ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

EXISTENZ - La sacralità della nuova carne

26/6/2013

0 Comments

 
Immagine
Con eXistenZ, il genio canadese David Cronenberg continua a setacciare i meandri più remoti della carne e della psiche, affrontando la tematica assai contemporanea della realtà virtuale. Per farlo, Cronenberg mette in scena un film che, nell’anno di Matrix, il 1999, abbandona qualsiasi spettacolarizzazione “pixelata” in favore di un lavoro coerentissimo con la precedente filmografia e che, in maniera ancora più limpida, fonda le radici nel suo film cult del 1983, Videodrome. Entrambe queste opere affrontano con coraggio il pensiero di Marshall McLuhan, colui che per primo ha iniziato a esplorare i nuovi media e la loro capacità di modificare l’essere umano e il suo ambiente. Se in Videodrome Cronenberg mostrava con toni apocalittici gli effetti virali dei network televisivi e dell'home video, con eXistenZ mette in scena lo scontro tra reale e virtuale.
Antenna Research, una grande azienda informatica e videoludica, sta per lanciare sul mercato un nuovo videogioco: eXistenZ. Il giorno della presentazione ufficiale è presente un gruppo di tester a cui è affidato il compito di provare per la prima volta le reali potenzialità del gioco, ma un gruppo di ribelli al soldo della causa “realista”, contrario alla finzione che il gioco offrirebbe, cerca di attentare alla vita della sua creatrice. L’attentato fallisce e la donna è affidata alle inesperte mani del giovane Ted Pikul, il quale dovrà salvaguardarne l’incolumità.
A una trama piuttosto stringata e lineare – non esente da qualche colpo di scena, mera concessione spettacolare – si contrappone una messa in scena ideologica e allegorica pari a un vero e proprio rebus percettivo. I minuti iniziali del film sembrano infatti decisivi per la comprensione delle intenzioni di David Cronenberg: eXistenZ inizia in una chiesetta di periferia, probabilmente sconsacrata, dove sta per avvenire la presentazione della simulazione virtuale creata da Allegra Geller. Il gioco in questione è presentato tramite una vera e propria fruizione inaugurale affidata a dodici persone, i cosiddetti tester. 
Il relatore di Antenna Research introduce la protagonista come «la dea del game pod», quasi a sottolineare l'aura sacrale dell'evento stesso. Cronenberg ci offrirebbe, così, un percorso allegorico che porterebbe a un nuovo ordine, o, comunque, a provocare una crisi del vecchio. Una dea, dodici apostoli depositari del suo verbo, e una chiesa sconsacrata (non potrebbe essere altrimenti dato che il vecchio ordine mai accetterebbe il nuovo); tutto ciò “sacralizza” la novità del gioco/film eXistenZ, considerato nuovo ed epocale. L’incaricato alla presentazione aggiunge: «abbiamo speso una fortuna per sviluppare eXistenZ, ma sappiamo anche che non si tratta di una scommessa priva di rischi... temiamo che sia troppo intellettuale, troppo complesso, troppo impegnato, troppo artistico […]».
Punto focale dell’opera del regista canadese è il personaggio Allegra Geller, attraverso il quale si può analizzare il film con maggiore profondità. Il ruolo di Allegra, nelle vesti di game designer, è quello dell'artista che propone la scoperta e l'esplorazione delle nuove forme di verità sotterranee veicolate alla dinamica della virtualizzazione. Vi è un passaggio importante del film che ci mostra meglio il suo ruolo e, più in generale, la dinamica dell'artista che ha a che fare con il virtuale: nella sequenza della stazione di servizio, Gas chiede a Ted se avesse mai giocato ad ArtGod; la risposta di Ted è ovviamente negativa, dato che non possiede nessuna bioporta. Gas aggiunge che, dal suo punto di vista, il gioco è molto spirituale. ArtGod vuol dire “Dio dell'arte” e, spesso, Gas dice la frase «Dio il meccanico» in riferimento al fatto che nel gioco Dio può essere un qualsiasi giocatore come il suo creatore.
Allegra, dunque, rappresenta il ruolo del nuovo artista che, secondo il filosofo francese Pierre Lévy, non narrerebbe più una storia, ma che diventa architetto dello spazio degli eventi, ingegnere di miliardi di possibili storie che aderiscono al virtuale. Soprattutto nel momento in cui l'esserci diventa opprimente, quando la sostanza delle cose diventa limitante, l'artista, a costo di essere perseguito, ha il compito di ristabilire l'ordine rendendo percepibile quel «balzo vertiginoso» verso la virtualizzazione.
David Cronenberg, nel suo lavoro più influenzato da McLuhan, interpretato da Jude Law e Jennifer Jason Leigh, si lascia quindi il medium televisivo, ormai sorpassato e ri-mediato, alle spalle, per analizzare gli ambienti simulati del virtuale, “spazi” in cui vi è l’imminente rischio della mutazione e della perdita del corpo fisico in favore di un congiungimento in un ipotetico contenitore «elettrico», l’unione mediatica con il grande demiurgo. Questo abbraccio non può che condurre i nuovi corpi alleggeriti degli utenti alla insperata fusione con il creatore (Allegra Geller): algoritmi che, perduto il loro corpo, non fanno altro che riunirsi nel corpus virtuale di una eucarestia dalla sacralità cristiana. 
Come afferma McLuhan stesso in una intervista – sempre in riferimento alla nuova “era elettrica” –, «in senso cristiano, questa non è che una nuova interpretazione del corpo mistico di Cristo; e Cristo è, dopotutto, l’estrema estensione dell’uomo». 

