte queste scelte. Qui sotto l'elenco completo.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: News


Meilleur film :

Les combattants
Eastern Boys
La famille Bélier
Hippocrate
Saint Laurent
Sils Maria
Timbuktu
 
Meilleur réalisateur :

Céline Sciamma pour Bande de filles
Thomas Cailley pour Les Combattants
Thomas Lilti pour Hippocrate
Bertrand Bonello pour Saint Laurent
Olivier Assayas pour Sils Maria
Abderrahmane Sissako pour Timbuktu
Robin Campillo pour Eastern Boys
 
Meilleur acteur :

Guillaume Canet pour La prochaine fois je viserai le coeur
Niels Arestrup pour Diplomatie
Pierre Niney pour Yves Saint Laurent
Gaspard Ulliel pour Saint Laurent
François Damiens pour La famille Bélier
Romain Duris pour Une nouvelle amie
Vincent Lacoste pour Hippocrate
 
Meilleure actrice :

Juliette Binoche pour Sils Maria
Marion Cotillard pour Deux jours, une nuit
Catherine Deneuve pour Dans la cour
Emilie Dequenne pour Pas son genre
Adèle Haenel pour Les combattants
Sandrine Kiberlain pour Elle l'adore
Karin Viard pour La famille Bélier
 
Meilleur second rôle masculin :

Eric Elmosnino pour La famille Bélier
Guillaume Gallienne pour Yves Saint Laurent
Louis Garrel pour Saint Laurent
Reda Kateb pour Hippocrate
Jérémie Rénier pour Saint Laurent
 
Meilleur second rôle féminin :

Marianne Denicourt pour Hippocrate
Claude Gensac pour Lulu femme nue
Izia Higelin pour Samba
Charlotte Le Bon pour Yves Saint Laurent
Kristen Stewart pour Sils Maria 
 
Meilleur scénario/adaptation :

La chambre bleue
Diplomatie
Pas son genre
Lulu femme nue
La prochaine fois, je viserai le coeur
 
Meilleur scénario original :

Les combattants
La famille Bélier
Hippocrate
Sils Maria
Timbuktu
 
Meilleur espoir féminin :

Lou de Laâge pour Respire
Joséphine Japy pour Respire
Louane Emera pour La famille Bélier
Karidja Touré pour Bande de filles
Ariane Labed pour Fidelio
 
Meilleur espoir masculin :

Kevin Azaïs pour Les combattants
Ahmed Dramé pour Les héritiers
Kirill Emelyanov pour Eastern Boys
Pierre Rochefort pour Un beau dimanche
Marc Zinga pour Qu'Allah bénisse la France
 
Meilleur premier film :

Les combattants
Qu'Allah bénisse la France
Elle l'adore
Fidelio
Party Girl
 
Meilleur film étranger :

Twelve Years a Slave, Steve McQueen
Boyhood, Richard Linklater
Deux jours, une nuit, Luc et Jean-Pierre Dardenne
Ida, Pawel Pawlikowski
Mommy, Xavier Dolan
The Grand Budapest Hotel, Wes Anderson
Winter Sleep, Nuri Bilge Ceylan
 
Film d'animation :

Le chant de la mer
Minuscule
Jack et la mécanique du coeur
 
Meilleur documentaire :

Caricaturistes, fantassins de la démocratie
Les chèvres de ma mère
La cour de Babel
National Gallery
Le sel de la terre
 
Meilleure musique :

Bande de filles
Bird People
Les combattants
Timbuktu
Yves Saint Laurent
 
Meilleur son :

Bande de filles
Bird People
Les Combattants
Saint Laurent
Timbuktu
 
Meilleure photo :

La belle et la bête
Saint Laurent
Sils Maria
Timbuktu
Yves Saint Laurent
 
Meilleur décor :

La belle et la bête
La French
Saint Laurent
Timbuktu
Yves Saint-Laurent
 
Meilleur montage :

Les Combattants
Hippocrate
Party Girl
Saint Laurent
Timbuktu
 
Meilleurs costumes :

La belle et la bête
La French
Saint Laurent
Une nouvelle amie
Yves Saint Laurent
 
Meilleur court-métrage d'animation :

Bang bang !
La bûche de Noël
La petite casserole d'Anatole
Les petits cailloux
 
Meilleur court-métrage :

Aïssa
La femme de Rio
Inupiluk
Les jours d'avant
Où je mets ma pudeur
La virée à Paname

César d'honneur: Sean Penn

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OSCAR NOMINATION 2015 - Tutte le candidature

15/1/2015

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Nella conferenza stampa tenutasi al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills, sono state annunciate le nomination per l’87esima edizione degli Academy Awards che si svolgerà il 22 febbraio al Dolby Theatre dell’Hollywood & Highland Center. La cerimonia sarà presentata da Neil Patrick Harris e sarà trasmessa negli USA dalla ABC. 
Tra le candidature, annunciate in due tempi da Alfonso Cuarón, J.J. Abrams, Chris Pine e Cheryl Boone Isaacs (presidente dell'Academy), primeggiano Birdman e The Grand Budapest Hotel (con 9 citazioni) e The Imitation Game (8). Colpiscono la quasi totale assenza di Gone Girl, le numerose candidature per Whiplash e la presenza di Marion Cotillard tra le migliori attrici. Qui sotto l'elenco completo.

Beatrice Paris

Sezione di riferimento: News


MIGLIOR FILM
American Sniper
Birdman
Boyhood
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Selma
Theory of Everything
Whiplash


MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA 
Steve Carell in “Foxcatcher”
Bradley Cooper in “American Sniper”
Benedict Cumberbatch in “The Imitation Game”
Michael Keaton in “Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)”
Eddie Redmayne in “The Theory of Everything”

 
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Robert Duvall in “The Judge”
Ethan Hawke in “Boyhood”
Edward Norton in “Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)”
Mark Ruffalo in “Foxcatcher”
J.K. Simmons in “Whiplash”

 
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Marion Cotillard in “Two Days, One Night”
Felicity Jones in “The Theory of Everything”
Julianne Moore in “Still Alice”
Rosamund Pike in “Gone Girl”
Reese Witherspoon in “Wild”


MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Patricia Arquette in “Boyhood”
Laura Dern in “Wild”
Keira Knightley in “The Imitation Game”
Emma Stone in “Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)”
Meryl Streep in “Into the Woods”


MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
“Big Hero 6” Don Hall, Chris Williams e Roy Conli
“The Boxtrolls” Anthony Stacchi, Graham Annable e Travis Knight
“How to Train Your Dragon 2” Dean DeBlois e Bonnie Arnold
“Song of the Sea” Tomm Moore e Paul Young
“The Tale of the Princess Kaguya” Isao Takahata e Yoshiaki Nishimura


MIGLIOR FOTOGRAFIA
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Emmanuel Lubezki
“The Grand Budapest Hotel” Robert Yeoman
“Ida” Lukasz Zal and Ryszard Lenczewski
“Mr. Turner” Dick Pope
“Unbroken” Roger Deakins


MIGLIORI COSTUMI
“The Grand Budapest Hotel” Milena Canonero
“Inherent Vice” Mark Bridges
“Into the Woods” Colleen Atwood
“Maleficent” Anna B. Sheppard and Jane Clive
“Mr. Turner” Jacqueline Durran


MIGLIOR REGIA
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Alejandro G. Iñárritu
“Boyhood” Richard Linklater
“Foxcatcher” Bennett Miller
“The Grand Budapest Hotel” Wes Anderson
“The Imitation Game” Morten Tyldum

 
MIGLIOR DOCUMENTARIO (lungometraggio)
 “CitizenFour” Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy e Dirk Wilutzky
“Finding Vivian Maier” John Maloof e Charlie Siskel
“Last Days in Vietnam” Rory Kennedy e Keven McAlester
“The Salt of the Earth” Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado e David Rosier
“Virunga” Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara

 
MIGLIOR DOCUMENTARIO (cortometraggio)
“Crisis Hotline: Veterans Press 1” Ellen Goosenberg Kent e Dana Perry
“Joanna” Aneta Kopacz
“Our Curse” Tomasz Sliwinski e Maciej Slesicki
“The Reaper (La Parka)” Gabriel Serra Arguello
“White Earth” J. Christian Jensen


MIGLIOR MONTAGGIO
“American Sniper” Joel Cox e Gary D. Roach
“Boyhood” Sandra Adair
“The Grand Budapest Hotel” Barney Pilling
“The Imitation Game” William Goldenberg
“Whiplash” Tom Cross

 
MIGLIOR FILM STRANIERO
“Ida” – Polonia
“Leviathan” – Russia
“Tangerines” – Estonia
“Timbuktu” – Mauritania
“Wild Tales” – Argentina


MIGLIOR MAKE-UP
“Foxcatcher” Bill Corso and Dennis Liddiard
“The Grand Budapest Hotel” Frances Hannon e Mark Coulier
“Guardiani della Galassia” Elizabeth Yianni-Georgiou e David White