Emanuel Carlo Micali

Sezione di riferimento: Into the Pit


Scheda tecnica

Titolo originale: eXistenZ
Anno: 1999
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Fotografia: Peter Suschitzky
Musiche: Howard Shore
Durata: 97’
Uscita in Italia: 05/01/2000
Attori principali: Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm

0 Comments
    SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine


    ​INTO THE PIT


    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    Abigail Breslin
    A Dark Song
    A Girl Walks Home Alone At Night
    Aharon Keshales
    Andrew Parkinson
    Arnold Schwarzenegger
    Barry Levinson
    Begotten
    Berberian Sound Studio
    Boris Karloff
    Brian Yuzna
    Buddy Giovinazzo
    Burying The Ex
    Byzantium
    Carnival Of Souls
    Catriona Maccoll
    Cult Da Riscoprire
    David Cronenberg
    Dolls
    Donald Pleasance
    Douglas Buck
    Elias Merhige
    Existenz
    Gemma Arterton
    George Romero
    Horror Americano
    Horror Canadese
    Horror Orientale
    Howard Philip Lovecraft
    Il Serpente E L'arcobaleno
    Il Signore Del Male
    Jack Arnold
    Jeepers Creepers
    Jennifer Jason Leigh
    Joe Dante
    John Carpenter
    Jude Law
    Kalevet
    La Casa Nera
    La Notte Dei Morti Viventi
    Le Colline Hanno Gli Occhi
    L'esorcista
    Little Deaths
    L'ultima Casa A Sinistra
    L'ultimo Uomo Della Terra
    Maggie
    Navot Papushado
    Neil Jordan
    Nightmare
    Oscar Insanguinato
    Peter Strickland
    Rabies
    Radiazioni Bx
    Ray Milland
    Richard Matheson
    Richard Stanley
    Robert Eggers
    Robert Englund
    Roger Corman
    Scream
    Sean Hogan
    Simon Rumley
    Society - The Horror
    Stuart Gordon
    Takashi Miike
    Theatre Of Blood
    The Bay
    The Children
    The Sacrament
    The Theatre Bizarre
    The Whisperer In Darkness
    The Witch
    Ti West
    Toby Jones
    Tom Savini
    Under The Shadow
    Victor Salva
    Vincent Price
    Visitor Q
    Wes Craven
    William Friedkin

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.