MIGLIOR COLONNA SONORA
“The Grand Budapest Hotel” Alexandre Desplat
“The Imitation Game” Alexandre Desplat
“Interstellar” Hans Zimmer
“Mr. Turner” Gary Yershon
“La teoria del tutto” Jóhann Jóhannsson

 
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“Everything Is Awesome” da “The Lego Movie” (Musica e testo di Shawn Patterson)
“Glory” da “Selma” (Musica e testo di John Stephens e Lonnie Lynn)
“Grateful” da “Beyond the Lights” (Musica e testo di Diane Warren)
“I’m Not Gonna Miss You” da “Glen Campbell…I’ll Be Me” (Musica e testo di Glen Campbell e Julian Raymond)
“Lost Stars” from “Tutto può succedere” (Musica e testo di Gregg Alexander e Danielle Brisebois)


MIGLIOR SCENOGRAFIA
“The Grand Budapest Hotel” Adam Stockhausen; Anna Pinnock
“The Imitation Game” Maria Djurkovic; Tatiana Macdonald
“Interstellar” Nathan Crowley; Gary Fettis
“Into the Woods” Dennis Gassner; Anna Pinnock
“Mr. Turner” Suzie Davies; Charlotte Watts


MIGLIOR CORTO ANIMATO 
“The Bigger Picture” Daisy Jacobs e Christopher Hees
“The Dam Keeper” Robert Kondo e Dice Tsutsumi
“Feast” Patrick Osborne e Kristina Reed
“Me and My Moulton” Torill Kove
“A Single Life” Joris Oprins


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE ACTION
“Aya” Oded Binnun e Mihal Brezis
“Boogaloo and Graham” Michael Lennox e Ronan Blaney
“Butter Lamp (La Lampe Au Beurre De Yak)” Hu Wei e Julien Féret
“Parvaneh” Talkhon Hamzavi e Stefan Eichenberger
“The Phone Call” Mat Kirkby e James Lucas

 
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
“American Sniper” Alan Robert Murray e Bub Asman
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Martín Hernández e Aaron Glascock
“The Hobbit: The Battle of the Five Armies” Brent Burge e Jason Canovas
“Interstellar” Richard King
“Unbroken” Becky Sullivan and Andrew DeCristofaro

 
MIGLIORI EFFETTI SONORI
“American Sniper” John Reitz, Gregg Rudloff and Walt Martin
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Jon Taylor, Frank A. Montaño e Thomas Varga
“Interstellar” Gary A. Rizzo, Gregg Landaker e Mark Weingarten
“Unbroken” Jon Taylor, Frank A. Montaño e David Lee
“Whiplash” Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley


MIGLIORI EFFETTI VISIVI
“Captain America: The Winter Soldier” Dan DeLeeuw, Russell Earl, Bryan Grill e Dan Sudick
“Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie” Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett and Erik Winquist
“Guardiani della Galassia” Stephane Ceretti, Nicolas Aithadi, Jonathan Fawkner e Paul Corbould
“Interstellar” Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher
“X-Men: Giorni di un futuro passato” Richard Stammers, Lou Pecora, Tim Crosbie and Cameron Waldbauer

 
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
“American Sniper” di Jason Hall
“The Imitation Game” di Graham Moore
“Inherent Vice” di Paul Thomas Anderson
“The Theory of Everything” di Anthony McCarten
“Whiplash” di Damien Chazelle

 
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” di Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo
“Boyhood” di Richard Linklater
“Foxcatcher” di E. Max Frye and Dan Futterman
“The Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson; Story by Wes Anderson & Hugo Guinness
“Nightcrawler” di Dan Gilroy

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GOLDEN GLOBES 2015 - Tutti i vincitori

12/1/2015

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Si è svolta stanotte la cerimonia dei Golden Globe Awards, tradizionale anticamera degli Oscar che si svolgeranno il prossimo marzo. Tutto come nelle previsioni, senza grandi sorprese rispetto al trend che il circuito dei premi cinematografici assegnati dai critici internazionali ha segnato da qualche mese a questa parte.
Boyhood, letteralmente l’opera di una vita, diretta da Richard Linklater, vince il Globe per il miglior film drammatico, per la regia e per la migliore attrice non protagonista, Patricia Arquette. Il cast, chiaramente consapevole degli sforzi e degli intenti di un film che si è composto nell’arco di dodici anni, è piuttosto autocompiaciuto (“un film così significativo per la storia del cinema”, dice la Arquette) e guarda con fiducia a una sicura vittoria agli Oscar.
J.K. Simmons, ottimo caratterista per televisione e cinema, vince il premio come migliore attore non protagonista per Whiplash in una categoria che, a questo punto, non sembra avere veri contendenti.
Lo stesso si può dire per la migliore attrice. Amy Adams (Big Eyes, di Tim Burton) potrà aver vinto nella categoria comedy/musical, ma la predestinata quest’anno rimane Julianne Moore, che con Still Alice conquista il Globe e mette un’ipoteca sull’Oscar inseguito (e sfuggito) da anni.
Più interessante la gara tra gli attori. Michael Keaton, protagonista di Birdman di Alejandro González Iñárritu, nella categoria comedy/musical vince e regala al pubblico un discorso molto personale e toccante. Dovrà vedersela con Eddie Redmayne, che con The Theory of Everything batte in uno scontro tutto british Benedict Cumberbatch (The Imitation Game). The Theory of Everything vince anche il premio per la migliore colonna sonora, sottolineando il fatto che questo biopic potrebbe davvero essere il dark horse dei prossimi Oscar. Al contrario Birdman, che aveva raccolto un numero impressionante di candidature, perde nella categoria miglior film comedy/musical, cedendo il passo a Grand Budapest Hotel. Iñárritu si consola comunque con il Globe per la migliore sceneggiatura.
Dragon Trainer 2 vince nella categoria migliore film d’animazione, mentre Selma, dramma incentrato su Martin Luther King e attraversato recentemente da un fuoco di polemiche sulla controversa figura di Lyndon Johnson, vince il premio per la migliore canzone (assegnato a John Legend).
Leviathan (Russia) vince per il miglior film straniero, anche se la gara in questo senso è ancora apertissima e, tra le opere candidate, potrebbe arrivare qualche sorpresa sia da Ida che da Force Majeure, che sta avendo molto supporto e una certa promozione negli USA.
D’obbligo la nota per il Cecil B. De Mille Award assegnato quest’anno a George Clooney. Dal palco-pulpito che conquista con il grande senso di responsabilità previsto dal suo status di celebrity radical chic, Clooney indossa una spilletta con su scritto “Je suis Charlie”, e sono queste le sue parole di congedo nel discorso di ringraziamento. Perché Hollywood può essere molto frivola e superficiale, ma sa anche dotarsi di quella immancabile e necessaria retorica sul valore civile dell’arte cinematografica.
Da sottolineare anche i premi assegnati alla televisione, che da anni adatta ed elabora una sorta di cinema per il piccolo schermo. Molte delle opere trasmesse in tv in questo 2014 avrebbero potuto tranquillamente accedere alla sala cinematografica. In queste categorie ci sono state alcune piccole sorprese di cui è giusto tenere conto. Data l’assenza di Breaking Bad, che fino alla final season ha tenuto banco in sede di premiazioni, la gara era totalmente aperta, e la qualità di serie tv, film e performance di assoluto rilievo. 
Esce sconfitto True Detective, che potrà essere stata una serie cult per gli spettatori, ma è passata inosservata sotto la lente dei critici. Vincono Fargo, che porta a casa anche il premio per il migliore attore (Billy Bob Thornton), e The Affair, piccolissima, bella serie tv interpretata da Ruth Wilson (vincitrice come migliore attrice) e Dominic West, tutta incentrata sulle relazioni umane. Con House of Cards, Kevin Spacey aggiunge un altro premio alla sua già invidiabile collezione. Maggie Gyllenhaal (A Honorable Woman) batte la splendida Frances MacDormand di Olive Kitteridge. Downton Abbey continua a dire la sua e porta a casa un Globe anche quest’anno, grazie a Joanne Froggatt. 
Momento di commozione per l’unica vittoria del film targato HBO The Normal Heart, andata a Matt Bomer (migliore attore non protagonista): una interpretazione struggente in un’opera corale e sentita che, pur nella retorica narrativa sull’AIDS tracciata indelebilmente da Philadelphia, avrebbe meritato il privilegio del grande schermo.

Francesca Borrione

Sezione di riferimento: News

Ecco tutti i vincitori

Miglior film drammatico
Boyhood

Foxcatcher
The Imitation Game
Selma
The Theory of Everything

Miglior commedia o musical
Birdman
The Grand Budapest Hotel
Into the Woods
Pride
St. Vincent

Miglior attore drammatico
Steve Carell – Foxcatcher
Benedict Cumberbatch – The Imitation Game
Jake Gyllenhaal – Nightcrawler
David Oyelowo – Selma
Eddie Redmayne – The Theory of Everything

Miglior attrice drammatica
Jennifer Aniston – Cake
Felicity Jones – The Theory of Everything
Julianne Moore – Still Alice
Rosamund Pike – Gone Girl
Reese Witherspoon – Wild

Miglior attore – Commedia o Musicale
Ralph Fiennes – Grand Budapest Hotel
Michael Keaton – Birdman
Bill Murray – St. Vincent
Joaquin Phoenix – Inherent Vice
Christoph Waltz – Big Eyes

Miglior attrice – Commedia o Musicale
Amy Adams – Big Eyes
Emily Blunt – Into the Woods
Helen Mirren – The Hundred Foot Journey
Julianne Moore – Maps to the Stars
Quvenzhané Wallis – Annie

Miglior regista
Wes Anderson – Grand Budapest Hotel
David Fincher – Gone Girl
Ava Duvernay – Selma
Alejandro Gonzalez Innaritu – Birdman
Richard Linklater – Boyhood

Migliore attrice non protagonista
Patricia Arquette – Boyhood
Jessica Chastain – A Most Violent Year
Keira Knightley – The Imitation Game
Emma Stone – Birdman
Meryl Streep – Into the Woods

Miglior attore non protagonista
Robert Duvall – The Judge
Ethan Hawke – Boyhood
Edward Norton – Birdman
Mark Ruffalo – Foxcatcher
J.K. Simmons – Whiplash

Miglior film animato
Big Hero 6
The Book of Life
Boxtrolls
How to Train Your Dragon 2
The Lego Movie

Miglior sceneggiatura
Alexander Dinerlaris, Alejandro Gonzalez Inarritu, Nicolas Giacobone, Armando Bo – Birdman
Wes Anderson & Hugo Guinness – The Grand Budapest Hotel
Anthony McCarten – The Theory Of Everything
Gillian Flynn – Gone Girl
Richard Linklater – Boyhood

Miglior Film straniero
Force Majeure
Gett: The Trial of Viviane Amsalem
Ida
Leviathan
Tangerines

Miglior Miniserie o Film Tv
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart
Olive Kitteridge

Miglior Serie Commedia o musicale
Girls
Jane the Virgin
Orange Is the New Black
Silicon Valley
Transparent

Miglior serie Tv drammatica
Downton Abbey
The Affair
Game of Thrones
The Good Wife
House of Cards

Miglior attrice – serie TV Drammatica
Claire Danes – Homeland
Viola Davis – How to Get Away with Murder
Julianna Margulies – The Good Wife
Ruth Wilson – The Affair
Robin Wright – House of Cards

Miglio attore – serie TV Drammatica
Clive Owen- The Knick
Liev Schreiber- Ray Donovan
Kevin Spacey- House of Cards
James Spader- The Blacklist
Dominic West- The Affair

Miglior canzone originale
Big Eyes – Big Eyes (Lana Del Ray)
Glory – Selma (John Legend, COmmon)
Mercy Is – Noah (Patty SMith, Lenny kaye)
Opportunity – Annie
Yellow Flicker Beat – Hunger Games, Mockingjy Pt 1 (Lorde)

Miglior colonna sonora
Alexandre Desplat – Imitation Game
Yohan Yohanson – Theory of Everything
Trent Reznor – Gone Girl
Antonio Sanchez – Birdman
Hans Zimmer – Interstellar

Miglior attore non protagonista in una serie, mini-serie, o di un film tv
Matt Bomer- The Normal Heart
Alan Cumming-  The Good Wife
Colin Hanks – Fargo
Bill Murray- Olive Kitteridge
Jon Voight- Ray Donovan

Miglior attrice non protagonista di una serie, mini-serie, o di un film Tv
Uzo Aduba – Orange Is the New Black
Kathy Bates – American Horror Story: Freak Show
Johane Frogat – Downton Abbey
ALlison Janney – Mom
Michelle Monaghan – True Detective

Migliore attrice in una serie Tv commedia
Lena Dunham – Girls
Edie Falco – Nurse Jackie
Gina Rodriguez – Jane the Virgin
Julia Louis Dreyfuss – Veep
Taylor Schilling – Orange Is the New Black

Miglior Attore in una serie Tv Commedia
Don Cheadle – House of Lies
Ricky Gervais – Derek
Jeffrey Tambor – Transparent
Louis C.K. – Louie
William H. Macy – Shameless

Miglior attore in una mini-serie o film Tv
Martin Freeman – Fargo
Woody Harrelson- True Detective
Matthew McConaughey – True Detective
Mark Ruffalo- The Normal Heart
Billy Bob Thornton- Fargo

Miglior attrice in una mini-serie o film Tv
Maggie Gyllenhaal- The Honorable Woman
Jessica Lange- American Horror Story: Freak Show
Frances McDormand- Olive Kitteridge
Frances O’Connor- The Missing
Allison Tolman- Fargo
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